domenica 28 maggio 2017

Ginnastica passiva

La mia amica Barbara dice sempre che ci siamo dimenticati il piacere della coda..stare in coda ad attendere vuol dire fermarsi un attimo a pensare, riposarsi. Purtroppo cara Barbi oggi di code se ne fanno sempre meno e quando si fanno si approfitta per sbirciare il cellulare. 🙁
Anyway oggi all'esselunga non ho seguito il consiglio di Barbara ma quello di una rubrica apparsa da qualche settimana su IODonna. Si può fare ginnastica anche durante la giornata, sotto la doccia, in ufficio, ecc. Questa settimana per esempio ci sono tre facili esercizi da fare in bagno utilizzando il calorifero a muro come spalliera o sbarra. 

Mi trovavo dunque all'esselunga con una lista della spesa piuttosto lunga. Il supermercato era strapieno (mi chiedo cosa facessero le persone la domenica quando i supermercati non erano aperti. E immagino se lo chieda anche Gianni Morandi*). Arrivata al banco gastronomia sul display appariva il numero 68 e io ho preso l'83.
Che fare? Desistere come hanno fatto (l'ho scoperto dopo) l'80/81 e 82? No...approfittarne per fare moto. È così ho fatto.
Ho lasciato il carrello davanti al banco e mi sono recata con passo spedito verso gli altri scaffali. 

Ho fatto un po' di attività aerobica perché tra una fuga e l'altra verso i corridoi dovevo andare di fretta per non rischiare di perdere il turno.
Ho fatto sollevamento pesi perché il carrello non era con me e quindi trasportavo i prodotti solo con la forza delle mie braccia.
Ho risparmiato tempo e non ho perso il turno.

Alla fine l'iPhone segnava 1,1km. Non male!!

* caro Gianni non dovevi scusarti quando sei stato aggredito per essere andato a fare la spesa di domenica. I supermercati sono aperti ormai in tutta Italia la domenica. Nel resto del mondo é così da sempre. E caro Gianni per quanto tu sia un eroe nazionale...credimi sono e saranno aperti anche se tu non ci vai. Il web toglie i freni inibitori, abbassa il livello delle conversazioni e dà spazio a chi (tanti purtroppo) non ha proprio niente da fare. Lavorare la domenica non solo non è obbligatorio ma è anche ben retribuito. 

domenica 21 maggio 2017

Don't stop me now!

Se provassimo a mettere tutte le mattine una faccina sul calendario la mia sarebbe sempre questa 😃 perché ho l'enorme fortuna di svegliarmi di buon umore! Dico enorme fortuna perché so che non é così per tutti. Che c'è (e sono parecchi) chi non carbura se non dopo una certa ora, chi non vuole parlare a nessuno almeno per un'ora dopo essersi svegliato, chi sta incazzato tutto il giorno.
Facciamoci caso....la giornata é in media un po' uguale per tutti...tutti i giorni capitano cose che ci fanno sorridere, cose che ci danno euforia (peso ad un amica che é a NY ed é stata da Tiffany. Grande Laura!) e cose - moltissime - che ci fanno arrabbiare o che ci mettono di malumore.
Gli accadimenti più subdoli poi sono i peggiori. Siamo lí apparentemente tranquilli e succede qualcosa...una parola, un gesto, una cosa che vediamo per strada e che subito ce ne ricorda un'altra e ci mette di malumore. Non ci ricordiamo più cosa é stato, ma quel niente, quell'attimo può avere la capacità di rovinare la nostra intera giornata.
Lo so ridere fa bene, é anche una ginnastica facciale utile a prevenire le rughe ma non basta saperlo perché é fin troppo ovvio. Ci vuole qualcosa in più.
Bisognerebbe sforzarsi - perché tra le mille cose da fare é uno sforzo - a trovare 10 minuti...non di più per fare una cosa che ci faccia iniziare bene la giornata e se non è al mattino i dieci munuti dobbiamo trovarli durante il giorno.
Alcuni suggerimenti: ci si può sedere per 10 minuti con una bella cioccolata calda (anche quelle delle macchinette hanno un loro perché) e stare lí a gustarla senza whatsApp e mail nei dintorni. Oppure in estate si può prenderne un gelato e gustarlo passeggiando sempre senza telefono (una volta l'ho fatto e uscendo dalla gelateria ho visto un signore che camminava di fretta, mi ha visto, si è fermato ed tornato indietro per entrare anche lui nella gelateria. Le ho fatto venire voglia, eh? E lui SI!). 
Si puó interrompere un attimo e leggere una rivista che ci piace ...andare a prendere un caffè alle gallerie d'Italia e concedersi una veloce incursione tra le opere d'arte (a Milano il centro é pieno di mostre e piccole gallerie...alcuni musei del centro..penso alla Casa Bagatti Valsecchi ma anche al Poldi Pezzoli che non sono mai pieni e si visitano tranquillamente durante una pausa un po' più lunga di 10 minuti magari a pranzo), si può andare in libreria, al parco e sedersi su una panchina.
E ça va sans dire, si può leggere questo blog!
Il mio consiglio di benessere prevede la solitudine ma solo perché io la preferisco...tutto va bene purché rilassi tranne la chiacchierata con l'amica che ha le stesse pene di cuore da 20 anni e che vi dirà hai ragione lo so che hai ragione facendovi arrabbiare ancora di più.

Ieri mattina ero un po' preoccupata perché ultimamente mi sta tornando il mal di schiena, avevo disdetto la lezione di Tennis (ci sono cose più gravi per carità!) ed ero lí in cucina un po' malmostosa quando alla radio sono arrivati i miei adorati Queen...ho iniziato a ballare don't stop me now e per fare un po' di moto ho usato come pesetti due bottigliette d'acqua. Il vicino di fronte mi ha visto? Chissene...per fortuna la schiena ha capito che ne avevo proprio bisogno!
https://youtu.be/HgzGwKwLmgM

domenica 14 maggio 2017

Saremo tutte Brigitte...

Brigitte Macron é ufficialmente la première dame all'Eliseo. É la moglie del nuovo presidente francese ed é 25 anni più grande di lui.
Se la cosa fosse stata al contrario come é attualmente negli Stati Uniti nessuno ci avrebbe fatto caso. Invece la povera Brigitte é diventata, suo malgrado, argomento di discussione senz'altro più del programma politico del marito.
La genesi della vera storia d'amore tra i due bisognerebbe chiederla ai diretti interessati. Nelle ultime settimane i giornali hanno ricamato talmente tanto sopra che la verità si é persa nei meandri del gossip.

Chi é Brigitte? La prima risposta che mi viene é: la moglie di Macron. Ma non l'ho letto da nessuna parte. Ho solo letto...la sua ex insegnante, la donna che é già sette volte nonna, la compagna più di 25 anni piú grande.
Suo marito per fortuna l'ha molto più gentilmente definita: colei senza la quale non sarei quello che sono!
Io personalmente stimo Macron non perché é giovane e di belle speranze (di giovani di belle speranze ne abbiamo già sperimentato uno quindi vorrei prima vederlo all'opera) ma perché la donna a cui si accompagna (che nella vita dice tanto se non tutto) é la donna che ama da sempre e da tutta la vita. Quanti o quante possono dire la stessa cosa?
A me sembra una dimostrazione di grande personalità...la amo da sempre e chissenefrega se ha sette nipoti, se ha qualche ruga e se potrebbe essere mia madre.

Quello che più mi ha fatto riflettere in queste settimane sono i commenti delle donne, non tanto su Brigitte che ha un marito più giovane (eh no...lei non ha un toy-boy ....quelli si scelgono in età adulta mentre - é bene ricordarlo - questo é un amore che dura da decenni), quanto su di lui che presto o tardi si stancherà, che ovviamente troverà una più giovane, che ...ma ti rendi conto? Potrebbe essere sua madre...é chiaro che lui é gay. Ma l'hai vista? Si veste come una ventenne (avercelo quel fisico alla sua età!). Eccerto altrimenti lui se ne trova una più giovane.

A nessuna (il femminile é d'obbligo) é sfiorato il pensiero che i due siano solo innamorati e felici. Che lui la ami punto! Senza guardare rughe e tacchi a spillo, senza immaginarsela tra 20 anni o dieci..senza preoccuparsi di cosa pensano gli altri ma di cos'è che rende felice lui.

Brigitte ha 64 anni, un uomo che la ama e una discreta vita davanti in sua compagnia....quante di noi possono dire la stessa cosa? Ricordiamoci che all'età di Brigitte ci arriveremo tutte ...sarebbe bello se potessimo arrivarci con accanto un uomo incurante delle nostre rughe!

domenica 7 maggio 2017

Tre metri sotto il cielo...

Eravamo già diversamente giovani Francesca ed io eppure una mattina lei arrivó nella stanzetta che dividevamo nell'ufficio di Via dell'Annunciata con una copia di Tre metri sopra il cielo. Lo abbiamo divorato e sebbene né lei né io avessimo l'età di Babi e Step...forse per nostalgia di quei tempi, forse per avere un momento di svago della mente e forse (diciamolo pure) perché il libro era godibile, ci siamo appassionate. Poi é arrivato il seguito (Ho voglia di te). Non so se Francesca l'abbia letto ma io l'ho comprato e non mi ha dato alcun piacere leggerlo: la storia forzata ai limiti dell'assurdo. Le protagoniste Babi e Gin (il solo fatto che una con un nome meraviglioso come Ginevra si faccia chiamare Gin come un liquore, la dice lunga) erano una zoccola e l'altra cretina e pure un po' ladra.
Comunque lo leggo e giuro solennemente a me stessa che mai più avrei letto un libro di Moccia! Sono quindi arrivati Scusa se ti chiamo amore e altre meraviglie dai titoli originalissimi ed io non li ho letti (chissene..direbbe Moccia e avrebbe ragione). 

L'altra mattina in radio ho ascoltato un'intervista a Moccia ad un programma sul calcio (c'era il derby della capitale e credo che Moccia sia Laziale); ha parlato del suo ultimo libro dicendo che era già ai primi posti delle classifiche. Non ci ho pensato più.  Qualche giorno dopo curiosavo sullo store di eBook per scaricare qualcosa di leggero da leggere in metropolitana e mi sono imbattuta in lui. Non ricordo neanche il titolo  - credo Tre volte te  - e ho drammaticamente scoperto questa mattina che é al primo posto in classica. 
Si tratta della continuazione della fantastica storia d'amore tra Step, Babi e Gin...ne sentivamo il bisogno? A quanto pare sì. 

Ho scaricato l'estratto e ho letto solo le prime 20/30 pagine ....quindi non sto spoilerando nulla!
Insomma Step é diventato un professionista di successo, si sta per sposare con Gin quando...trionfo dell'originalità, ritrova Babi, sempre bella anche lei sposata e con un figlio, ma di chi é quel figlio? Di Step ovviamente. L'ultima volta che si sono visti lei stava per sposarsi ma sono stati insieme...lei ha capito di essere rimasta incinta (che qualcosa di te era rimasto in me) e il giorno dopo per sicurezza é stata anche con il fidanzato ora marito ed ecco che poi è arrivato un figlio di Step.
È già qui...ho fatto una fatica pazzesca ad arrivarci (ah dimenticavo Step non ha mai dimenticato Babi anche se si sta sposando, anche se al circolo Parioli ci sono donne disposte a stare con lui subito e anche se per dimenticare Babi ha visto parecchie volte Se mi lasci ti cancello*).
A questo punto Step resta basito e inizia a pensare a Suo figlio è a quel padre che padre non é ma che si fa chiamare padre.
Non ce l'ho fatta ad andare avanti ma ho pensato: passi per le banalità e per le assurdità ma se questo  libro é letto dai più giovani io mi chiedo che valori si insegnano, che modello é questo Step. Uno che te
trovandosi a giocare per la prima volta con un altro socio del circolo si domanda con timore se per caso non sia gay, uno che definisce un povero cristo che neanche conosce e che sicuramente ama il figlio, un padre che poi padre non é.
Ma dove é rimasto Moccia? In un'epoca e in retaggi culturali (i gay, i genitori naturali) che abbiamo superato da un pezzo.

I nostri figli, quelli che oggi leggono Moccia dovrebbero essere ragazzi, almeno spero, che neanche si pongono il tema della differenza tra gay e etero e che considerano la famiglia l'unione di persone che si amano (a prescindere dai vincoli di sangue).

L'ho detto non sono andata avanti e chissà magari mi sono persa un capolavoro!

*Se mi lasci ti cancello, titolo originale Eternal sunshine of the spotless mind é in film capolavoro (titolo tradotto malissimo in Italia) con Jim Carrey e Kate Winslet del 2004 di Michel Gondry.  Invece del libro di Moccia lo consiglio vivamente 

lunedì 1 maggio 2017

Il magico potere del riordino

Confesso di non avere letto tutto il libro...l'ho comprato, l'ho sfogliato, ho letto qualche passaggio, l'ho regalato ad altri e soprattutto ho ascoltato Simonetta che dopo averlo letto ne ha messo in pratica i consigli.
Credo di non averlo letto perché i saggi o i libri che insegnano a vivere meglio (tipo: 5 regole per vivere felicile 4 regole d'oro per essere felici al lavoro) mi lasciano un po' scettica. I principi di base sono validi, validissimi, poi però le regole non sono uguali per tutti e l'esperienza di ciascuno é - per fortuna- unica.
In ogni caso non so se ho seguito le regole della mitica Marie Kondo (autrice del magico potere del riordino) so però per certo che ieri sera mi sentivo meglio. Molto meglio.
L'esperienza del riordino e dello sbarazzo non può venire così tutto ad un tratto...deve essere maturata piano piano.
Fu così che dapprima decisi di fare qualche lavoretto in casa e in giardino, che poi maturai l'idea di riorganizzare la libreria e infine di eliminare. 
Ho iniziato da sola e poi ieri é arrivata Cely, la ragazza che lavora da noi da anni. Munite di guanti, scope, palette e panni per spolverare siamo partite dalla cantina. C'erano cose da neve che non utilizzavamo dagli anni '80, pezzi di ricambio dell'auto di George, racchette da sci senza sci :-(, libri di scuola di Giada, addobbi di Natale mai utilizzati, sedie da giardino molto più utili se collocate in giardino, un orologio da comò di mia suocera del peso di c.ca 10 kg e poi miei vecchi libri, documenti e riviste di George. Ah dimenticavo c'era anche una pentola per la preparazione della polenta e vecchi videoregistratori e lettori DVD (io li avrei buttati ma avendo riordinato il posto c'era e quindi sono rimasti in ordine nello spazio ....COSE CHE NON UTILIZZEREMO MAI PIÙ!)
Abbiamo riordinato tutto e George ha potuto apprezzare che la parte dedicata alle sue riviste non è meno grande di quella dedicata alle mie carte.  
Poi siamo venute in casa, abbiamo smontato, spostato e buttato riviste vecchie e qualcosa di non funzionante. 
Ancora ci sono delle cose che ho in mente...ma adesso va molto meglio.
Riorganizzazione e soprattutto eliminare, lasciare andare ti fa sentire meglio. Più libera, più leggera. 
É proprio vero: é un potere magico.

Ai lavori hanno partecipato: Lia e Cely: ruolo operativo - George: supervisione con aria critica ma poi ieri sera era felice di vedermi felice e ha pure un po' aiutato - Giada: é andata a recuperare Cely alla metropolitana e l'ha riaccompagnata. A dire il vero quando Cely ha chiamato per dire che era arrivata io ho risposto: ok Giada si coming. E dall'altra parte ho sentito: Giada is not coming...sto studiando. Poi però è andata e quando le ho proposto un compenso ha rifiutato. Vorrei che non si pensasse che sono un taxi!