domenica 14 ottobre 2018

La posta del cuore

Sono stata a teatro con la mia amica Simonetta a vedere Lella Costa. Forse dovrei dire ad ascoltare (come si dice quando si va ad un concerto o all’Opera). 
Ascoltare perché Lella ha letto ed interpretato magnificamente le lettere che Natalia Aspesi pubblica nella rubrica Questioni di Cuore che, ormai da un’eternità, tiene sul Venerdì di Repubblica. All’uscita vendevano il libro e Simo me ne ha regalato una copia: è sul comodino, in cima alla pila. Ogni tanto ne leggo qualcuna e sorrido. 
Lella è stata magistrale come sempre, ha interpretato con passione dando un’anima e un accento (anche siciliano!) a quelle meravigliose lettere (chissà che bello che deve essere stato selezionarle tra le migliaia che Natalia Aspesi avrà ricevuto). Abbiamo riso con le lacrime ma ci siamo anche commosse. Il tutto accadeva di domenica sera. Quale modo migliore per iniziare la settimana se non pensando a Tina da Mestre?!

La Posta del Cuore....ho scritto anche un post con questo titolo perché anch’io ho avuto la mia piccola posta del cuore: amiche a cui, in un periodo in cui la mia vita scorreva piuttosto tranquillamente, ho regalato il mio tempo e il mio ascolto. Ed è stato bello. Poi io sono stata meno serena o, come si dice a Milano, un po’ incasinata e ho fatto più fatica ad ascoltare, ad avere la parola e il momento giusto per ognuna di loro. Chi lo ha capito (la maggior parte a dire il vero) ha ascoltato a sua volta ed ha atteso momenti migliori che per fortuna sono ritornati insieme a pranzi, colazioni al mattino presto e, per l’appunto, serate a teatro. 
Quando un’amica ti apre il suo cuore senti di essere al mondo per una ragione!

La Posta del Cuore delle riviste è una cosa che leggo volentieri (io sfoglio le riviste partendo dall’ultima pagina. Sempre.) e che esiste da quando esiste la carta stampata. 
Chi la tiene, da Gramellini su Vanity Fair, a Vittoria Cabello (credo su Grazia), alla mitica Natalia Aspesi, dice di ricevere ancora oggi (seppur raramente) lettere di carta. Che belle!

La Posta del Cuore mi fa tenerezza. Mi sono sempre chiesta perché si scriva ad una rubrica di posta del cuore. Soprattutto quando si scrivono cose personali o intime. Cosa spinge una persona a confidare disagi e persino drammi interiori a una persona che potrà dare una risposta piena di buon senso ma, per ovvi motivi, poco approfondita e breve? 
Si tratta di solitudine? Di disperazione? O forse di vergogna? Ed è per questo che si sceglie un ascoltatore sconosciuto. Si vuole raccontare senza correre il rischio di essere giudicati? Si sa che a volte chi ci ascolta poi giudica aggiungendo altro dolore al nostro. 
Non lo so ma so invece che tiene una rubrica di posta del cuore sente addosso una grande responsabilità e fa una cosa davvero bella. Poche righe scritte con il cuore che donano un sorriso e un po' di serenità. Sembra poco ma è tantissimo. 

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