mercoledì 31 gennaio 2018

Trenta per fare trentuno....


Mi manca sempre qualcosa o, peggio ancora, dimentico sempre qualcosa. George dice che mi manca sempre 30 per fare 31 (credo sia un modo di dire quando manca poco, pochissimo, per fare una cosa completa e dovrebbe essere l’opposto della famosa frase attribuita a papa Leone X ‘abbiamo fatto 30, facciamo 31’. A me sembra che se da 31 togli 30, ti manca praticamente TUTTO 😬).

 

Fatto sta che se devo preparare una torta lo sa tutto il vicinato perché, se non trovo George ancora fuori e lo prego di passare dal supermercato, mi rivolgo qua e là in cerca di 2 uova o di una bustina di lievito.

 

La tata diceva quando G era piccola che tutte le volte che la chiamavo per accordarci su qualcosa lei alla fine della telefonata restava lì accanto al telefono per qualche minuto. Io avrei di certo richiamato perché avevo dimenticato un pezzo....e in effetti accadeva puntualmente.

 

Quando esco dal mio ufficio in studio per andare in riunione torno sempre indietro perché ho dimenticato i documenti, il telefono, il badge. Beatrice, la mia giovane compagna di stanza, dice che mi aspetta 🙄

 

Mi mancano i chiodi se ho il martello, i calzini in palestra, il balsamo se ho lo shampoo e potrei continuare all’infinito. Oggi per esempio indosso un paio di scarpe rosse con il tacco e senza calze anche se fuori piove…semplice: sono andata a correre e ho portato tutto per cambiarmi in studio tranne le scarpe (fortuna che tengo qualche paio di scarpe di emergenza sotto la scrivania😊

 

Quando ero più giovane confondevo la destra e la sinistra (ancora oggi ci devo pensare ma ho imparato come fare senza che nessuno se ne accorga!). La mia super amica Claudia mi aveva rasserenato dicendo che lei confondeva push e pull ma aveva letto da qualche parte che era un segno di grande intelligenza…in pratica le intelligenze superiori come la nostra non potevano soffermarsi su tali dettagli. Claude ti adoro!!

 

Ecco vorrei sapere se anche il 30 per fare 31 è segno di grande intelligenza…qualcuno può dirmelo?

Io comunque ho accettato la cosa indossando con nonchalance le scarpe rosse (oggi in tram mi guardavano in parecchi) e alla vicina che mi presta le uova poi porto una fetta di torta. Che non sia un modo per socializzare ?!?
 

domenica 21 gennaio 2018

Cosa ci stanno a fare quelli che fabbricano i bicchieri?

Lo diceva sempre mia suocera...quando si rompeva un bicchiere. Pare che a sua volta lo dicesse sua madre (la mitica nonna Beatrice che doveva essere un personaggio). Mi ha sempre colpito perché in fondo quello di usare le cose e non fare tragedie se si rompono non dovrebbe appartenere alla cultura di persone anziane come mia suocera o la nonna Beatrice. Ma l'ho sempre ritenuta una perla di saggezza.

Un tempo girava sulle mail (una delle cose positive di whatsApp è che sono finite le catene via mail 😉 una storia in cui si raccontava di un uomo che prelevava dal cassetto del comò della camera matrimoniale una camicia da notte di seta, delicata, raffinata e avvolta in carta di riso. L'avevano comprata lui e la moglie durante un viaggio anni prima. L'avevano scelta con cura e custodita con altrettanta cura nel corso degli anni. Non era stato mai il momento adatto per utilizzarla. Ma adesso quel momento era arrivato. La moglie giaceva morta sul letto e avrebbe indossato la camicia da notte.
Il messaggio che ne seguiva invitava a riflettere su quanto la vita vada vissuta ogni giorno come se fosse l'ultimo. Su quanto non abbia senso conservare per i momenti speciali perché ogni giorno é speciale. 
Non sono una sprecona, non lo sono mai stata. Ho le mani bucate ma sono contraria agli sprechi. Di qualunque tipo: dal cibo che scade perché comprato troppo in abbondanza o senza guardare la scadenza, alle cose acquistate in serie e poi accumulate e infine dimenticate. 

Tratto tutto quello che possiedo con estrema cura e attenzione. Sono ordinata, perché credo che l'ordine esteriore aiuti anche l'ordine interiore, elimino le cose che per vari motivi non vanno più bene e butto senza tragedie le cose rotte.
Però mi godo tutto....non ho mai messo le fodere ai divani, né tantomeno la plastica. Utilizzo i piatti anche belli e non spaiati. Indosso il vestito che ho voglia di indossare adatto alla stagione e occasione. Se mi va di indossarlo e mi fa sentire bene non ci sarà momento migliore.

George aveva una radio (ne ha diecimila perché è un appassionato) che custodiva con particolare cura in una scatola che noi chiamiamo scherzosamente 'la scatola delle cazzate' perché piena di cianfrusaglie elettroniche di George. Non ricordo quando e perché venne il momento di utilizzare la tanto protetta radio e ci accorgemmo che all'interno era scoppiato il condensatore (ho chiesto adesso a George😜. È andata buttata ovviamente.
In fondo come diceva la nonna Beatrice che ci sono a fare quelli che fabbricano le radio? Se non ci fosse George avrebbero meno lavoro ma questa è un'altra storia.

Usiamo tutto e subito oppure non compriamo (non vi capita mai di pensare di acquistare una cosa e poi di dimenticarvene?) 

La vita è una, è speciale tutti i giorni perché noi siamo speciali e il momento giusto è adesso.


domenica 14 gennaio 2018

Vedi Napoli e poi mori..

Non conosco l'origine del 'detto' ma lo si usa nell'accezione: devi assolutamente vedere Napoli prima di morire oppure Hai visto Napoli? Adesso puoi morire. Io devo anche aggiungere Napoli-Roma 1- 0 e non mi riferisco ai risultati dell'ultimo match ma al fatto che nonostante Roma sia la città più bella del Mondo (senza dubbi), Napoli la batte di gran lunga quanto a pulizia, ordine e organizzazione. 
Sì la Napoli che fino a qualche anno fa è saltata all’onore delle cronache per la ‘monnezza’ è oggi una città pulita (i contenitori per la raccolta differenziata sono dappertutto), viva (mostre, musei, locali nuovi e tradizioni convivono in un’atmosfera calda e allegra), sicura (almeno così sembra al turista o al visitatore di passaggio) e bene illuminata.

Quando sono fuori la mattina se posso vado a correre. È bellissimo cambiare paesaggio di quando in quando. 

Sono stata di recente a Roma e Napoli a distanza di pochi giorni. A Roma ho dovuto correre scansando i sacchetti della spazzatura sparsi per strada. La città è decadente, abbandonata, incontrollata e incontrollabile. 
Non c’entra la Raggi (che certamente non è in grado neanche di amministrare il condominio del suo palazzo) e non c’entrano solo i precedenti anni di mala gestione perché è mala gestione anche questa. E non serve dire abbiamo ereditato lo sfascio perché conta sempre quello che fai non quello che dici. 

Roma è troppo grande, piena di problemi: la 
viabilità e il sistema idrico per citarne solo due ma la lista é infinita. È piena (troppo) di visitatori tutti i giorni dell’anno. E questo porta più sporcizia che denaro. 

Forse andrebbe divisa come NY in tanti piccoli circondari/distretti con gestioni separate e un coordinamento unico. 

È un’ idea che forse hanno avuto altri ma davvero una soluzione è necessaria. 

Vivo a Milano da oltre 20 anni e l’ho vista solo migliorare e crescere. Perché a Roma non si riesce a fare un progetto che sia uno? L’aiuto dei cittadini potrebbe essere fondamentale. In fondo se hanno votato la Raggi hanno manifestato una voglia di cambiamento e di aria nuova. Perché non si chiede il loro aiuto invece di fargli ripetere a cantilena che il disastro lo ha fatto chi è arrivato prima. 

Che bello se un giorno si potesse dire Vedi Roma e poi mori (magari in romanesco 😊)





domenica 7 gennaio 2018

And now it (was) Christmas🎄

E anche questo Natale ce lo siamo tolti dalle palle, come direbbe il Milanese imbruttito (ad onor del vero lo disse il papà cinematografico di Christian De Sica nell’unico cinepanettone degno di nota: Vacanze di Natale dei Vanzina - 1983). 
Ho notato che è stato un Natale più sentito degli scorsi anni. Più addobbi e molte più luci. A Milano si è poi registrata positivamente la scomparsa dei Babbo Natale appesi al balcone. Oggetti orrendi che sembravano ladri, accumulavano polvere e smog ed erano oltremodo ingombranti nei restanti 11 mesi e 10 giorni. 
Chissà cosa gli è accaduto? Mi piace pensare che Babbo Natale 🎅 (the one!) si sia stancato di avere tali e tanto orrende imitazioni e li abbia rubati tutti nottetempo. 
È più probabile però che gli eventi atmosferici li abbiano distrutti e che i loro padroni - in un intervallo di lucidità - abbiano deciso di non sostituirli.  
Ma cos’è che ci ha reso più natalizi e che ci farà impiegare oggi il doppio del tempo a mettere via tutto?

La crisi non è finita...ma forse ci siamo abituati. 
La situazione politica è più incerta che mai ...e anche questa non è una novità. 
A Milano c’è un freddo becco e piove ☔️ spesso e volentieri (il 27 dicembre ha piovuto ininterrottamente per 16 ore). 

Forse sono tutte queste cose insieme o meglio la voglia di non pensarci. La crisi e il freddo ci fanno stare in casa e allora ci piace godere di case natalizie e luminose. 

Domani si ricomincia...senza buoni propositi. 

Buon anno a tutti.