domenica 19 luglio 2015

Cu bedda voli pariri peni e duluri avi a patiri

Lo diceva mia nonna Lina e non l'ho trovato - nella stessa formulazione - tra i proverbi siciliani, quindi credo fosse una sua rivisitazione.

È quello che ho pensato quando la scorsa domenica alle ore 10 in una Milano torrida e semivuota, da Wow Nail c'era il pienone.
Giovani e giovanissime signore con i piedi a mollo e le mani tese, pronte a fare i c.d. finish touches. Mani e piedi sempre in ordine.

Mi sono ricordata di aver letto qualcosa di divertente nel diario di Bridget Jones. Oggi sono andata a ricercarlo. 'Essere una donna è peggio che essere un contadino...è un continuo potare e spruzzare antiparassitari: ci sono le gambe da depilare, le ascelle da rasare, le sopracciglia da strappare, i piedi da strofinare con la pomice, la pelle da esfoliare e idratare, i punti neri da schiacciare, le radici dei capelli da colorare, le ciglia da tingere, le unghie da curare, la cellulite da massaggiare, gli addominali da esercitare. L'intero processo è così armonico che ti basta trascurarlo per qualche giorno perché vada tutto in vacca. A volte mi chiedo come sarei se lasciassi fare alla natura: con una barba folta e i baffi a manubrio da ciascun ginocchio in giù, le sopracciglia a cespuglio incolto, la faccia come un cimitero di cellule morte, un'eruzione di punti neri, le unghie lunghe e adunche come quelle di un'arpia, cieca come un pipistrello e tutti gli animali delle specie inferiori in quanto senza lenti a contatto, con un corpaccione flaccido che mi tremola tutto attorno. C'è da meravigliarsi se le donne non si sentono sicure di sè?'

Senza arrivare a questi estremi Bridget in fondo aveva ragione. 

Se è vero infatti, come ci dicono gli studi di mercato, che gli uomini stanno superando le donne in fatto di cura del corpo (io in profumeria non li ho mai incontrati), è altrettanto vero che per far ciò gli uomini fanno cose anche piacevoli: la palestra, qualche crema in più e per alcuni (che spero di non incontrare mai sulla mia strada) la depilazione.

Non credo ci siano uomini perennemente a dieta, uomini che dopo tre settimane devono correre a fare la tinta o la ceretta. Non credo soprattutto che ci siano uomini che alle 10 di mattina di una domenica di luglio vanno da Wow Nail per fare manicure e pedicure rinunciando alla possibilità di dormire un'oretta in più.

martedì 14 luglio 2015

ho due fratelli più grandi

e li amo moltissimo.
quando erano piccoli li chiamavano Attenti a quei due. Erano amici, complici e avevano un unico obiettivo: uccidermi!
Un po' li capisco. Sono arrivata dopo quattro anni a sconvolgere il loro consolidato equilibrio. E per di più ero femmina. Scherzando io dico sempre che mio papà non sa come mi chiamo perchè mi ha sempre chiamato Amore. Un po' è vero....
Adesso i miei fratelli (i fratellini come li chiamo io) vivono in due città diverse e sono come il giorno e la notte. Diversissimi ma sempre amici.

Da qualche mese su Radio2 nel pomeriggio del weekend va in onda un programma dal titolo Max 10 pezzi. Conduttori radiofonici di Radio 2 presentano e raccontano la loro playlist.
Ho notato che chi ha avuto dei fratelli più grandi ha sempre una playlist influenzata dalle scelte musicali dei fratelli.

Quando ogni tanto mi capita di dire parolacce (in passato accadeva spesso) mi scuso dicendo che sono cresciuta con due fratelli più grandi e ho assorbito il turpiloquio con cui si esprimevano.

Anche le mie scelte musicali, oltre che il modo colorito di esprimermi, sono state influenzate dai miei fratelli.
Nella mia playlist non potrebbero mancare, Father and son di Cat Stevens e Un giorno credi di Edoardo Bennato amate e cantate da mio fratello Guido (l'album di Bennato non farti cadere le braccia lo abbiamo consumato).
Ad Andrea piaceva Battisti e un pomeriggio lo abbiamo ascoltato senza sosta e Andrea è uscito a comprare gli album che non avevamo.
A casa mia si ascoltavano i Beatles, i Police, i Dire Straits, Pino Daniele, Dalla, Morandi, Crosby, Stills & Nash, gli Eagles, i Supertramp, De Gregori, e potrei andare avanti. Sono tutti presenti nel mio iPod.
Mi ricordano i pomeriggi nel salone della casa più bella del mondo (la nostra casa di Messina) quando io bambina guardavo ammirata i miei fratelli grandi e mi sentivo felice di poter stare con loro.
A casa nostra lo stereo era in salotto, c'era sempre un disco sul piatto e qualcuno che ascoltava musica. Erano i tempi dei Camperos (con cui Guido ha distrutto un tappeto!), della caccia al tesoro organizzata dalla radio locale e delle pizze il sabato sera. Io ero piccola e restavo a casa. Ero piccola e felice.
Adesso mia madre ha avuto una mega idea: una chat su whatsApp in cui ci siamo solo noi. Si chiama Noi 5 e io mi sento tornata ai tempi dei pomeriggi in salotto.