mercoledì 21 febbraio 2018

Inspiring girls and boys 👦🏼👧🏻👩🏾👶🏿

Questa mattina invece di andare in studio ho indossato jeans, scarpe da ginnastica, pullover e zainetto e sono andata a scuola. Sì sono andata in una scuola media di Brughierio a fare la role model agli studenti delle seconde classi. 
Inspiring girls è un programma di formazione per le scuole medie che ha l'obiettivo di abbattere gli stereotipi di genere che si formano proprio a quell'età in relazione all'accesso al mondo del lavoro. È purtroppo molto diffusa a quell'età l'idea che alcune professioni (quelle collegate alla tecnologia, per esempio) siano di appannaggio solo maschile, mentre molte ragazzine pensano ancora di volere fare la parrucchiera o la ballerina. Ovviamente il tutto deve essere inquadrato nel contesto sociale e culturale ma è proprio nei contesti in cui si formano questi stereotipi che bisogna provare a fornire gli strumenti per abbatterli.
È così ValoreD insieme alla mia amica Claudia - che lo ha scoperto anni fa in UK e ha voluto replicarlo in Italia - ha deciso di lanciare il progetto. 

La sessione di role model prevede una prima fase in cui i ragazzi devono indovinare qual è il tuo lavoro...molti hanno detto che facevo l'insegnante (in effetti mi trovavo in una classe), e solo in una classe, dopo alcuni tentativi, hanno indovinato. Nell'altra classe ho dovuto dare qualche indizio.
Poi ho raccontato me stessa attraverso tre oggetti che più mi rappresentano personalmente e professionalmente: la costituzione della repubblica italiana, il piccolo principe (ho raccontato della mia collezione) e i guantini e il cappellino per la corsa.
Ho raccontato in cosa consiste e il mio lavoro e la mia giornata tipo: sveglia presto, corsa, colazione abbondante, lavoro, studio, riunioni con le meravigliose persone con cui lavoro, pranzo, e ancora studio, email, conference call, e infine a casa, cena con George e G, chiacchierata (il nostro argomento del momento è la tesi di laurea di G), lavastoviglie e a letto entro le 11. Ho detto che non amo i talk show ma ho omesso di dire che mentre ci organizziamo per la cena guardiamo un 'posto al sole' ( a mia discolpa posso dire che ho saputo che lo vedono anche la mia amica Barbara e Livia e Pier😜).
Poi abbiamo parlato di loro, delle loro aspirazioni, dei loro talenti (una ragazza ha detto di essere bravissima a fare i dolci e un ragazzo mi ha mostrato tutti i suoi disegni) e di cosa vorrebbero fare da grandi.

Purtroppo ci sono tanti ragazzi che vogliono fare i calciatori perché si guadagnano tanti soldi senza fare niente. È abbiamo discusso del fatto che non è proprio vero che non si fa niente, che i soldi non fanno la felicità è che Donnarumma (che invece di fare la maturità è andato a Ibiza) è un modello negativo.
Molti ragazzi vogliono fare gli ingegneri e i tecnici informatici e qualche ragazza la dottoressa. 😃
Abbiamo parlato di amore per il lavoro e di apertura agli altri. Qualunque lavoro va fatto con passione e amore perché è parte importante della nostra vita e perché in un modo o nell'altro si ripercuote su altre persone.

Alla fine in entrambe le classi mi hanno chiesto: Prof ma lei torna? 







domenica 18 febbraio 2018

Piccoli trucchi...per perdere la connessione 📱

Ho letto ieri in due articoli diversi su IoDonna che si sta diffondendo sempre di più l’astinenza da Smartphone; ieri al cinema ho visto il trailer di un film in uscita con Fabrizio Bentivoglio dal titolo ‘Sconnessi’; Aldo Cazzullo ha da poco pubblicato un libro a quattro mani (in effetti a sei mani) con i figli dal titolo ‘metti via quel cellulare’. Insomma tutti lo usano in modo ossessivo compulsivo e tutti osservano che bisogna distaccarsene per non diventare patologicamente addicted. 

Non ha senso dire ‘come facevamo quando non ce l’avevamo’? Perché lo abbiamo ormai da oltre vent’anni e il mondo si è adeguato. 
Nessuno usa più il telefono di casa, tutti sono rapidamente ed immediatamente connessi e non si torna indietro perché - diciamo la verità- così è meglio. 

Discorso a parte meriterebbero le chat. Ma anche in questo caso è solo questione di punti di vista. I più giovani sono nati e cresciuti con questa forma di comunicazione. Le nostre telefonate che duravano ore, la chiamata Urbana Urgente (qualcuno se la ricorda?!?) loro non sanno neanche cosa sia; nessuno gli dice di smettere perché a nessuno serve il loro smartphone, nessuno gli dice di smettere perché tutti sono impegnati a guardare il loro smartphone o il loro tablet. 
Solo chi ha un cane oggi se torna a casa trova qualcuno felice di accoglierlo. Gli altri restano chini sullo schermo. 

È vero che con il tablet e anche con lo smartphone (vista a parte) si possono leggere 📖 i giornali e libri ma si resta sempre isolati da quello che ci circonda. 
È questa l’unica vera patologia da combattere. L’isolamento. 

Io sono convinta di non essere completamente immune dalla tendenza a diventare addicted e proprio per questo mi sono chiesta cosa posso fare. 

Potrei dire che a casa mia (è una cascina con i muri spessi) non si prendono i cellulari e che per me non è mai stato un problema. È vero che non ne ho mai fatto una tragedia e che mai ho chiamato Tim o Vodafone per risolvere il problema. Ma non potrei negare che i primi anni (quando non avevamo il Wi-Fi) tenevo sempre il cellulare sulla finestra 😜

La prima cosa da fare è capire perché stiamo attaccati allo smartphone. Internet, Facebook, Twitter Instagram, chat o email. 
Prima bisogna capire qual è il problema per combatterlo. Le patologie da smartphone non sono tutte uguali. 
Io per esempio non sono mai su Facebook, non ho Instagram e praticamente neanche Linkedin (ho il profilo solo sul tablet e lo consulto di rado), non uso i giochi (tranne il solitario), non leggo i libri dallo smartphone. Guardo la mattina i giornali, uso whatsapp e - se non sono in studio- leggo e rispondo alle mail. 

E allora cos’è? Perché se ho lo smartphone a portata di mano tendo a guardarlo?

Il mio problema è che sono attratta dalle notifiche. Se vedo il bollino rosso accanto all’icona DEVO guardare. 
Ecco allora i miei piccoli trucchi. 

🌟Ho disattivato le notifiche che mi interessano meno tipo Facebook e messenger.
🌟In metropolitana porto sempre il libro o una rivista. Lungo il tragitto leggo tutt'altro e rispondo alle mail solo una volta arrivata in studio. Che poi sono ancora le 9 del mattino non mezzogiorno!
🌟Se cammino ascolto la musica. Primo vantaggio: evitare i pali in faccia (o di faccia come diremmo a Messina) che sono la vera minaccia per chi cammina guardando lo schermo dello smartphone!
🌟In riunione,  al cinema, a teatro e in generale quando sono a pranzo o cena in compagnia metto la modalità aereo. Se non ricevo non guardo. Molto semplice. 
🌟A casa la sera lo tengo non a portata di mano. In un’altra stanza. Lo guardo ogni tanto ma mi devo alzare apposta e non è la stessa cosa...provare per credere. 

Pausa pubblicitaria (come direbbe il mio amico Gabriele Romagnoli): se volete vedere un gruppo di attori italiani tutti insieme dimostrare la loro bravura andate a vedere A casa tutti bene. Se volete vedere un bel film (insieme ad un cast di attori eccezionali) andate a vedere TheParty.  Per tornare a guardare il cielo ascoltate l'ultima canzone di Diodato.




Inviato da iPhone

sabato 10 febbraio 2018

Aspettando Sanremo 🎙


Stasera ....anzi domattina potremo dire con il Milanese Imbruttito e anche questo Sanremo ce lo siamo tolto dai ....
Confesso di non essere ancora riuscita a vedere una puntata intera. Troppo lunghe. La mattina mi sveglio presto e non ce la farei. Stasera vedrò la finale con amici a casa. Ormai è una tradizione e ci divertiamo pure.
Le ho viste però tutte almeno per un po' e posso fare la mia lista di promossi e bocciati.
Sono bocciati senz'altro i Pooh. Insieme erano un'altra cosa! E poi sembra che se ne inventino sempre una per stare sulla scena: l'ultima volta insieme; il ritorno di Riccardo Fogli; lo spezzatino.... 
E basta. Non se ne può più! 
Bocciata Noemi (anche se si è salvata ieri duettando con quell'esempio di eleganza e femminilità che è Paola Turci). Noemi cara come puoi pensare di essere sexy con indosso un sacco di patate volgarmente scollato? Sexy si nasce non si diventa. E se non hai il fisico (lo dico per esperienza diretta) devi valorizzare quel poco che hai non scimmiottare le strafighe.
Elio. Il look alternativo non diverte più e la canzone non è niente di che.
Michelle Hunziker. È bella, brava ed elegante ma non ha un copione. Ripete sempre la stessa cosa. Avrà detto: che emozioneeeee! un miliardo di volte.
Luca Barbarossa. La canzone potrebbe anche essere interessante ma il titolo non si può sentire.

Promossi a pieni voti 
Claudio Baglioni e non perché lo amo sin da bambina. Non sono la sola ...al concerto 'capitani coraggiosi' lo stesso Gianni Morandi ha dovuto ricoscere che le canzoni le sapevamo tutte. George ha detto che eravamo possedute!
Non è un grande presentatore e infatti fa presentare gli altri. Canta, duetta e detta le regole. Ha scelto canzoni belle e sta dirigendo un festival senza sbavature.
Gli ospiti stranieri e non. Fiorello e Virginia Raffaele in testa.
Le canzoni. Tutte belle e raffinate.
Ornella Vanoni. La canzone è molto bella e lei (ritocchi a parte) è molto elegante. La dichiarazione di voto per la Bonino conferma che è una donna libera!
Diodato, Renzo Rubino e Giovanni Caccamo...una nuova generazione di voci davvero interessanti. Sono tutti simpatici e questo non guasta.

Possibile podio:
- Ermal Meta e Fabrizio Moro. La curiosità generata dal possibile plagio (che poi plagio non è) gli ha dato molta visibilità e la canzone è bellissima.
- Lo stato sociale. Stupendi.
- Max Gazzè. Non delude mai. 
Unico problema è che non ci sarebbe donne, quindi forse ci potrebbe essere uno spazietto per la Vanoni, Annalisa o Nina Zilli.

Vincitore assoluto: Pierfrancesco Favino. Canticchia, ballicchia e presenticchia benissimo. È simpatico, divertente e super figo. GRANDE PICCHIO😃😃

Mancano un paio d'ore....buona visione e buona serata a chi non lo vede.