Se fosse viva oggi Anna Frank
avrebbe 90 anni e invece è morta a 15 anni, dopo aver vissuto
gli ultimi anni della sua vita guardando il cielo attraverso una piccola
finestra, sognando dapprima di diventare una stella del cinema e poi una
scrittrice con la paura costante di morire. E’ morta nel modo più atroce che si
possa immaginare.
Ho letto il diario di Anna
Frank quando era ancora una bambina…il tono di quel libro
è dapprima allegro e scanzonato per poi incupirsi sempre di più.
Ricordo che dissi a mio padre,
all’epoca mio fornitore ufficiale di libri, .che pur provando a distaccarmi dalla
realtà non potevo non pensare, anche quando mi veniva da sorridere, che la fine
era già scritta e che da sorridere c’era ben poco.
Anna era una tredicenne come
me quando lessi il suo diario, con i miei stessi capelli un po’ ribelli e gli
stessi occhi luminosi. Vivace, allegra e piena di idee. Suo papà diceva che
illuminava la stanza in cui entrava, vi portava un vortice di idee e di confusione.
Lo stesso disse parecchi anni dopo la mia amica Francesca riferendosi a me.
Solo che io quelle idee e
quell’allegria, che per fortuna non mi ha mai abbandonato, le ho avutaeper tutta
la vita e le ho ancora adesso che sono ben oltre il mezzo del cammin....LEI NO.
Lei ha piano piano perso la
sua allegria quando dalla Germania ha dovuto trasferirsi ad Amsterdam, quando è
stata costretta a lasciare la scuola e poi a rifugiarsi in una casa
nascondiglio dove per alcune (parecchie) ore della giornata bisognava stare in
rigoroso silenzio. E’ stata in prigione in compagnia di stessa, del suo diario
e di una finestrella in soffitta dalla quale ogni tanto guardava il cielo.
Che colpa aveva? Nessuna. Solo quella
di essere nata. E come lei moltissimi altri bambini
che non sono passati alla storia con altrettanta notorietà.
Il diario di Anna Frank deve
servire anche a ricordare tutti loro. Bambini senza colpe, come non hanno colpe
i bambini rom costretti ad elemosinare in metropolitana, i figli delle detenute
costretti a condividere la cella con le mamme, i figli di chi si perde
dimenticando di averli messi al mondo,
Il diario di Anna Frank è per
tutti loro…bambini che non capiscono perché la loro vita debba essere diversa,
bambini che si sentono colpevoli senza sapere il perché ma soprattutto senza
esserlo.
Il diario di Anna Frank è anche per
i bambini e ragazzi di oggi; bambini e ragazzi che, pur con un futuro incerto,
hanno tutto, hanno troppo e non sanno neanche chi ringraziare.
ps la prima edizione del diario aveva come titolo: La casa sul retro
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