mercoledì 16 agosto 2017

Ho sposato una vegana

É il titolo di un delizioso libro di Fausto Brizzi nel quale racconta le peripezie per conquistare quella che poi sarebbe diventata sua moglie, vegana convinta, per niente democratica e leggermente dispotica. 
L'amore fa brutti scherzi e lui in tutto il libro tesse le lodi dell'alimentazione vegana e del suo stato di salute perfetto da quando ha deciso di intraprenderla. Non mi soffermo su questo perché non ne ho le competenze e soprattutto perché credo che - ferme restando alcune verità ormai assodate come quella che la carne rossa fa male - sia diventata una moda che gli stessi vegani fanno fatica a difendere. Da qui la loro poca tolleranza.

Una mia cara amica ha un agriturismo sui Nebrodi. Si mangia quasi tutto a km zero ma sicuramente non vegano. Maialino nero dei Nebrodi, uova freschissime, pasta fatta in casa (con l'uovo) e formaggi sono le loro specialità. Sei sei vegano sei costretto a fare la fame.
Alcuni clienti vegani (o convinti di essere tali) però hanno deciso che volevano venire ugualmente e hanno chiamato prima di arrivare, pregando lo staff di tenere in debito conto la loro dieta.
È così é stato acquistato il latte di soia, la pasta é stata preparata senza uovo, sono stati eliminati i salumi e i formaggi dal menú a loro dedicato. Il tutto mettendo in grande ambascia i cuochi nebroidei che forse neanche sanno cos'è la dieta vegana e che hanno temuto si trattasse di una malattia!

É inutile dire che dopo un primo giorno in cui i nostri hanno apprezzato gli sforzi e mangiato il cibo a loro destinato già al secondo giorno chiedevano di potere mettete il formaggio sopra la pasta, di poter provare la pasta all'uovo e finanche di potere assaggiare il tanto declamato maialino nero dei Nebrodi. Hanno concluso la loro vacanza mangiando tutto quello che c'era sul menù.
Se ne sono andati dicendo....la nostra é una filosofia di vita che ammette eccezioni.
E poi non ditemi che non è una moda!

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