Dopo
un fine settimana* a Bari con gli amici di sempre, dopo aver mangiato e bevuto
benissimo e con piacere: focaccia barese e birra seduti su un muretto a Bari
vecchia, pesce crudo e ricci di mare, pasticciotti leccesi e tanto altro
ancora..., dopo aver fatto running tra Bari vecchia e il lungomare, dopo aver passeggiato
a Polignano a Mare, dopo aver visto due bimbe - che avevo visto in fasce -
diventare alte, chiacchierone e in piena crisi adolescenziale.
Ecco
dopo tutto questo il volo di ritorno è stato dirottato a Torino.
Perché? Un
drone** è stato avvistato sopra il nostro aeroporto di destinazione che è stato
chiuso per un’ora.
In
aereo panico e terrore diffuso da quei passeggeri, che a Messina chiameremmo scaccri, che sapendo tutto loro hanno iniziato ad ipotizzare le peggiori tragedie:
ci lasceranno bivaccare in aeroporto (già mi vedevo protagonista del film The terminal con Tom Hanks), dovremo aspettare un bus, perderemo i
bagagli ...e così via.
Nulla
di tutto ciò per fortuna.
L’aeroporto
è stato riaperto e ci hanno riportato a Milano con il volo più breve della storia!
Risultato: qualche
ora di ritardo.
Può
succedere e non potevo permettere che un disguido, neanche tanto grave,
rovinasse una bella vacanza.
E
così George ed io abbiamo atteso pazientemente e senza perdere la calma tra settimana enigmistica, musica e qualche smanettamento sullo smartphone.
Bisogna sempre ricordarsi come una storia finisce...non quello che capita nel mezzo. Dovevamo arrivare a casa e ci siamo arrivati: tutto è bene quel che finisce bene!
*in realtà si dovrebbe dire "una" fine settimana perché sono due parole femminili:-)
** il drone si è poi tramutato in elicottero
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