domenica 16 novembre 2014

Chissà quanti soldi si è fatta.....

Fuori dalla mia piccola palestra in centro a Milano, davanti ad un bar, dove il passaggio è tanto e frequente (oltre alla palestra, c'è una scuola) incontro spesso una signora dignitosissima, che chiede la carità. Ogni tanto la vedo chiacchierare con qualche signora e una volta mi sono fermata anch'io.
Le ho chiesto come mai fosse lì, perché non pensava a trovare una soluzione più dignitosa come fare la badante o le pulizie. Mi ha risposto che per lei era molto umiliante chiedere la carità ma che non aveva trovato altro. In effetti.....scema io a chiedere.

L'altra mattina due signore appena arrivate in palestra si lamentavano del fatto che lungo la strada avevano trovato tanta gente che chiedeva l'elemosina e che per strada è diventato impossibile camminare. Poi hanno aggiunto: ma hai visto che quella lì non c'è più? Chissà quanti soldi si è fatta!

Credo che fare la carità sia la cosa piu umiliante che ci sia al mondo. Ma credo che sia anche stancante e usurante quanto e più di un lavoro. Si sta al freddo o al caldo fermi per ore.

In Italia è cosa nota che spesso si tenda ad aggirare l'ostacolo, a non fare troppi sacrifici. A trovare la soluzione reputata migliore con il minimo sforzo. Tanti lavori considerati più umili, gli italiani non li vogliono fare.

Ma da qui a scegliere di fare la carità ce ne passa! Com'è possibile anche solo lontanamente pensare che sia una scelta di comodo? Che sia una scelta? Punto.
Non è una scelta. È ahimè una delle tante storture della crisi. Gente che prima aveva una vita normale e che all'improvviso si ritrova più che povera.

La signora in questione si umilia eccome e sono certa che se potesse farebbe altro. 

L'altra mattina era ancora lì, sotto la pioggia. Temo che non si sia fatta un sacco di soldi....

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