venerdì 29 marzo 2013

Cioccolato al latte, fondente o bianco?

Arriva la Pasqua e ormai da un po' di anni la notizia è che a causa della crisi si compreranno meno uova!
Gli amanti del cioccolato non aspettano Pasqua perché il cioccolato è buono tutto l'anno, non crea dipendenza ma è semplicemente portatore di buonumore e quindi più se ne mangia e più se ne vorrebbe. A mio avviso peraltro non è poi così vero perché il troppo è troppo anche se si tratta di cioccolato.
Il cioccolato contiene grassi e zuccheri quindi andrebbe bandito dalle diete. In realtà se ci si accontenta di un piccolo quadratino si può mangiare anche tutti i giorni.
In assoluto il più nocivo (se di nocivo si può parlare) è il cioccolato bianco, seguito dal cioccolato al latte. Il cioccolato fondente ha più grassi ma meno zuccheri e a parità di quantità è meno calorico.
Ci sono poi tutte le varianti. Al peperoncino, all'arancia (le scorzette di arancia con il cioccolato fanno impazzire George!) con mandorle o nocciole. E poi le forme: galline, pulcini, coniglietti. Quest'anno ho regalato alla figlia di un'amica che frequenta la scuola di danza classica, le ballerine di cioccolato e avrei potuto prendere anche una scarpa con il tacco o una borsetta.
E le creme? Non c'è storia....nutella for ever.
Potrei dire che il cioccolato bianco piace ai bambini e che il cioccolato fondente è segno di personalità ma finirei per attirare critiche come quando ho detto che è meglio il panettone del pandoro.
Per cui dirò soltanto che io impazzisco per i baci perugina mentre non amo i cioccolatini al liquore.
Buona Pasqua a tutti!

Ps domani andrò a Torino ma niente gianduiotti perché ho fatto un fioretto:-(

domenica 24 marzo 2013

Non Ti scordar di me......

È un fiore piccolissimo e azzurro che cresce, credo spontaneamente, in mezzo all'erba ai margini della strada. Ieri ci ho fatto caso andando a piedi a giocare a tennis e ho fatto una foto.

Il Non Ti scordar di me era il fiore preferito da mia mamma. Ricordo che una volta all'asilo la maestra ci chiese quale fosse il fiore preferito dalle mamme (domandona, in effetti!) e nel coro delle voci che risposero LA ROSA, si levò la mia: il Non Ti scordar di me. Credo che nessuno, forse ad eccezione della maestra, sapeva cosa fosse.
Oggi se ci penso trovo sia stato un segno di originalità ma all'epoca credo di essermi vergognata moltissimo.

Quando la mia amica Carmen si è sposata ha scelto come bomboniere delle piccole tazze da tè; la collezione ne aveva 12, una per ogni mese dell'anno, ma lei ne scelse solo 2: luglio che era il mese in cui aveva conosciuto il marito e settembre che era il mese del matrimonio. Quando me le ha descritte mi ha detto che il fiore stampato sul mese di luglio era il Non Ti scordar di me e ovviamente ha fatto in modo che io ricevessi quella.

Mi piace perché è un fiore semplice che cresce spontaneamente.
La semplicità è certamente eleganza e raffinatezza e quindi bellezza!
Nella moda come nella cucina, le cose più belle e più buone sono quelle semplici.
Ogni tanto sento le persone dire che vorrebbero una cosa un po' particolare o che vorrebbero andare in un posto diverso....ma cosa vuol dire particolare o diverso (dal solito).

Quanto è bello non essere particolari ma avere uno stile semplice e raffinato. Anche se non c'è nulla di particolare ogni stile, anche il più semplice, può essere personalizzato. E lo stesso vale per la cucina: l'abuso di creme, salse e salsine, oltre ad essere un attentato alla salute, fa perdere il gusto ai sapori veri e genuini.
Forse l'unica eccezione alla (mia) regola è l'arte. Ci sono stili, come il barocco, che non sono semplici affatto, dipinti (Guernica per esempio) pieni di contenuti, spettacoli teatrali sperimentali.
Per tutto il resto ci vuole semplicità e sobrietà .....che in tempi di crisi non guasta!

Ps il vero nome del Non Ti scordar di me è Myosotis....il nome con cui è più noto nasce da una promessa d'amore. Si narra che due giovani si stessero scambiando le promesse d'amore lungo il Danubio scambiandosi quel fiore. Lui precipitò in acqua e le gridò: NON TI SCORDAR DI ME (che in effetti è molto meglio che sentirsi gridare Myosotis!)


domenica 17 marzo 2013

Mi vuoi sposare?

http://youtu.be/JpdjkhiIz_M

Leonardo, ex giocatore del Milan e oggi dirigente del Paris Saint Germain, ha chiesto in diretta alla sua compagna, Anna Billa', giornalista di Sky Sport, 'Mi vuoi sposare?'
I due stanno insieme da tempo e hanno anche un bambino, ma lei era visibilmente emozionata.

Diciamo la verità anche nel 2000 (2013, per la precisione), anche se siamo donne emancipate e indipendenti, una proposta di matrimonio è sempre un'emozione e il matrimonio è una cosa seria. Molto seria.

Io sono favorevole al matrimonio. Sempre. E non c'entra niente la religione. Il matrimonio si può fare secondo qualsiasi rito e anche se non si è credenti, scegliendo il rito civile.

Anche per le coppie omosessuali io sono favorevole al matrimonio.
Perché credo che se si decide di stare insieme e di fare dei figli, l'impegno deve essere serio e ufficializzato. È ciò sia perché questo consente di potersi assistere l'un l'altro in ogni momento, ma anche e soprattutto perché se si pretende che lo Stato riconosca le unioni bisogna impegnarsi e assumere dei doveri (come coppia e come famiglia) davanti a quello stesso Stato dal quale si pretende il riconoscimento.
Non voglio fare un discorso a favore del nostro Stato perché non credo sia un modello da seguire. Il mio è un discorso più generale.

Mi sono sempre chiesta perché si pretende il riconoscimento delle coppie di fatto e non ci si sposa. Certo non è un fatto ideologico, perché ci si può sposare in 1000 modi. E allora qual è il motivo? Avere più libertà di cambiare idea senza dovere affrontare i dolori di un divorzio, ma perché se finisce una lunga relazione in cui ci sono dei figli non è altrettanto doloroso?

Chi non è sposato è una persona libera che ha tutta la mia ammirazione, ma chi decide di non essere più una persona libera e di percorre la propria strada accanto ad un'altra (perché amore non vuol dire guardarsi negli occhi ma guardare nella stessa direzione!) allora io dico W gli Sposi!

George non mi ha chiesto di sposarlo in diretta TV ma è stato altrettanto romantico: una sera è venuto a prendermi, non ricordo dove, ed era in ritardo. Io mi sono un po' arrabbiata ma è finita lì. Arrivata a casa ho trovato dei fiori in un vaso e un biglietto con su scritto: uno dei motivi del ritardo. Mi vuoi sposare?

giovedì 14 marzo 2013

Padre nostro, che Sei nei cieli...

Chi entra Papa in conclave esce Cardinale...e anche questa volta è andata così.

Ho letto infatti che il "nostro" nuovo Papa era tra i favoriti al conclave precedente, che poi ha eletto Ratzinger (smentendo il detto di cui sopra....e i risultati sono quelli noti).

Mi piace questo Papa e forse il fatto che non sia giovane non è poi neanche tanto male (me lo ha fatto notare stamattina una mia collega). Premesso che ha l'età di mio papà e quindi è giovanissimo:-), forse la Chiesa è stanca di avere un Papa che "governa" per 30 anni e visto che le dimissioni sono un caso eccezionale meglio considerare l'esperienza un punto di arrivo per chi è più anziano.

Dicono che sia un papa modesto, vicino ai poveri e alla gente, che a Buenos Aires girava in metropolitana (non credo lo farà a Roma per la quasi mancanza del suddetto mezzo di trasporto) ma chissà magari non abuserà dell'elicottero; Benedetto XVI che ha lasciato il Vaticano in elicottero l'ho trovato davvero anacronistico.

Non è una svolta epocale, ma mi è simpatico perchè ha parlato alla gente, non è europeo (anche se ha il padre piemontese), ha scelto un nome semplice e poco altisonante, per cui adesso avremo un sacco di giovani fanciulli e uomini che si chiamano come il Papa (altro fatto eccezionale!) e poi ha espresso immediatamente un concetto stupendo, quello della partecipazione (che come diceva Gaber è libertà!) quando ha recitato (per il papa che lo ha preceduto), con tutti, la preghiera di tutti. Quella che tutti sappiamo a memoria.

La scrivo così, come mi viene;
Padre nostro che si nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazioni ma liberaci dal male. Amen.. 

Ci voleva proprio in questa terribile crisi un Papa giunto dalla fine del mondo.

martedì 12 marzo 2013

Amore a prima vista

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
E' bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.

Non conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla all'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
in cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.

Wislawa Szymborska (La fine e l'inizio, Scheiwiller, 1993)

Mi sono sempre chiesta cos'è l'amore a prima vista e - soprattutto - se esiste?
Come facciamo ad innamorarci a prima vista di qualcuno che non conosciamo? Allora non è amore, è solo attrazione. E spesso dalla semplice attrazione non nasce nulla perché andando più a fondo nel rapporto, l'altra persona non ci piace o magari ci piace ma non ci innamoriamo.
Però sull'amore a prima vista sono stati scritti fiumi di letteratura (come dimenticare l'amore eterno di Florentino Ariza per la sua Fermina in l'amore ai tempi del colera!) e si è retto un impero cinematografico. Per cui qualcosa di vero ci deve essere.

E se fosse il destino? E se fosse tutto scritto?
Una volta una persona mi disse che l'amore è un passaggio di due persone nello stesso spazio al momento giusto.....forse è vero. Passiamo una vita ad incontrare persone, scambiare sguardi e parole e poi chissà perché con una sola di queste ed in momento indefinito quegli sguardi e quelle parole vorremmo non finissero mai.
Dicono sia il mistero dell'amore.....

Grazie Alessandrina per avere ispirato questo post.

giovedì 7 marzo 2013

Piutost che nient le mei piutost

Così mi ha detto Simonetta quando le ho fatto notare che la legge sulle quote di genere (quella che in pratica prevede un numero minimo di donne nei CdA) potrebbe essere considerata come una discriminazione al contrario e comunque contraria ad ogni forma di meritocrazia. Sono nel CdA perché sono brava o perché dovevano metterci per forza una donna?
È vero però che da qualche parte bisogna pur partire e che se questo serve a prendere coscienza del ruolo e dell'importanza della presenza femminile, non solo nei CdA, ben venga!
È un dato di fatto che lo donne che ricoprono cariche dirigenziali sono meno degli uomini ma è altrettanto vero che sono meno le donne che lavorano (molte anche per scelta), sono meno le donne che vanno al di la' della laurea (è statisticamente più alto di quello degli uomini il numero di donne che si laureano mentre vale la regola contraria per i master di specializzazione post laurea, ecc.).
Quello che voglio dire è che di strada né è stata fatta eccome e i problemi delle donne non sono ahimè limitati al fatto che non fanno carriera, anzi direi che è il problema minore.
Io credo che nell'ambiente di lavoro - nel quale non mi sono mai sentita discriminata per il fatto di essere una donna - il problema e il limite molto spesso sono le donne stesse.
Il problema è spesso autogenerato poiché le donne prima ancora di essere ghettizzate si ghettizzano partendo già perdenti...non mi dirà mai di si perché sono una donna, non posso aspirare a quel ruolo perché sono donna, ecc. Ma che ne sai? Provaci e vedrai....
Il limite poi è dato dal fatto che le donne, soprattutto in certi settori meno dirigenziali, approfittano e usano la maternità o i figli per lavorare il meno possibile. Non tutte ovviamente, ma quello poche che lo fanno e che ad ogni starnuto del bambino stanno a casa tre giorni, finiscono per danneggiare anche le altre che invece non vedono l'ora di vestirsi, truccarsi e uscire da quella prigione che spesso è la casa in cui ci sono bimbi piccoli.
Io credo che la donna debba essere fiera di quello che è e delle sue capacità perché sono tante e anche tanto apprezzate e che forse se non ci sono tante donne al vertice è perché le donne sono accoglienza, amore, mediazione; comandare e dirigere vuol dire anche fare scelte impopolari e le scelte impopolari non appartengono al genere femminile.
Il peggio poi è rappresentato dalle donne che vogliono fare come gli uomini. Ma perché? Ancora una volta perché temono di essere discriminate perché donne, perché non credono nelle loro capacità.
Domani e la giornata internazionale della donna, mi piace pensare che sia la giornata di tutte quelle donne che forse non avranno la mimosa ma saranno fiere di loro stesse in qualunque ambito e contesto. Sarà anche vero che dietro ogni grande uomo c'è una grande donna ma io vorrei dedicare la giornata di domani a tutte quelle meravigliose donne che stanno davanti e che combattono per le cose in cui credono!

domenica 3 marzo 2013

Cosa hanno in comune Belen e Federico Moccia?

Le farfalle.
No, non le farfalle nello stomaco di cui ho scritto tante volte in questo blog...ma le farfalline sulla pancia o giù di lì!
Quando lo scorso anno a Sanremo, Belen ha esibito il tatuaggio con la farfallina mi sono chiesta come mai abbia fatto tutto quello scalpore considerato che anch'io ho una piccola farfallina tatuata sul basso ventre, visibile a chiunque mi abbia visto al mare o in palestra o ai tempi andati (per fortuna) in cui si usavano jeans a vita bassa e magliettine corte (e io avevo qualche anno di meno!). Mah.....
Adesso è un po' sbiadita ma ci tengo sempre a precisare che la mia farfallina è precedente a qualsiasi Belen e trova la sua fonte d'ispirazione nel mio amore per le farfalle e in Tre metri sopra il cielo.
Ebbene sì. All'epoca condividevo l'ufficio con Francesca (ciao Franci!), ci scambiavamo consigli di lettura e quando un libro piaceva all'una lo regalava anche all'altra. Per fortuna sono stati anche gli anni in cui abbiamo scoperto Richard Mason, Ammanniti e Jeffrey Eugenides (che in quegli anni aveva pubblicato Middlesex).
Un giorno Franci mi dice 'non puoi capire, ho comprato questo libro di tale Federico Moccia e lo sto leggendo tutto d'un fiato. È un romanzo leggero ma contiene tanti riferimenti a quando eravamo ragazzi'. Ed in effetti, a parte i nomi dei protagonisti (Babi e Step), il libro era molto carino ed ha avuto un successo meritato tanto quanto è stato immeritato il successo dei successivi. Il seguito di 3metri sopra il cielo, di cui ho rimosso il titolo, è pessimo.
Gli altri non li ho proprio letti ma una sera mi sono imbattuta nella versione cinematografica di 'Scusa ma ti chiamo amore' e ho provato compassione per Raul Bova che era stato, solo pochi anni prima, protagonista di un bellissimo film di Ozpetek (La finestra di fronte).

Comunque io e Franci, oltre a leggere Moccia, avevamo anche discusso della possibilità di fare un tatuaggio (ci tengo a precisare che ogni tanto lavoravamo e che i nostri discorsi assumevano anche toni più elevati:-).
E fu così che, per il suo compleanno, andammo insieme e io lo regalai a lei: un piccolo Sole sulla schiena! Io invece mi feci fare la farfallina sul basso ventre destro come la Babi di Federico Moccia.
Sono passati tanti anni e il mio piccolo tatuaggio è passato a miglior vita come i jeans a vita bassa e le magliette corte. È tutto sbiadito e potrebbe anche sembrare una macchia.
Però, come ogni tatuaggio che si rispetti, è lì ed è indelebile.
Che fare? ignorarlo e sembrare sporca o farlo ritoccare?
Franci non è più nel mio ufficio e non posso condividere questo dramma. E allora mi chiedo: chissà se anche quello di Babi si è sbiadito come il suo amore per Step?
Questi sì che sono problemi!