sabato 6 dicembre 2014

Chi non sa fare ....non sa comandare

Mia nonna Lina, all'anagrafe Carmela Veroux, non soltanto sosteneva di essere nobile ma era proprio nobile inside.

I suoi parenti erano di origine francese e credo che nella sua famiglia ci fosse qualche marchese. Ricordo che una volta venne a prendermi la mamma di un'amica il cui marito apparteneva ad famiglia di origini nobil, mia nonna non resistette e sulla porta le disse: sa signora che anch'io ero marchesa. Avrei voluto morire.

Mia nonna Lina era nobile inside. Lei non faceva niente ma - a suo dire - sapeva fare tutto. Se vedeva qualcuno pronto ad uscire era lì a commissionare qualcosa. Mi prenderesti e mi porteresti erano le sue frasi ricorrenti.

Per un periodo della sua vita ha vissuto da noi; ricordo che una volta disse al Sig. Battaglia, autista di mio padre che era lì ad aspettarlo, Sig. Battaglia le dispiacerebbe andare a prendermi un chilo di patate? Il signor Battaglia, che non era un nostro dipendente ma lavorava per l'ente di cui mio padre era il presidente, e quindi in servizio, le rispose: si, mi dispiacerebbe molto. Grandissimo!

La nonna Lina mi ha insegnato un principio di fondamentale importanza: cu non sapi fari non sapi cummanari (la traduzione è nel titolo del post). Lei lo applicava e anch'io, come dice Giada, sono abbastanza comandina e, probabilmente, anche un po' nobile inside.
Pensare di saper fare tutto ma solo all'occorrenza serva ad avere la coscienza a posto: Io, se fosse necessario, saprei farlo ma per fortuna c'è chi lo fa per me!

George, che io sappia, non ha origini nobili ma è nobile inside e outside.

George è ancora più avanti di me e della nonna Lina. Lui non comanda, lui semplicemente si muove come se vivesse a Downton Abbey con un maggiordomo personale.

George non chiude gli sportelli perché sa gia che c'è qualcuno che lo farà dopo il suo nobile passaggio. George fa solo la parte creativa delle cose, il lavoro ordinario (leggi riordinare) lo lascia agli altri. George tutte le mattine fa colazione presto, si alza da tavola e non rimette MAI la sedia al suo posto. Lo so perché tutte le mattine anch'io vorrei fare colazione ma prima devo evitare di sbattere contro la sedia di George. 

Qualche settimana fa George è rimasto a casa con l'influenza. Al mio ritorno la sera lo trovavo in giacca da camera immerso nella lettura. In giro per casa tazze di tea sparse qua e là e musica classica di sottofondo.

Temo però che Carson, il maggiordomo di Downton Abbey, fosse in ferie perché toccava a me riordinare tutto sotto lo sguardo impassibile e regale di un George malatino ma sempre in grande spolvero!

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