mercoledì 28 gennaio 2015

50 e non sentirli.....

È possibile che tutti ma proprio tutti gli uomini di età compresa tra i 40 e i 50 anni abbiano un'amante più giovane?
Questo spiegherebbe più facilmente il perché in questa fase della vita inizi una lenta ma inesorabile trasformazione verso il teenager che è in loro.

Prima del fatidico compimento dei 40 anni di età si vestivano in modo civile e presentabile solo per andare al lavoro e per il resto del tempo sembravano profughi o rifugiati. Se dovevano andare ad un matrimonio gli mancava la qualunque dalla camicia al calzino fino alla cintura e alla cravatta.
Ma una volta entrati negli anta il loro armadio inizia a trasformarsi....compaiono camicie larghe e lunghe da mettere con stile finto-trasandato fuori dai pantaloni, giacche di velluto o da caccia alla volpe e scarpe di tutti i generi con una netta prevalenza di sneakers.

Sono 10 anni in cui il declino, dato della maggiore stanchezza, da qualche chilo di troppo e da tanti capelli in meno (ad eccezione di quelli bianchi) si combatte a colpi di chiodo in pelle e stivaletti alla caviglia.

Non credo che tutti gli uomini di età compresa dai 40 ai 50 anni abbiano un'amante....sono troppo coglioni e le ventenni- cui loro aspirerebbero -non li guardano neanche.

Credo piuttosto che in quella fascia di età si inizi a pensare sempre con più nostalgia agli anni che furono, alle notti brave, alla possibilità di ubriacarsi senza essere a pezzi il giorno dopo.
Ricordiamoci però che dietro le sneakers colorate (George ne ha una quantità sterminata di tutte le nuances) si nasconde un quasi pelato a cui fa sempre male la schiena e che per digerire deve prendere il maalox.
Se lo vediamo stare tre ore davanti allo specchio, se a poco a poco avrà più scarpe di noi, se ci ruba le creme, tranquille non è innamorato è solo cretino!
 

mercoledì 21 gennaio 2015

on line 2....la vendetta!

Ieri sera ho messo il BlackBerry in carica in un posto diverso dal solito (al solito posto era arrivato prima George) e così stamattina sono uscita presto per andare a lezione di pilates e l'ho dimenticato a casa.

Prendere o cercare il BlackBerry non rientra tra i passaggi abituali del mattino perchè solitamente lo lascio in borsa la notte e lo carico di giorno in studio.

Non potevo tornare indietro: ero con Giada e la scuola non aspetta.
Ho fatto un tentativo con George (per i più pignoli preciso che l'ho chiamato dal cellulare di Giada) ma conoscevo già la risposta. Scusa amour come faccio a portartelo in studio...devo fare questo, poi questo e poi quest'altro e comunque sono in macchina mica entro nell'area C! (unica scusa plausibile). Ma si sa ho sposato un milanese (http://www.liuzza.blogspot.it/2014/07/ho-sposato-un-milanese.html).....e non serve aggiungere altro.

Ci ho pensato su qualche minuto e poi mi sono detta: chissene!

Oggi non ho riunioni fuori e posso controllare le mail dal pc, non ho urgenze particolari, se qualcuno dovesse scrivermi su WhatsApp....risponderò stasera e se qualcuno dovesse telefonarmi lo richiamerò domattina.

Ho già detto e scritto che lo smartphone è uno strumento indispensabile di lavoro.....e lo penso davvero.
Ma credo che alla fine anche per il nostro amato smartphone valga la regola che vale per ciascuno di  noi: tutti sono utili ma nessuno è indispensabile, che potrebbe essere così modificatatutto è utile ma nulla (tranne i farmaci salvavita) è indispensabile!

 

sabato 10 gennaio 2015

Marocco mon amour

George ed io eravamo già stati in Marocco nel 2010.
Un viaggio bellissimo perché era il primo dopo un periodo pesante per entrambi (in momenti differenti avevamo avuto problemi di salute). Bellissimo perché eravamo in vacanza con i miei genitori. Bellissimo perché abbiamo conosciuto gli amici della società geografica italiana con cui abbiamo fatto tanti altri viaggi stupendi.

Partire da soli però ogni tanto ci vuole. Soprattutto quando si è molto stanchi e bisogna avere ritmi rilassati e, come direbbero i miei colleghi giuristi, ad personam.

Abbiamo deciso di tornare in Marocco perché ci era rimasto nel cuore e volevamo rivedere Marrakech e le altre città che non avevamo visitato. Il primo viaggio è stato più itinerante e avventuroso, questo un po' più stanziale e da 'turisti'. Ma era quello che volevamo.

Abbiamo trovato una formula ideale. Tour con macchina e autista solo per noi (Said e Yousef ci hanno accompagnato per tutto il viaggio), itinerario scelto da noi con poche visite guidate e tanto tempo libero (ci siamo affidati a www.tourinmarocco.com, un tour operator gestito da una ragazza italiana e un ragazzo marocchino, Erika e Idir, che consiglio a tutti).

Città imperiali e costa atlantica in 10 giorni.

Casablanca, Rabat, Meknes, Fes, Marrakech, Essauira e El Jadida....per poi tornare a Casablanca.

Le città del imperiali, si somigliano tutte anche se ognuna ha la sua particolarità.

Rabat ha una Casbah stupenda che sembra un piccolo villaggio greco con case azzurre e porte di legno uniche. Abbiamo dormito in un riad gestito da giovani universitari in pieno centro ma, per certi versi, decontestualizzato. Lo stile del Marocco ma in chiave moderna. Ci tornerei solo per la loro colazione!

A Meknes e a Fes abbiamo girato la città con guide del luogo. Meknes è a mio avviso la più bella delle città imperiali perché è piccola e raccolta e soprattutto non c'è confusione.

Andando verso Fes ci siamo fermati ad ammirare (il termine non è usato a caso!) l'antica città romana di Volubilis, dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Un posto spettacolare!

Arrivati a Marrakech con un passaggio dalle cascate d'Ouzoud, ci siamo presi tre giorni di relax. 
Solo qualche ora con la guida in visita al quartiere ebraico, al palazzo di Bahia e alle tombe Saadiane. Tutti luoghi che non conoscevamo.

Marrakech è bellissima se si evita il suk. Come tutte le città turistiche ha perso un po' di autenticità per lasciare il posto a ragazzi che girano in motorino in mezzo alle persone, a cinture e cappellini di Gucci (li vedono ai turisti e li vogliono!), alla vendita di pochi prodotti veramente artigianali. Insomma sembra in parte finta. Se però si abbandona il suk è una città bellissima e anche elegante. 
Tutta rossa e sempre sotto il sole. Abbiamo camminato a piedi nella città nuova, ci siamo concessi pranzi e cene in oasi di pace e un pomeriggio all'Hammam con aperitivo a seguire.

Ma la vera scoperta è stata Essauoira. È una città piccola e meravigliosa sul mare. La Medina è piena di negozi di artigianato vero. Uno per tutti Histoire de filles - https://www.facebook.com/histoiredefille - gestito da sole donne che vendono prodotti Made in Marocco ma neanche un paio di ciabattine:-)
Passeggiando nella Medina si trovano anche ristoranti con arredamento Vintage gestiti da giovani ragazzi (eh sì sono i giovani a rischiare abbandonando la tradizione o meglio rivivendola in chiave contemporanea), gallerie d'arte, atelier di cucina, crêpes alla Nutella.....e poi se ci si allontana un po' si arriva al porto che sembra un villaggio di pescatori. Insomma un piccolo paradiso in Marocco.

Infine il rientro a Casablanca. Qui vorrei spezzare una lancia. Tutti dicono che il Marocco sono le città imperiali o il deserto. Che Casablanca, a parte la Moschea (che in effetti è solo grande!), non ha nulla da vedere. Secondo me Casablanca è una città bella, piena dì potenzialità, che infatti stanno iniziando ad emergere, e diversa dalle altre. Certo la Medina non è paragonabile alle altre ma la città è altro. È il porto e lo sviluppo economico, è l'arte e la cultura. È troppo trafficata questo è vero ma forse è un segno del fermento.

Siamo appena tornati....neanche troppo stanchi, e stamattina abbiamo fatto colazione con il tea.

Qualche annotazione....

In questo periodo dell'anno in Marocco c'è freddo. Gli interni non sono sempre riscaldati bene e appena tramonta il sole la temperatura si abbassa in un attimo. 

In Marocco c'è un ottimo pane, il cibo è genuino e privo di grassi (un po' ripetitivo ma molto sano), si beve tea alla menta e spremuta d'arancia. Si respira un'aria colorata, profumata e rumorosa.

Ogni città, anche la più piccola si distingue per il colore dei taxi....ne ho visti anche color celeste e verde acqua perché le città sono tante!

Quando torno dai viaggi non mi interessa di ricordare di quel museo o di quel monumento....se viaggiassi per quello mi basterebbe leggere un libro. Mi rimangono i ricordi e le sensazioni.
La sensazione è stata quella di essere un po' fuori dal tempo. In Marocco pochi parlano inglese, le tradizioni sono molto radicate, i negozi sembrano i nostri degli anni 60 e 70 (tranne le eccezioni di cui ho detto), la carta di credito non è diffusa (anche se come tutti i paesi in via di sviluppo è pieno di banche). Tra una città e l'altra si attraversano villaggi la cui strada principale è un mercato, si incontrano asini, mucche e greggi di pecore, bambini che giocano per strada. 
Sembra tutto fermo ma a pochi km il mondo sta cambiando.








sabato 3 gennaio 2015

I bambini ci guardano.....

La mia amica Fede ha condiviso un video su Facebook proprio il giorno di capodanno.
The eyes of a child.....bellissimo!

Bambini e genitori vengono invitati ad una prova: separati da un pannello dovranno guardare uno schermo e imitare le facce strane che si vedono.


I bambini sono stupendi e disarmanti. 

Ho notato subito però che i protagonisti del video sono bambini piccoli e sono certa che se fossero stati più grandi sarebbero stati meno spontanei. Avrebbero finito ahimè per somigliare ai loro genitori.

Tempo fa circolava - sempre su FaceBook - un video sull'amore omosessuale visto dai bambini. Tutti hanno dato risposte sorprendenti per la loro spontaneità, ma c'è stato anche il figlio di un cretino che ha risposto: 'mio padre dice che sono malati'.

I bambini ci ascoltano, stiamo attenti a cosa diciamo e a come ci esprimiamo in loro presenza.
I bambini ci imitano....proviamo ogni tanto ad imitare loro.
Sono molto più saggi di noi!