domenica 27 gennaio 2019

Be Kind!

È un delizioso viaggio cinematografico nel mondo della diversità. È un elogio alla gentilezza grazie a tutte le persone gentili che si conoscono e si scoprono guardando il film. É un film commovente come spesso é commovente la gentilezza. Il protagonista é un bambino gentile e unico.
Il film é un piccolo gioiello che ho visto grazie alla mia amica Helen Nonini che ne é executive e strategy producer. http://www.lets-be-kind.com/kindpeople/
Essere gentili é una delle cose più semplici al mondo, non costa nulla ma regala sorrisi. Dovremmo tutti provare sempre ad esserlo un po' di più. 

Mercoledì sera aeroporto di Heathrow...arrivo stanca morta dopo tre giorni di un corso intensivo in cui ci si fermava solo per mangiare o bere e avrò consumato 8 calorie in tutto 😳
Aereo un po' in ritardo, arrivo previsto poco prima di mezzanotte. Il brutto di Londra, tornando la sera, è che si deve aggiungere un'ora di stanchezza in più.
Salgo in aereo e non trovo facilmente posto per il mio trolley nelle cappelliere. Un signore, intento a leggere, chiama l'hostess e le fa notare che sopra di lui c'é una cappelliera occupata solo da cuscini e coperte della british airways e che spostandoli da un'altra parte ci sarebbe stato posto per il mio trolley. Lei lo fa, io sistemo la valigia, lo ringrazio e mi siedo due o tre file più avanti. 
Arrivati a Milano, anche in considerazione del ritardo, tutti si affrettano ad uscire e lui invece si ferma, prende il mio trolley e me lo porta due file più avanti. 
Non ci volevo credere ma lui era sereno, non voleva parlare o essere invadente...solo gentile. 

La gentilezza costa poco ma a me quella sera ha dato moltissimo.

Pensiamo ai piccoli gesti che non costano nulla: lasciare passare, alzarsi in metropolitana, ringraziare, sorridere. Insomma essere gentili. 

Buona domenica 

domenica 13 gennaio 2019

Tac!

Nel meraviglioso film di Tornatore, La leggenda del pianista sull'oceano, tratto dall'altrettanto meraviglioso libro di Baricco, Novecento (non stiamo a pensare se sia più bello il libro o il film...sono diversi ed entrambi bellissimi e appaiono diversi e diversamente belli a chi legge e a chi guarda. É questa la magia), quando il protagonista decide di lasciare la nave, il narratore paragona la notizia improvvisa e inaspettata ad un quadro che cade. 
Un chiodo che smette di sostenere un quadro lo fa per tanto tempo ma poi, senza avvertire, un giorno qualunque uguale o diverso dagli altri, TAC!, cade senza avvisare. E tu ti chiedi perché....se fino a pochi minuti prima reggeva il quadro come aveva sempre fatto?
Magari questo momento non arriva mai perché cambieremo posto al quadro prima che cada o perché cambieremo casa. Ma se arriva la domanda è sempre la stessa: perché adesso?

È così anche nella vita. Ci sono rapporti o situazioni che vanno avanti uguali a se stesse per tempi lunghissimi e poi d'improvviso accade qualcosa, il TAC!, che senza avvertire e senza dare spiegazioni, fa sì che queste situazioni o relazioni (che il più delle volte non andavano bene già da prima) cambino o si rompano inaspettatamente e per sempre.
A volte siamo il TAC! parte da noi stessi ma noi stessi non sappiamo spiegarci perché, se fino a quel momento ci andava bene (ma ci andava bene veramente?) adesso non va più bene o dove abbiamo trovato la forza di fare una cosa che volevamo fare da tempo pur non essendo cambiato apparentemente nulla (apparentemente, appunto).

Nelle relazioni o nelle situazioni potremmo dire che il TAC! è la goccia che fa traboccare il vaso....apparentemente tutto é uguale ma c'è una cosa, un episodio (magari accaduto mille altre volte) che ha su di noi un effetto diverso o che viene percepito diversamente perché siamo diversi noi.

Non voglio dire che bisogna accettare supinamente, voglio solo riflettere sul fatto che tante volte discussioni estenuanti o prese di posizione che poi non si riusciranno a mantenere, ci lasciano solo frustrazione.
Magari basterebbe avere un po' più di distacco per potere essere pronti a sentire il TAC!

La notte prima di partire per le vacanze di capodanno, George ed io ci siamo svegliati perché abbiamo sentito cadere qualcosa... George si è alzato, ha girato un po' per casa ma sembrava tutto in ordine. Non ce ne siamo più curati e siamo partiti. 
Al rientro trovo un tappo di bottiglia sul mobile della cucina. Penso che chissà forse era lì dalla sera della vigilia di Natale e lo butto via...il giorno dopo George, intento a preparare un ragù (cosa di cui in effetti sentivamo il bisogno dopo le mangiate dei giorni precedenti), prende una bottiglia di vino e mi dice: ma che strano é aperta. 

Evviva!!! Scoperto il mistero: il rumore notturno era il tappo che, ovviamente senza avvertire, era scappato dalla bottiglia, finito chissà dove, ritrovato da Cely da qualche parte per terra e poggiato sul mobiche della cucina dove infine l'ho trovato io 😉😉😉