giovedì 7 marzo 2013

Piutost che nient le mei piutost

Così mi ha detto Simonetta quando le ho fatto notare che la legge sulle quote di genere (quella che in pratica prevede un numero minimo di donne nei CdA) potrebbe essere considerata come una discriminazione al contrario e comunque contraria ad ogni forma di meritocrazia. Sono nel CdA perché sono brava o perché dovevano metterci per forza una donna?
È vero però che da qualche parte bisogna pur partire e che se questo serve a prendere coscienza del ruolo e dell'importanza della presenza femminile, non solo nei CdA, ben venga!
È un dato di fatto che lo donne che ricoprono cariche dirigenziali sono meno degli uomini ma è altrettanto vero che sono meno le donne che lavorano (molte anche per scelta), sono meno le donne che vanno al di la' della laurea (è statisticamente più alto di quello degli uomini il numero di donne che si laureano mentre vale la regola contraria per i master di specializzazione post laurea, ecc.).
Quello che voglio dire è che di strada né è stata fatta eccome e i problemi delle donne non sono ahimè limitati al fatto che non fanno carriera, anzi direi che è il problema minore.
Io credo che nell'ambiente di lavoro - nel quale non mi sono mai sentita discriminata per il fatto di essere una donna - il problema e il limite molto spesso sono le donne stesse.
Il problema è spesso autogenerato poiché le donne prima ancora di essere ghettizzate si ghettizzano partendo già perdenti...non mi dirà mai di si perché sono una donna, non posso aspirare a quel ruolo perché sono donna, ecc. Ma che ne sai? Provaci e vedrai....
Il limite poi è dato dal fatto che le donne, soprattutto in certi settori meno dirigenziali, approfittano e usano la maternità o i figli per lavorare il meno possibile. Non tutte ovviamente, ma quello poche che lo fanno e che ad ogni starnuto del bambino stanno a casa tre giorni, finiscono per danneggiare anche le altre che invece non vedono l'ora di vestirsi, truccarsi e uscire da quella prigione che spesso è la casa in cui ci sono bimbi piccoli.
Io credo che la donna debba essere fiera di quello che è e delle sue capacità perché sono tante e anche tanto apprezzate e che forse se non ci sono tante donne al vertice è perché le donne sono accoglienza, amore, mediazione; comandare e dirigere vuol dire anche fare scelte impopolari e le scelte impopolari non appartengono al genere femminile.
Il peggio poi è rappresentato dalle donne che vogliono fare come gli uomini. Ma perché? Ancora una volta perché temono di essere discriminate perché donne, perché non credono nelle loro capacità.
Domani e la giornata internazionale della donna, mi piace pensare che sia la giornata di tutte quelle donne che forse non avranno la mimosa ma saranno fiere di loro stesse in qualunque ambito e contesto. Sarà anche vero che dietro ogni grande uomo c'è una grande donna ma io vorrei dedicare la giornata di domani a tutte quelle meravigliose donne che stanno davanti e che combattono per le cose in cui credono!

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