Che poi si corra il rischio di trasformare il mediterraneo in un'enorme pozza di sangue è l'ultimo dei loro problemi e forse è un rischio che gli stessi passeggeri sanno di correre. Lo accettano perché non hanno alternative.
Ho sentito la notizia alla radio nel tardo pomeriggio e allo sconcerto si è immediatamente sostituita l'incazzatura quando, liquidata la notizia in poche battute, si è passati ad un carosello di dichiarazioni ed esternazioni. È colpa di tizio, no è colpa di Caio. Tutti avevano qualcosa da dire e qualcuno a cui attribuire la responsabilità. Oggi è venerdì e già si è passati ad esternare su altro.
La situazione è tragica e deve essere affrontata, non discussa nè utilizzata per fare inutile demagogia o propaganda delle proprie idee a fini elettorali.
Il silenzio sarebbe stato molto più rispettoso.
Perché come ci ha ricordato quella meraviglia di Papa Francesco, erano nostri fratelli e stavano solo cercando la felicità. Una felicità che hanno pagato con la vita. Chi siamo noi (e i nostri rappresentanti politici) per permetterci di dire anche una sola parola?
Silenzio, per favore.
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