domenica 29 luglio 2018

Piccole conquiste

Se abbiamo un marito, una moglie, un fidanzato o una fidanzata o comunque un + uno con cui conviviamo, sappiamo che questo + 1 per quanto da noi amato alla follia, per quanto meraviglioso, ha delle abitudini o fa delle cose che proprio non sopportiamo. 
All'inizio abbiamo provato a dirlo (neanche tanto) gentilmente, poi abbiamo alzato la voce (Quante volte te lo devo dire!) e poi sono arrivate delle vere e proprie litigate.
Il calzino assassino lasciato sul pavimento è diventato la causa di tutti i nostri mali, il capro espiatorio di tutte le nostre frustrazioni e se non c'era ricordavamo quando c'era e ci dicevamo che era solo un caso e magari ce lo mettevamo apposta a dimostrazione delle nostre ragioni.
Se oggi ci ripenso non è che queste liti mi facessero sentire meglio. Anzi restava un senso di frustrazione ancora maggiore: il vero problema (se c'era) non era stato neanche lontanamente affrontato e mi sentivo come una scema che avrebbe sprecato molte meno energie se avesse messo il calzino nel cesto della biancheria sporca.
Ma di quel calzino ci è mai davvero interessato qualcosa?!
A me personalmente no. Assolutamente niente!
Con il tempo per fortuna i difetti o le brutte abitudini del nostro +1 che sono sempre lì così come le nostre, ci sono apparse meno gravi e addirittura tollerabili. 
Questo in effetti è un fenomeno che dovrebbe essere studiato: perdiamo tutto tranne le brutte abitudini😉
Adesso il calzino è sempre lì, ci guarda sfidante ma noi non lo guardiamo neanche...abbiamo altro a cui pensare. Mica abbiamo tempo per discutere di simili sciocchezze?

Che bello diventare grandi, e perché no, crescere insieme. Si perde molto meno tempo in schiocchezze e magari si pensa anche in modo più intelligente.

Ieri girando per casa ho capito che cosa amo veramente della casetta al lago: che non posso girare per casa (perché al massimo potrei fare 2 metri!) e me ne devo stare seduta a leggere, scrivere o pensare.

Girando per casa dicevo ...ho visto il calzino assassino. Non solo l'ho raccolto e l'ho riposto nel cesto della biancheria sporca ma ho addirittura sorriso, l'ho guardato con tenerezza. E credo che lui abbia ricambiato il sorriso e la tenerezza.

Abbiamo fatto finalmente pace😃

mercoledì 25 luglio 2018

Conosci il bassista dei Cure?

Ho chiesto a George il suo nome ma non lo sa. Ovviamente conosce il nome del cantante dei Cure e di altri bassisti più o meno famosi.
Il mio roommate, Marco, sostiene -e mi ha fatto troppo ridere quando me l’ha detto - che quelli della nostra generazione (a ben vedere lui è molto più giovane di George e di me ma è comunque over forty) per fare i fighi, per fare quelli che ne capiscono di musica, si fingono, e magari si sforzano pure, appassionati di musica straniera e si fregiano di conoscere tutte le rock band (George mi ha appena corretto dicendo che i Cure sono una band new wave!! E che te lo dico a fare 😂) bassisti inclusi.
Ora Marco ed io no. Non solo non conosciamo nessun bassista ma siamo pure appassionati di musica pop preferibilmente italiana.
La mia playlist dell’iPhone è Top secret perché nessuno la capirebbe George per primo. Io invece la adoro, la aggiorno con cura e canto a squarciagola quando corro al mattino e nessuno mi vede. Oggi per esempio ho cantato Un’emozione da poco nella versione cover di Paola Turci.

Ricordo una volta in Toscana durante un retreat di Studio la sera si decide di bere qualcosa al bar dell’hotel. Emiliano, Mario, Emanuele (caspita sono trascorsi 15 anni e mi ricordo tutti i nomi) e altri avevano la chitarra e ci siamo messi a cantare. Hanno scelto canzoni straniere, forse Dire Straits e altri e tutti fingevano di cantare muovendo le labbra 👄
Ma non sarebbe stato meglio intonare ‘non è Francesca’ o la ‘Donna Cannone’?

Ma forse noi avvocati rampanti di un studio Internazionale non potevamo rischiare di compromettere la nostra immagine di fighi che a nessuno appariva e invece compromessa dal fatto che non sapevamo le parole!!!

lunedì 9 luglio 2018

Ma come si permette?!?

Cristina, la moglie di mio fratello Guido e quindi tecnicamente mia cognata, è una vera appassionata (e anche intenditrice) d’arte.  Avrà visto migliaia di mostre e altrettanti musei. È in grado di dirti se la mostra in programma alle Scuderie del Quirinale è la stessa fatta due anni prima a Lubiana, chi è il curatore e quali altre mostre ha curato negli ultimi due anni.
Ora io, se paragonata a Cri, sono una totale ignorante ma, nel mio piccolo, prima grazie a mio padre che mi ha trasmesso la passione e adesso grazie a George con cui continuo a condividerla, avrò visto centinaia (non migliaia!) di mostre e musei...dalla pittura, alla scultura passando per la fotografia, che ultimamente è il mio genere preferito.
Con George abbiamo girato l’italia in lungo e in largo prima in macchina e adesso con le frecce di Trenitalia. Abbiamo visto mostre sopravvalutate e piccole meraviglie.
Abbiamo dormito in B&B dappertutto e scoperto ristorantini, acquistato cataloghi e poster (li abbiamo tutti incorniciati e abbiamo la nostra piccola mostra sul pianerottolo di casa 😊.
Alle mostre ci vado anche con amiche, colleghi (Michele ti ricordi le nostre serate culturali?) e spesso da sola, soprattutto se sono in trasferta per lavoro. Ricordo un meraviglioso Van Gogh visto alle 10 del mattino al Museo di Santa Giulia di Brescia e una stupenda Frida Kahlo alle scuderie del Quirinale all’ora di pranzo di un giorno feriale tra un’udienza e una riunione.
Insomma non sono Cri ma tra me e una che l’arte non sa neanche dove stia di casa c’è una certa distanza.
Non è moda (chi mi conosce sa che lo faccio da quando ero quasi una bambina) ed infatti ci sono miliardi di cose che vanno di moda che non mi vergogno a dire che non faccio né voglio provare (mindfulness uno fra tutti 😉😉). Preferisco le mostre ai concerti, mi rilassano più di una seduta di yoga (altra cosa che non mi vergogno a dire che non faccio) e mi è capitato moltissime volte di entrare a vedere una mostra per caso mentre passeggiavo con George o da sola.

Sabato pomeriggio mi trovavo a Como. Con George avevamo riservato un tavolo per la cena in un ristorante nel quale saremmo andati per la prima volta (consigliato a George da un collega) e ci siamo passati davanti per vederlo da fuori mentre passeggiavamo per il centro in attesa della cena.
Di fronte al ristorante c’era una mostra o qualcosa di simile e la persona all’ingresso ha detto a George che se voleva poteva entrare. Lui le ha indicato me facendole intendere che era lì per aspettare me che stavo sbirciando il menù. Questa ‘cretina’ lo guarda e gli dice, rivota a me: si vede che preferisce il menù all’arte.
Mi sono girata, l’ho fulminata con lo sguardo e le ho detto: ma come si permette?
Lei ha detto che era una battuta.
Una battuta? Ma quindi è normale dare dell’ignorante a una persona che non si conosce e poi dire che è una battuta?
Anche se io non sapessi distinguere Picasso da Andy Warhol, anche se non sapessi chi sono costoro, ci sono limiti che non si possono superare.
By the way la cena è stata ottima, della mostra non ho idea 😂😂😂



lunedì 2 luglio 2018

Saggezza popolare 🤔

Non ho mai dichiarato la mia età ma non ne ho mai fatto mistero. Ho una figlia grande e sono sposata da secoli per cui se due più due fa quattro...non ci vuole il mago dei numeri (pausa pubblicitaria...il mago dei numeri è un romanzo meraviglioso per grandi e ragazzi di Hans Magnus Enzensberger, Einaudi Stile libero).
Quest'anno saranno cinquanta e non so per quale motivo, se mi capita, lo dico.
È diventato un traguardo che fino a qualche tempo fa rimuovevo ...poi quando ha iniziato ad avvicinarsi non ci ho più pensato e adesso che ci siamo quasi non mi fa nessun effetto.

Sarà perché dieci anni fa, quando di anni ne ho compiuti quaranta, pensavo di stare bene, di essere una splendida quarantenne e invece il mondo mi è crollato addosso esattamente il giorno prima del compleanno. Sono stata male fisicamente prima e psicologicamente dopo. Poi a poco a poco le cose si sono sistemate ma ci sono voluti quasi dieci anni perché io potessi sentirmi davvero bene. In questi dieci anni è successo di tutto. Forse troppo. 
Ho cambiato vita e lavoro, stile di vita e abitudini, ho conosciuto persone nuove e ne ho perse delle altre. 
Ho pianto tanto e spesso ma mi sono anche fatta delle grandi risate.
Ho ballato e cantato tutte le volte in cui è stato possibile. Ho visto Morandi e Baglioni al foro italico e il Barbiere di Siviglia all'opera di Vienna.
Ho scoperto la corsa e abbandonato la palestra. Ho accettato di andare al lago e devo dire che mi piace pure. 
Ho smesso di sciare e non mi manca per niente. Non sarò mai una tennista ma giocare mi diverte moltissimo. 
Ho fatto viaggi bellissimi. Ho percorso chilometri a piedi, ho scalato il Monte Sinai e ho visto nascere una tartaruga marina. 
Ho visto mio papà compiere ottant'anni e mia figlia prendere la patente e iscriversi all'università.
Ho deciso di non combattere più le zanzare e che non mi interessa essere troppo abbronzata.
Ho scoperto la cioccolata fondente, per cui ho una vera dipendenza, il sushi e il panettone (che preferisco di gran lunga al pandoro) e ho giurato a me stessa che mai più mangerò la quinoa. 
So cosa vuol dire stare male ma non mi fa più paura perché ho finalmente imparato ad affrontare le cose invece di rimuoverle. 
Non mi sento affatto una splendida cinquantenne ma sto bene, faccio un lavoro che mi piace moltissimo e che è arrivato da pochi anni quando mai pensavo che avrei cambiato. 
Se i cinquant'anni sono tutto questo non mi dispiace affatto e forse è per questo che lo dico.

Ieri mattina mi sono presentata alla mia vicina di casa del lago. Mi ha detto che lei e il marito sono in pensione e che trascorreranno al lago tutta l'estate. Abbiamo settant'anni ha aggiunto. E allora io mi sono sentita di dire che noi andiamo solo per il weekend e che lavoriamo ancora perché abbiamo cinquant'anni. E lei ha detto: ma davvero? Sembra una ragazzina. Ecco perché lo dice con tanta naturalezza perché sa che tutti le risponderanno che non li dimostra.

Sarà vero?!?

domenica 1 luglio 2018

Li chiami pure!

Gentile Signora,
Lei paga le tasse? Sono sicura di sì. E allora per quale motivo non usufruisce dei servizi (lo ammetto, a volte insufficienti) che lo Stato le mette a disposizione?
Questo pomeriggio ho trovato per l'ennesima volta (e ho saputo di non essere la sola ad essermi lamentata) la macchina di suo figlio parcheggiata a tre metri dalla vostra villetta con vista lago in un posto che chiaramente non è un parcheggio ma che per giunta ostruisce il passaggio alla stradina pedonale che porta al centro del paese e, purtroppo, alla mia casa.
Tutti i fine settimana quando arriviamo mio marito ed io, ci fermiamo poco prima della sua villetta con vista lago e tiriamo giù le borse dalla macchina. Sono sempre tante Signora sa com'è a casa al lago non ho la lavatrice e porto dietro sempre qualche provvista.
Dicevo dunque che scarichiamo la macchina, mio marito va a parcheggiare nel parcheggio poco più sotto che il Comune ha, per l'appunto, recentemente realizzato e poi a piedi ci dirigiamo verso casa. 
Mio marito ed io in due abbiamo oltre 100 anni 😮
Suo figlio che di anni ne avrà meno di venti, NO! Suo figlio, che pure avrebbe bisogno di un po' di moto, che non presenta segni di malformazione di alcun genere e che anzi appare in perfetta salute, lascia libero il posto riservato agli handicappati ma poi parcheggia poco più avanti, ostruendo il passaggio. Così facendo il malcapitato invalido non subisce alcun torto potendo liberamente parcheggiare, poi però non può raggiungere alcun altro luogo. Ma questo evidentemente per suo figlio, mia cara Signora, non è un problema.
Ora mia cara Signora il punto è che suo figlio è pigro come tutti i ragazzi della sua età, ama muoversi solo in macchina, come tutti i ragazzi della sua età e, come tutti i ragazzi della sua età, fa quello che vede fare o che gli è stato insegnato.
Lei, mia cara Signora, che paga le tasse, per quale motivo non insegna ai suoi figli che devono usufruire dei servizi (lo ammetto, a volte insufficienti) che lo Stato mette a loro disposizione come il nuovissimo parcheggio a 10 metri (purtroppo in salita) dalla vostra villetta con vista lago?
Quando le ho detto di chiamare suo figlio lei non solo non è rimasta affatto turbata al pensiero che suo figlio avesse parcheggiato, per l'ennesima volta, ostruendo il passaggio ma quando ho aggiunto che la prossima volta avrei chiamato i vigili, lei mia cara Signora, mi ha risposto: li chiami pure! 
Suo figlio ovviamente ha sentito e, pur essendo venuto a spostare la macchina (operazione che lo ha distolto dalla visione dei mondiali per una trentina di secondi!), si è ulteriormente convinto di stare subendo un torto e che sua madre comodamente seduta a guardare il lago aveva risposto per le rime alla passante rompiscatole (che poi sarei io) invitandola a chiamare i vigili. Sua madre non ha paura dei vigili né della signora rompiscatole, sua madre lo protegge.

Questo è quello che avrei voluto dire alla mia vicina di casa...in fondo suo figlio non ha nessuna colpa.