mercoledì 30 ottobre 2019

Tutte le famiglie felici si somigliano...

...ogni famiglia infelice lo è a modo proprio.
Credo che l'incipit di Anna Karenina sia uno dei più famosi e veri al mondo.
L'ho riletto da poco. Anzi l'ho riascoltato: 42 ore di ascolto dalla voce vellutata di Anna Buonaiuto. Avevo in mente di rileggerlo da tempo ed in effetti parecchie cose non le ricordavo.
L'ho letto una prima volta da giovanissima, avevo forse 15 o 16 anni, e ricordo che mio zio Luigi da quel momento (e senza neanche indagare se nella vita avessi letto altri libri) mi elevò al rango di persone colte in base ad una sua personale classifica e qualche anno dopo mi regalò il Maestro e Margherita. Zio devo confessarti che non sono mai riuscita a finirlo ma in compenso ho letto moltissimo altro. Il Maestro e Margherita, anche questo potrebbe servire per farmi restare nel novero delle persone colte o che frequentano persone colte, è il libro preferito di George (mio marito:-); ne abbiamo anche una versione in lingua originale comprata a Mosca e, se non ricordo male, la serie in DVD sempre in versione originale.


Tornando alla povera Anna, donna non tanto innamorata quanto insicura, infelice e vittima delle convezioni, leggendo mi sono chiesta tante cose.


Perché non esistono più romanzi così lunghi e disseminati di dettagli praticamente inutili rispetto allo svolgimento dei fatti principali?
Perché al nostro book club si sceglie il libro anche in base alla sua lunghezza?
Perché le case editrici non pubblicano più libri lunghi tranne che in casi di thriller o di fantasy?


Oggi chi scrive ha meno tempo di Tolstoj e chi legge meno tempo dei lettori di un tempo.
Chi scrive ha fretta di finire e chi legge ancora di più.
Chi scrive ha già preso accordi per il prossimo romanzo e chi legge spesso legge più cose contemporaneamente.
Insomma credo che la letteratura russa dei tempi di Tolstoj non sia compatibile con i nostri ritmi.


Io stessa infatti non lo avrei mai riletto se non avessi avuto l'audiolibro e se non fossi stata in vacanza.


Mi è ripiaciuto moltissimo, mi ha fatto compagnia anche se devo confessare che ho trovato il personaggio di Anna meno affascinate di quanto non lo avessi trovato da ragazza.


Ho invece maturato una forte simpatia per Konstantin Dmitrič Levin, un uomo molto attuale nei cui pensieri mi sono ritrovata.


Soprattutto in una sua frase (ascoltata quando ero quasi allo stremo delle forze;-)
Viviamo bene ma pensiamo male...e se pensassimo tutti un po' meno?! vivremmo meglio...chissà