Non ha senso dire ‘come facevamo quando non ce l’avevamo’? Perché lo abbiamo ormai da oltre vent’anni e il mondo si è adeguato.
Nessuno usa più il telefono di casa, tutti sono rapidamente ed immediatamente connessi e non si torna indietro perché - diciamo la verità- così è meglio.
Discorso a parte meriterebbero le chat. Ma anche in questo caso è solo questione di punti di vista. I più giovani sono nati e cresciuti con questa forma di comunicazione. Le nostre telefonate che duravano ore, la chiamata Urbana Urgente (qualcuno se la ricorda?!?) loro non sanno neanche cosa sia; nessuno gli dice di smettere perché a nessuno serve il loro smartphone, nessuno gli dice di smettere perché tutti sono impegnati a guardare il loro smartphone o il loro tablet.
Solo chi ha un cane oggi se torna a casa trova qualcuno felice di accoglierlo. Gli altri restano chini sullo schermo.
È vero che con il tablet e anche con lo smartphone (vista a parte) si possono leggere 📖 i giornali e libri ma si resta sempre isolati da quello che ci circonda.
È questa l’unica vera patologia da combattere. L’isolamento.
Io sono convinta di non essere completamente immune dalla tendenza a diventare addicted e proprio per questo mi sono chiesta cosa posso fare.
Potrei dire che a casa mia (è una cascina con i muri spessi) non si prendono i cellulari e che per me non è mai stato un problema. È vero che non ne ho mai fatto una tragedia e che mai ho chiamato Tim o Vodafone per risolvere il problema. Ma non potrei negare che i primi anni (quando non avevamo il Wi-Fi) tenevo sempre il cellulare sulla finestra 😜
La prima cosa da fare è capire perché stiamo attaccati allo smartphone. Internet, Facebook, Twitter Instagram, chat o email.
Prima bisogna capire qual è il problema per combatterlo. Le patologie da smartphone non sono tutte uguali.
Io per esempio non sono mai su Facebook, non ho Instagram e praticamente neanche Linkedin (ho il profilo solo sul tablet e lo consulto di rado), non uso i giochi (tranne il solitario), non leggo i libri dallo smartphone. Guardo la mattina i giornali, uso whatsapp e - se non sono in studio- leggo e rispondo alle mail.
E allora cos’è? Perché se ho lo smartphone a portata di mano tendo a guardarlo?
Il mio problema è che sono attratta dalle notifiche. Se vedo il bollino rosso accanto all’icona DEVO guardare.
Ecco allora i miei piccoli trucchi.
🌟Ho disattivato le notifiche che mi interessano meno tipo Facebook e messenger.
🌟In metropolitana porto sempre il libro o una rivista. Lungo il tragitto leggo tutt'altro e rispondo alle mail solo una volta arrivata in studio. Che poi sono ancora le 9 del mattino non mezzogiorno!
🌟Se cammino ascolto la musica. Primo vantaggio: evitare i pali in faccia (o di faccia come diremmo a Messina) che sono la vera minaccia per chi cammina guardando lo schermo dello smartphone!
🌟In riunione, al cinema, a teatro e in generale quando sono a pranzo o cena in compagnia metto la modalità aereo. Se non ricevo non guardo. Molto semplice.
🌟A casa la sera lo tengo non a portata di mano. In un’altra stanza. Lo guardo ogni tanto ma mi devo alzare apposta e non è la stessa cosa...provare per credere.
Pausa pubblicitaria (come direbbe il mio amico Gabriele Romagnoli): se volete vedere un gruppo di attori italiani tutti insieme dimostrare la loro bravura andate a vedere A casa tutti bene. Se volete vedere un bel film (insieme ad un cast di attori eccezionali) andate a vedere TheParty. Per tornare a guardare il cielo ascoltate l'ultima canzone di Diodato.
Inviato da iPhone
Nessun commento:
Posta un commento