mercoledì 23 agosto 2017

Di nuovo insieme 👙

Il reggiseno e le mutandine devono essere puliti, in ordine (senza buchi e scoloriture) e coordinati.
Lo diceva mia nonna....perché se ti capita l'incidente e ti devono spogliare mai che si veda una mutandina vecchia e bucata. Per il resto ti puoi anche rompere l'osso del collo ma in ospedale devi arrivare in ordine e, solo dopo, vivo (requisito meno importante:-)

Il coordinato é per me un must soprattutto nell'intimo. Forse retaggio di quello che diceva la nonna Lia, forse semplicemente cura.

Mi trovavo in vacanza in Marocco; quella notte avremmo dormito in tenda nel deserto. I bagni e le docce erano ovviamente comuni. Vado a fare la doccia portandomi già quello che avrei indossato per la notte. Se non ricordo male una tuta. Mi spoglio, mi lavo, mi rivesto e dimentico nel vano doccia la camicia, il pullover, le mutandine e il reggiseno (ovviamente coordinati).
Sono tornata quando me ne sono accorta ma non ho trovato nulla. Pazienza...

Mi è rimasta quindi una mutandina spaiata (ne compro sempre due insieme al reggiseno) che guardavo sempre con dispiacere pensando che quel completino mi piaceva e che la mutandina rimasta probabilmente si sentiva sola. L'ho declassata a mutandina per la notte e ho continuato ad usarla sempre però con un retropensiero amaro.

Fino a quando, pochi giorni fa, mi sono accorta che l'elastico si stava rompendo e ho dovuto buttarla. 
Mi sono sentita un po' sollevata e ho pensato che finalmente la mutandina spaiata (oggetto di tristezza come direbbero al ruggito del coniglio!) si è ricongiunta con i suoi cari:-).

Noi ....


sottotitolo: i panni sporchi si lavano in casa.
Durante le vacanze ho letto tantissimo, mai come quest'anno. Tra i tanti libri, in aereo durante il viaggio di ritorno, ho letto Babilonia di Yasmina Reza pubblicato da Adelphi. É una storia talmente reale da sembrare surreale che vede coinvolte due coppie che vivono nello stesso palazzo. Non si frequentano abitualmente ma si ritrovano alla stessa festa. Non per caso, in realtà. La coppia che ha organizzato il party teme che le sedie possano scarseggiare e invita i vicini alla festa solo per avere la possibilità di chiedere loro di portare giù qualche sedia. 😳
Qui non voglio parlare del libro ma di una frase che mi ha molto colpito e che rappresenta per me una dei valori fondamentali che tiene insieme una coppia e che dovrebbe essere alla base di un rapporto di coppia longevo e saldo.
In una coppia ognuno deve sforzarsi di fare onore all'altro. Quel che diamo a vedere di noi si riflette su quello che la gente penserà dell'altro.
Questo scambio tra moglie e marito avveniva dopo la festa (chissà perché le liti tra coppie avvengono sempre dopo le feste); era accaduto infatti che la moglie fosse stata derisa per una cosa detta e il marito invece di sostenerla si fosse quasi vergognato. Non deridendola anche lui ma, peggio ancora, raccontando un aneddoto stupido e insensato che l'avrebbe fatta sentire ancor più messa in ridicolo mettendo peraltro in ridicolo anche lui.
Mi è venuto in mente che essere coppia vuol dire sostegno reciproco dapprima in modo solo figurato e poi chissà anche materialmente se il passare degli anni lo renderà necessario. 
Non ha senso dire non mi importa di quello che pensano gli altri. La vita è fatta di relazioni e se una persona deride o tratta male l'altra parte della coppia in pubblico non dá una bella impressione prima di tutto di se stesso.
Le cose dette quando l'altro non si può difendere (come fare a difendersi in presenza dall'altri? Il più delle volte è meglio tacere sperando che finisca) é doppiamente grave e crudele e forse nasconde altro.
Io mi imbarazzo quando vedo queste scene ....moltissimo. 
Se ci fossi dentro personalmente rifletterei su cosa c'è che non va.
Gli altri forse non contano, dimenticano in fretta, ci trattano con ipocrisia ma quello che resta (o meglio che non resta) nel rapporto quello sì che conta.

sabato 19 agosto 2017

Quarta di copertina

Ho sempre pensato che la quarta di copertina fosse il risvolto interno dei libri; quello nel quale si trova una sintesi della storia e qualche dato sull'autore. La quarta di copertina (che molti giudicano importante quanto la copertina) é invece il retro*. Nei romanzi, di solito, nella quarta di copertina é riportato un passaggio o una frase particolarmente significativa. Spesso si è invogliati all'acquisto proprio grazie alla quarta di copertina.

Perché si compra un libro? Prima di tutto per leggerlo...ma cosa ci guida nella scelta? Perché, soprattutto se si tratta di un romanzo, preferiamo un libro ad un altro?

La maggior parte dei motivi che mi vengono in mente penso siano comuni a tutti, in ordine sparso.
1. Consigli di amici o del libraio di fiducia;
2. conoscenza più o meno approfondita dell'autore;
3. recensioni su riviste o giornali e, a volte anche, pubblicità (sempre su riviste e giornali);
5. curiosità spesso generata in libreria dalla fascetta (l'attesissimo nuovo romanzo dell'autore di....oppure vincitore del Premio xxxxx) o dal Titolo. 

A queste motivazioni ne aggiungo un'altra per me importantissima: La Copertina. Ogni casa editrice ha il suo stile e molto spesso le copertine sono disegni o dipinti e, qualche volta, fotografie.

Esiste in particolare una casa editrice (Neri Pozza) che mette in copertina delle fotografie (spesso in bianco e nero) che mi piacciono moltissimo e che mi hanno fatto scoprire autori e romanzi stupendi e inaspettati.

Il rapporto con i libri e la lettura é molto personale, dipende dai gusti di ciascuno ma anche dall'umore o dallo stato d'animo del momento

Ci sono libri che restano sul comodino per un po' di tempo con il segnalibro fermo lì alle prime 10 pagine e che poi - quando arriva il momento giusto - vengono divorati in pochi giorni. 
Ci sono libri che vengono letti in un attimo e altri più lentamente. 
Ci sono libri che dimentichiamo in fretta e altri che ricordiamo per tutta la vita.
Ci sono libri che ci piacciono e altri che non riusciamo a leggere.
Ci sono libri appartenenti ai generi più vari. Romanzi di avventura, d'amore, gialli. Saggi. Libri storici. Biografie. E molto altro ancora.
Ci sono libri. Nessuno, neanche il più accanito lettore potrà mai avere un quadro completo della sterminata letteratura mondiale.
A ciascuno il suo.

Ci sono libri ....che per i più vari motivi si acquistano (o si scaricano sul Kindle) poi però bisogna anche cercare di leggerli.
Alessandro Gasmann anni fa prestava il suo volto ad una campagna a favore della lettura e diceva: comprate i libri e poi sottovoce e leggeteli!

* il nome quarta di copertina deriva dalla stampa. La copertina é suddivisa in quattro parti. La prima, cioè la copertina principale, la seconda e la terza, che sono le due alette centrali o comunque le pagine interne e la quarta, cioè il retro di copertina.

mercoledì 16 agosto 2017

Ho sposato una vegana

É il titolo di un delizioso libro di Fausto Brizzi nel quale racconta le peripezie per conquistare quella che poi sarebbe diventata sua moglie, vegana convinta, per niente democratica e leggermente dispotica. 
L'amore fa brutti scherzi e lui in tutto il libro tesse le lodi dell'alimentazione vegana e del suo stato di salute perfetto da quando ha deciso di intraprenderla. Non mi soffermo su questo perché non ne ho le competenze e soprattutto perché credo che - ferme restando alcune verità ormai assodate come quella che la carne rossa fa male - sia diventata una moda che gli stessi vegani fanno fatica a difendere. Da qui la loro poca tolleranza.

Una mia cara amica ha un agriturismo sui Nebrodi. Si mangia quasi tutto a km zero ma sicuramente non vegano. Maialino nero dei Nebrodi, uova freschissime, pasta fatta in casa (con l'uovo) e formaggi sono le loro specialità. Sei sei vegano sei costretto a fare la fame.
Alcuni clienti vegani (o convinti di essere tali) però hanno deciso che volevano venire ugualmente e hanno chiamato prima di arrivare, pregando lo staff di tenere in debito conto la loro dieta.
È così é stato acquistato il latte di soia, la pasta é stata preparata senza uovo, sono stati eliminati i salumi e i formaggi dal menú a loro dedicato. Il tutto mettendo in grande ambascia i cuochi nebroidei che forse neanche sanno cos'è la dieta vegana e che hanno temuto si trattasse di una malattia!

É inutile dire che dopo un primo giorno in cui i nostri hanno apprezzato gli sforzi e mangiato il cibo a loro destinato già al secondo giorno chiedevano di potere mettete il formaggio sopra la pasta, di poter provare la pasta all'uovo e finanche di potere assaggiare il tanto declamato maialino nero dei Nebrodi. Hanno concluso la loro vacanza mangiando tutto quello che c'era sul menù.
Se ne sono andati dicendo....la nostra é una filosofia di vita che ammette eccezioni.
E poi non ditemi che non è una moda!

domenica 13 agosto 2017

Mi interessa davvero?

La gente pensa a noi infinitamente meno di quanto crediamo é la frase cinicamente vera scritta nella quarta di copertina di Caos Calmo l'unico libro che ho letto di Sandro Veronesi. Mi ha colpito talmente tanto che credo di averla già citata in un vecchio post.
Si chiede Schopenhauer per quale motivo gli uomini basano la considerazione che hanno di loro stessi sul riconoscimento che gli deriva dagli altri, senza soffermarsi a pensare che spesso gli altri sono ipocriti, poco sinceri o semplicemente disinteressati.

Il riconoscimento dei propri meriti é giusto e sacrosanto nello studio, nel lavoro e nella vita in generale ma nel quotidiano ci interessa davvero quello che gli altri pensano di noi? Perché tendiamo a basare il nostro modo di agire non su quanto ci fa stare bene ma sulla reazione che potrebbe provocare negli altri? 

La memoria delle persone é corta e anche il pettegolezzo ha vita piuttosto breve. Essere sempre attenti a ciò che si dice e si fa é uno stress inutile perché agli altri non interessa quasi mai e se si dimostrano interessati é più per curiosità se non per noia, che per sincero coinvolgimento.

Ogni regola (ammesso che questa lo sia) ha le sue eccezioni. I nostri amici veri e sinceri sono senz'altro interessati a noi e a sapere come stiamo. Con loro infatti non abbiamo alcuna remora nel mostrarci senza veli o sovrastrutture, nel parlare delle nostre debolezze o dei nostri problemi. Non ci sentiamo giudicati e siamo sinceri così come loro sono sinceramente interessati a noi.

Tutto il resto è o dovrebbe essere relativo.

Se provassimo ad essere più spontanei, a non curarci del giudizio degli altri, a non agire per provocare reazioni negli altri avremmo meno delusioni e con il tempo vivremmo meglio.
Non é un esercizio facile ma non è impossibile.....proviamo ogni tanto a guardare dritto e a non guardarci intorno qualcosa mi dice che alla lunga staremo meglio.

La mia tesi potrà sicuramente essere confutata però mi sento di dire che se tutti provassero per un attimo a pensare quante volte sono sinceri o realmente interessati nel complimentare gli altri, forse inizierebbero a pensare che un fondo di verità c'è.







Ti spacco la faccia

L'ho sentito dire ieri da una mamma al suo bambino. Non una ma più volte.
La scena é stata la seguente. Primo pomeriggio d'estate in un bar semivuoto famoso per la Granita Siciliana. Io e George, da una parte, e una giovane famiglia dall'altra. Mamma, papà e due bambini piccoli piú due amiche. I bambini erano tranquilli ma erano appunto bambini. Il più piccolo stava tranquillo nel passeggino mentre il più grande provava con l'aiuto del papà a mangiare la sua piccola granita. Lei nervosissima continuava a ripetere se non stai fermo ti spacco la faccia. Ho guardato e riguardato e giuro non c'era nulla di male che il bambino stesse facendo. Ho quasi avuto l'impressione che per lei fosse un intercalare. 
Dopo aver finito la granita il bambino avrebbe voluto colorare e lei a quel punto, sempre più affettuosa (!), lo ha minacciato dicendo che se avesse iniziato a colorare gli avrebbe tolto i colori per sempre.
I bambini maschietti di quell'età mi sono sempre stati simpatici. Quello in particolare avrei voluto strapparlo dalle grinfie di una madre stupida e maleducata. 
Per carità non li conosco e non posso giudicare il loro ménage ma cosa può spingere una madre anche la più esasperata a dire ad un bambino che avrà avuto tre anni, ti spacco la faccia.
Capisco tutto: il caldo, le vacanze con due bambini piccoli che sono più stancanti che riposanti, l'esasperazione e tanto altro ancora.
Ma come dice una mia cara amica...le parole sono cose e una parola non vale l'altra.
I bambini vanno protetti e amati perché sono appena venuti al mondo e ne troveranno tanta di gente sulla loro strada che gli si metterà contro e magari gli dirà, a torto o a ragione, ti spacco la faccia.
Una madre no! Neppure se é stanca e se lo sta dicendo tanto per dire.

sabato 12 agosto 2017

Caccia al ladro

Una delle cose belle delle estati cittadine é che rifanno i vecchi film.
Quelli che non ti stanchi mai di rivedere...
Qualche sera fa abbiamo rivisto La Principessa Sissi (già vista lo scorso anno esattamente nello stesso periodo) e ieri la stupenda Grace Kelly in Caccia al ladro.

La vita di Grace Kelly é stata oggetto di numerose biografie e recentemente anche di un film con Nicole Kidman che non mi é sembrato nulla di eccezionale e soprattutto molto romanzato.
La mitica Grace ha dato il nome ad una borsa iconica (Hermes le diede il suo nome quando lei, incinta di Carolina, venne assalita dai paparazzi e istintivamente si coprì la pancia con la borsetta) e ha messo al mondo tre figli un po' scapestratelli che hanno fatto (e continuano con le nuove generazioni) spesso parlare di loro.
Grace era una giovane ragazza americana di ottima famiglia, divenuta attrice un po' per caso e nonostante l'opposizione dei genitori.
Vinse anche un Oscar per un film non particolarmente degno di nota (La ragazza di campagna) sottraendolo a Judy Garland protagonista del più noto É nata una stella. Ho letto che la Garland non era presente alla notte degli oscar perché aveva appena partorito e si trovava in ospedale...chissà se non fu proprio quella la causa dell'inaspettata vittoria di Grace (discriminazione di genere?!?).
Diventò ben presto la musa di Hitchcock con cui girò tre film (ed era pronta per girarne un quarto) e fu proprio in occasione delle riprese di Caccia al ladro che conobbe Ranieri di Monaco.
Pare che il matrimonio sia stato 'combinato' perché lui aveva necessità di una bella moglie per mantenere un'immagine gradita ai suoi sudditi.
Grace non era blasonata ma era ricca, famosa e bellissima. Ovviamente avrebbe poi smesso di fare l'attrice nonostante sembra che questi non fossero gli accordi iniziali.
Ho letto che negli anni successivi alla nascita dei figli abusava con l'alcol e si concedeva a uomini molto più giovani di lei lontana dagli occhi indiscreti del Principato. 
É morta giovane (e infelice) sulle stesse curve che si vedono nel film.

Mi sono sempre chiesta perché una donna giovane con prospettive di carriera e autonomia scelga di sposare un principe. Per amore? Spero proprio di sì perché non riesco davvero a trovare altra ragione per rinunciare alla libertà di una vita forse non principesca ma senz'altro più vera.
Un amico di mio padre diceva che le persone sono anche quello che fanno e quello che hanno. Per cui se uno é ricco non si potrà mai dire non mi interessano i suoi soldi perché fondamentalmente non é vero. Quei soldi e la persona di cui ci si innamora sono tutt'uno.
Lo stesso, e forse ancor di più, vale per un Principe o un Re....come fare a dire amo lui senza considerare tutto quanto gli sta intorno.
Le varie Letitia, Rania e Kate...si sono sposate (forse anche per amore, per carità) a dei principi o re, non solo a Felipe, (non ricordo come si chiama il re di Giordania) e William. Poche storie. Si vede che hanno preferito rinunciare alla loro libertà immaginando che avrebbero avuto una vita migliore e più appagante di quella che gli si prospettava in quel momento e ciò nonostante i numerosi doveri di Corte.
Camilla che, mi spiace dirlo, é la mia preferita si distingue in questo giro di belle e in carriera poi diventate mogli di....perché non appare, anzi scompare, non diventerà mai regina (o forse per un tempo non memorabile) e ha aspettato un principe bruttarello e un po' sfigato per tutta una vita.
Se non é amore questo!


lunedì 7 agosto 2017

Weekend (di Agosto) a Milano

Sabato prossimo partiamo e per il weekend appena trascorso si era deciso di restare tranquilli a casa. Io in particolare pensavo di fare la valigia, la ceretta :-) e qualche acquisto prima della partenza.
Poi la scorsa domenica ho sentito la mia amica Barbara, anche lei in città (Verona), desiderosa prima della partenza (prevista a fine mese) di godersela vuota e con ritmi meno frenetici (Barbi hai presente che vivi a Verona dove c'è l'Arena con la stagione lirica più famosa d'Italia e un Balcone altrettanto famoso?) e invece sono arrivata io a scombinare i programmi miei e suoi e l'ho invitata da noi per il weekend.


Ci siamo godute una Milano vuota e caldissima ma credo che Barbara sia ripartita soddisfatta ...questa volta abbiamo fatto le turiste un po' più del solito.


Inizio weekend sabato mattina...recupero Barbara alla stazione e ce ne andiamo a prendere un caffè nel giardino del Bulgari...più vuoto che mai.
A seguire, libreria Hoepli in piazza Meda per acquisto letture per l'estate: Dove la storia finisce di Alessandro Piperno, ho letto che è in qualche modo la storia di chiusura della saga della famiglia Zevi iniziata con Persecuzione; l'ultimo romanzo di Alain. De Botton. Ho letto quasi tutto di lui e l'ho anche conosciuto, poi per un certo periodo si è dedicato più alla filosofia che ai romanzi e l'avevo un po' abbandonato. Sono super curiosa di leggere un suo nuovo romanzo. I Love Dick..è un libro del 1997 dal quale è stata tratta anche una serie televisiva di successo, che non avevo però mai sentito. Ha avuto un successo clamoroso ed è diventato un romanzo cultIl serpente dell'Essex di Sarah Perry; e, infine, ho acquistato per Barbara l'ultima fatica di Diego De Silva, che io ho appena finito di leggere. L'avv. Malinconico è davvero un personaggio!
Pranzo al sushi bar della Rinascente e giretto tra negozi del centro (nessun acquisto registrato).




Dopo pranzo mostra di fotografie di Maria Mulas a Palazzo Morando in via Sant'Andrea...lì Barbara ed io abbiamo realizzato di non essere più tanto giovani: tutti i personaggi ritratti nelle foto da Giorgio Armani ad Alberto Moravia avevano molti anni di meno e noi ce li ricordavamo proprio in quel modo :-(


Spesa all'Essalunga e cenetta tra disperati agostani a casa nostra (rigorosamente chiusi in casa perchè fuori c'era un caldo fotonico e George ci ha fatto trovare la giusta temperatura).


Mattina della domenica a leggere in giardino (dopo l'acquazzone tropicale si stava benissimo), pranzo fuori a base di pesce e pomeriggio in visita ai grattacieli di Milano: prima Citylife che ci è sembrata spettrale perchè troppo vuota e poco verde...a novembre dovrebbero aprire il Centro Commerciale e la zona ristoranti e immagino tutto cambierà...e poi Piazza Gae Aulenti (che ovviamente era tra i personaggi fotografati nella mostra di cui sopra) e, infine, stazione centrale dove Barbi ha preso puntualmente il treno del ritorno.


Non ho fatto la valigia e neanche la ceretta...ma recupererò.


ps ho usato la parola weekend invece di fine settimana perchè scrivere il fine settimana è grammaticalmente scorretto. Fine e Settimana sono due parole di genere femminile, infatti noi diciamo la fine (del film, della storia, ecc. ) e la settimana...poi non è chiaro perchè unendole diventano erroneamente maschili.

sabato 5 agosto 2017

Il profumo

l profumo é un libro del 1985 di Patrick Süskind che ha avuto un successo clamoroso.
Ho sempre pensato che appartenga a quella numerosa schiera di libri che tutti leggono perché altri li hanno letti e hanno detto bellissimo! che tutti giudicano bellissimi più per omologazione che per convinzione. 
Insomma ci sarà qualcuno a cui non è piaciuto; io per esempio credo sia stato sopravvalutato e come tante cose - libri compresi- sia stato più un fenomeno di costume che un'opera letteraria. Del suo autore infatti non si ricorda altro.

Ci sono persone che dicono (probabilmente perché è vero) di avere sempre il naso chiuso o di non essere particolarmente sensibili agli odori. Altre (come la mia amica Alessandra) che dicono che il profumo fa venir loro mal di testa o ancora che gli piace sentirlo sugli altri ma non su se stessi.

Ci sono luoghi più di altri in cui gli odori e i profumi sono la caratteristica principale: i bazar delle spezie nei paesi del medio oriente, l'odore del mare nelle isole, l'odore di zolfo a vulcano, il profumo di gelsomino nelle mattine di primavera, a volte anche in alcune zone di Milano.

Ci sono persone che riconosci dall'odore o dal profumo.
Una volte per le donne era sempre così. I profumi in commercio erano meno e le donne utilizzavano lo stesso profumo (Dior, Chanel) per tutta la vita. Quel profumo restava sulla pelle, sui vestiti e negli armadi.

Oggi accade sempre meno...ogni stilista ha il suo profumo (più di un profumo). Il profumo si compra al duty free per provare qualcosa di nuovo e si finisce per cambiare spesso.

Avere un buon profumo è una bella cosa. Bisogna ricordare come dice Ines de la Fressange che il profumo va provato sulla pelle e non sulle cartine che danno nei negozi. Bisogna usarne poco e nei punti giusti: capelli, polsi, dietro le orecchie. Ultimo trucco: spruzzarlo in aria e passarci in mezzo.

Il profumo non copre gli odori...per quello ci vuole il sapone😜

martedì 1 agosto 2017

corri ...che ti passa

stamattina sono arrivata in studio alle 7.50...di corsa.
Non sono una patita della corsa...anche se ormai corro (forse è un parolone!) da tempo: ho fatto 3 maratone di Milano (in staffetta con i colleghi), qualche corsa al parco o nei ditorni di casa. Non mi è mai piaciuto molto e - come diceva qualcuno - più che correre camminavo. Camminare infatti mi piace moltissimo e per fortuna quando riesco faccio tanta strada a piedi per venire in studio. E' bellissimo perchè mi fermo a prendere un caffè, faccio windows shopping senza spendere un euro e arrivo in ufficio piena di energia.


L'anno appena trascorso è stato lungo e per me particolarmente faticoso. E così a maggio ho deciso di prendermi un po' cura di me. Mi sono messa a dieta ... non nel senso che non mangio o seguo chissà quale restrizione...semplicemente mi sono fatta consigliare da una nutrizionista (Grandissima Francesca!) su cosa è più giusto per me, su cosa può farmi stare bene, su cosa può darmi il piacere di mangiare sano.
A questo, sempre su consiglio di Francesca, ho aggiunto "di nuovo" la corsa ma questa volta ci sto riuscendo. Non so quanto durerà ma per adesso va.
Ho iniziato provando varie soluzioni: parchetto vicino casa (troppo triste), parco a poca distanza da casa (molto carino - c'è anche il laghetto - ma piccolo), Parco di Trenno: TOP. L'unico problema dei parchi è che alla lunga un po' ti annoiano: sono sempre uguali e ripetitivi.
E così ho preso alcuni tips ascoltando amici più esperti di me.
Carmen mi ha raccontato che lei corre per la città. A Roma deve essere uno spettacolo. Ricordo che una volta l'ho fatto ...ero lì per lavoro e sono uscita presto al mattino, ad un certo punto mi sono persa e ho chiesto ad un passante: scusi dove siamo? Signo'...a Roma siamo!
Max, corridore esperto in questo periodo a riposo forzato, mi ha suggerito di andare da un punto all'altro perchè girare in tondo annoia.


Ho deciso: vengo al lavoro correndo. Non da casa perchè la distanza è troppa (non impossibile però); parto da un punto a metà strada dove lascio la macchina, 5 min di camminata e infine si parte...in studio ho tutto l'occorrente per la doccia e la colazione (correre a digiuno aiuta a bruciare più fretta) ed è bellissimo.
La musica la cambio sempre e a volte ascolto la radio. 


Oggi la mia power song è stata un'emozione da poco nella versione appena registrata da Paola Turci. Da lì non so come YouTube mi ha portato all'ultima di Paola Turci cantata a Sanremo e alle altre canzoni di Sanremo.
Ad un certo punto mi sono trovata ad ascoltare con attenzione le parole di Ermal Meta (ricordo che alla serata sanremese a casa mia Mauri lo aveva votato).


Ne lascio qui qualcuna da non dimenticare: 


ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai


Figlio mio ricorda
L’uomo che tu diventerai
Non sarà mai più grande dell’amore che dai



E scegli una strada diversa e ricorda che l’amore non è violenza
Ricorda di disobbedire e ricorda che è vietato morire