giovedì 15 agosto 2013

Ferragosto è arrivato....

e un altro mezzo anno se n'è andato. Così direbbe Claudia che si diletta a comporre poesie.

Io so solo che ormai l'età che avanza si sente....e se un tempo la settimana di ferragosto e il giorno di ferragosto in particolare, erano i momenti di maggiore svago (serate in spiaggia senza orari, discoteche e lunghe dormite di giorno, gite in barca, feste in spiaggia o in giardino) adesso non si vede l'ora che arrivi questa settimana perché davvero tutto si ferma (in teoria perché poi in pratica qualcuno che ti manda la mail di lavoro c'è sempre!) e ci si può riposare. 

Io poi sto facendo un riposo forzoso perché sono caduta dalle scale....e mi sono fatta male ad un piede. Niente di rotto ma ho una caviglia gonfia....e più la tengo in alto meglio è!

Come da tradizione siciliana a casa ci siamo tutti, figli, fratelli, mariti, mogli, fidanzati, nipoti, cugini e qualche amico.

Lunedì vado in vacanza - quella vera - per 15 gg a Cuba...viaggio itinerante da l'Havana a Santiago de Cuba, e poi Cienfuegos, Trinidad, Camaguey e visita a Santa Clara sulle orme del Che.

Il blog va in vacanza per qualche settimana.

Buon ferragosto a tutti!

sabato 10 agosto 2013

Chi non ha testa, ha gambe!

Nelle ultime settimane a causa di un'urgenza lavorativa (aggravata dal caldo e dal vuoto degli uffici in agosto) mi sono trovata ad andare a piedi in Tribunale tutti i giorni, a girare per cancellerie, a fare copie e fotocopie, code, attese, istanze. E mi sono divertita.
Ricordo che quando ho iniziato a lavorare a Milano questa era la regola. 
Ho vissuto realtà diverse: lo studio in cui ciascuno aveva il giorno della cancelleria e in quel giorno perdevo 10 kg, mi perdevo nei meandri del tribunale, arrivavo stanca morta (ed era solo l'ora di pranzo) ma imparavo tantissimo. La procedura civile non è solo teoria ma esiste anche una norma dedicata al 'fascicolo d'ufficio!!
Poi sono stata in uno studio in cui tutti i giorni, chi andava in Tribunale per le udienze si tratteneva poi per occuparsi dell'attività di cancelleria di quel giorno. In quello studio ho imparato la regola del chi non ha testa ha gambe! Poiché lo studio era vicinissimo al Tribunale, gli avvocati non si scomponevano minimamente se dimenticavi qualcosa. Bastava tornare in Tribunale!

Pensavo durante una delle mie ultime mattinate che mi manca un po' quel periodo e che mi piacerebbe ogni tanto non stare in call o in riunione tutto il giorno. I tempi in studio sono frenetici, quelli in tribunale più tranquilli perché se non ti armi di santa pazienza....è finita!

Succede invece sempre più spesso, soprattutto in organizzazioni piramidali come le aziende o i grandi studi legali che si deleghi tutto dalla stampa alle fotocopie e che il 'non mi compete' sia all'ordine del giorno. 
Ma perché? Capisco che l'esperienza, i ruoli e le responsabilità impongano di delegare ed è giusto perché delegare significa far crescere i più giovani e inesperti.

Ma ciò non deve volere dire rifiutarsi per principio di fare una cosa quando in fondo per farla ci vogliono 3 minuti e, a volte, si perde il doppio del tempo per delegare o spiegare ad altri cosa vogliamo con il risultato che, spesso, non otteniamo quello che volevamo e in più abbiamo perso il doppio del tempo!

Stare sempre seduti non aiuta la circolazione e fa venire la cellulite:-)

Facciamo le cose ogni tanto invece di chiederle, teniamoci allenati, andiamo alla stampante e alla fotocopiatrice e qualche volta facciamo qualcosa che sì potremmo delegare ma che ci piacerebbe fare direttamente e freghiamocene dei ruoli.

Mia nonna diceva: cu non sapi fari non sapi cummanari! 

sabato 3 agosto 2013

Sex and The City

Luglio è un mese infernale in tutti i sensi.  
Al lavoro tutto deve essere chiuso e in fretta. Ma perché con tanta urgenza se torniamo dopo 2/3 settimane? Mistero. 
Il caldo misto a zanzare in perenne contrasto con l'aria condizionata gelida di uffici e negozi. 
La lotta -che per fortuna conduco bene- con il mio compagno di stanza per l'aria condizionata: lui dice che io dovrei coprirmi di più e che lui è costretto in camicia e cravatta. Abbiamo trovato un valido compromesso: lui toglie la cravatta e io tengo un cardigan di emergenza e l'aria condizionata la accendiamo a intervalli regolari. 
In questo contesto, ieri sera dopo l'ennesima (e forse neanche ultima) settimana di lavoro calda e pesante, mi sono rilassata sul divano di casa e facendo zapping sul digitale terrestre mi sono imbattuta in una replica di Sex and The City. 
A parte il fatto che, come sempre accade, mi sono fermata a guardare l'episodio, ho poi realizzato di non averne mai parlato nel blog!
E dire che conosco gli episodi a memoria, che ho i DVD e che non mi stancherei mai di rivederlo.
Visti oggi però si guardano solo con lo stesso spirito con cui si rivedono certi vecchi film. Non è più particolarmente originale e le protagoniste hanno perso il loro glamour replicando se stesse nei due brutti film (il secondo più del primo) che ne sono seguiti.

La prima volta che la serie è stata trasmessa in TV in Italia erano gli anni '90. Anna Pettinelli conduceva un programma su TeleMontecarlo in cui si parlava ironicamente di sesso (grazie anche al Trio Medusa) e subito dopo veniva trasmesso un episodio in cui si trattava quello stesso argomento. 
Le quattro protagoniste sono (o meglio erano, perché nel frattempo sono invecchiate con noi) giovani, indipendenti, glamour, disinibite e di successo....anche se in fondo tutte (tranne Samantha) sognano l'Amore. 
All'inizio la serie ha fatto scalpore ed in effetti c'era anche un po' di volgarità ma c'era tutto quello che serve per distrarsi e fantasticare un po': New York, gli abiti firmati, belle donne e uomini ancor più belli,  sesso (tanto), delusioni, stranezze e tanto divertimento. 
E anche la formula è stata vincente: episodi brevi, un tema diverso (sull'amore e sulle donne) per ogni puntata e un solo filo conduttore. 
Poi sono arrivate le repliche, le repliche delle repliche e le repliche delle repliche delle repliche.
E ancora adesso basta sbirciare su la7 o la7d a tarda sera per trovare le nostre quattro amiche newyorchesi.

La mia preferita è Charlotte. Deve essere senz'altro della Bilancia! Un po' perché ha i miei stessi colori e gusti. È amante della casa e della vita tradizionale, apparentemente inibita ma in fondo aperta e moderna. E neanche stupida come potrebbe apparire. Elegantissima e mai estrosa. È solo una donna sincera con se stessa e con gli altri, che non ha paura di dire che vuole sposarsi e avere una famiglia.

Poi c'è Miranda, l'avvocato. Non è particolare bella ma è una professionista seria, valida e intelligente. È elegante e sexy e non c'è da meravigliarsi che abbia avuto tanti corteggiatori prima di sposare Steve (il meno glamour della serie ma certamente più simpatico di Mr. Big).

Samantha è in assoluto la più intelligente del gruppo. È onesta con se stessa e con gli altri. Non è bella, anzi è banalotta, non è elegante ma è molto simpatica. È una donna che si gode la vita senza falsi moralismi. E ha dato una grande lezione a tutte noi quando ha combattuto contro il cancro. E ha vinto! 
Per fortuna la serie è finita prima che potesse rendersi ridicola per via del trascorrere degli anni.

E poi c'è Carrie. È una bella donna, per carità. Ma la trovo un po' sopravvalutata. 
È poco elegante (ha cose bellissime ma non sempre il gusto necessario per indossarle), è autrice di una rubrica di successo grazie alle idee che le danno le sue amiche e fondamentalmente è un pochino stupida. Però è un'amica sincera ed è su quello che si fonda tutta la serie. Sul fatto che si sia lasciata sfuggire uomini meravigliosi per aspettare Mr. Big..... No comment!

Adesso la mia serie preferita è Downton Abbey...si vede che sto invecchiando!

C'è poi una singolare coincidenza. È già la seconda o la terza volta che nel fare zapping mi capita l'episodio in cui Samantha scopre di essere malata. Vabbè questa è un'altra storia!