mercoledƬ 20 settembre 2017

Vado a scuolašŸ“•

Ieri mattina sono arrivata in studio correndo. Ho attraversato la cittĆ  passando davanti a numerose scuole. Mi ha colpito moltissimo la quantitĆ  di papĆ  che ho incontrato. I papĆ  (almeno a Milano) lavorano tanto, spesso sono via, fanno tardi la sera ma al mattino (quando ci sono) portano i figli a scuola. Anche la mia bambina all'asilo e poi alla scuola elementare andava accompagnata dal papĆ  in moto (le avevamo comprato un casco con le orecchie šŸ°), poi ĆØ cresciuta e ha cominciato ad andare a scuola a piedi con alcuni compagnetti. Attraversavano il parco: da casa nostra partivano in tre e arrivavano a scuola in dieci.

Qualche anno fa durante una presentazione di un suo libro dedicato ai bambini la dott.sss Bernardini (quanto ci manca dottoressa!) aveva parlato del ritorno dei papĆ . Dei papĆ  che si vedevano nei parchi o nei giardinetti a Milano: si mettevano i bambini a cavalcioni sulle spalle e poco importava se le scarpette sporcavano la camicia di terra.

Io frequento i parchi solo la mattina presto e di papĆ  con bambini ovviamente non ne incontro ma stamattina sono rimasta positivamente colpita dai papĆ  e dalla fierezza che ho letto nel volto dei bambini; per mano, in motorino con il caschetto, in bici. Ho visto anche una bambina grande (quasi ragazza) che andava a scuola con il papĆ  e mi sono ricordata di me che ho fatto il percorso inverso. Alle elementari e alle medie andavo a scuola a piedi perchĆ© erano vicino casa (la scuola media era proprio vicinissima) ma poi al liceo (dai Gesuiti) bisognava andare in macchina. Io mi svegliavo sempre tardi e a volte mi accompagnava papĆ  con la Lancia  Delta. Fumava anche in macchina (parliamo di secoli fa) e il prete sulla porta, che era lƬ pronto a registrare il mio ritardo, mi chiedeva: hai fumato? Ma no padre sono venuta con PapĆ !! 

Nessun commento:

Posta un commento