domenica 15 gennaio 2017

Chissà.....

Ho letto la scorsa settimana un racconto breve. Sembrava una storia vera e forse in parte lo era. La narratrice* in un giorno qualunque dopo una notte insonne simile a tante altre (le notti insonni capitano a tutti e per i motivi più diversi) decide di guardare (o meglio di cercare) il profilo Facebook di un suo ex fidanzatino di oltre 20 anni prima. Lo trova e lo vede lì sempre bello, con una moglie italiana (come lei!) e con una figlia appena nata che porta il nome che lei avrebbe voluto dare ad una figlia femmina che però non è arrivata.
Non so se quest'ultima parte è romanzata (l'autrice è una scrittrice) ma il racconto è bellissimo e a me personalmente ha dato altro da pensare.
Non alla maternità negata nè alle coincidenze ma ai rimpianti. Mi sono chiesta perché dopo i quarant'anni anche chi ha una vita serena, chi può dirsi tutto sommato realizzato, contento e persino felice (non è un tema solo femminile) decide di pensare con malinconia al passato per chiedersi cosa ne sarebbe stato.
Non mi riferisco a storie antiche che rinascono dopo una separazione...quelle in un certo senso me le spiego. È più semplice e apparentemente meno rischioso trovare un porto sicuro dopo un trauma quale può essere quello della separazione. Ma questa è un'altra storia...sbagliata.

Mi riferisco invece a momenti in cui tutto procede bene, con alti e bassi come è normale che sia ma senza traumi.
Magari non ci ricordiamo perché una storia è finita, negli ultimi vent'anni non ci abbiamo pensato mai ma arriva quel momento in cui ci si chiede...ma sono contento della vita che vivo? Cosa sarebbe stato di me se avessi fatto o scelto altro? E quell'altro è felice o magari lo sarebbe stato di più con me? Che fine ha fatto?
Da questi pensieri poi possono nascere malumori, altri brutti pensieri e valutazioni più o meno tragiche sulla propria vita.

Keep calm and...be happy! 

I quarant'anni e tutto quello che ne segue sono una brutta bestia. Si è più consapevoli che certe fasi della vita non torneranno più (o torneranno in modo diverso), si è meno incoscienti e più prudenti. A volte delusi e consapevoli di non potere tornare in dietro. Insomma si riflette di più. Poi passa...tranqui.
E allora può capitare di cercare l'ex fidanzato su Facebook, può capitare di provare anche una minima emozione ma finisce lì. Non siamo granchi, siamo persone che guardano avanti. Voltarsi indietro è umano, normale e pure salutare...se come nel mio caso cercando su Facebook l'ex fidanzato dei tempi del liceo non lo si trova perché ha un nome troppo cumune e quello che potrebbe essere è tremendo a dir poco:-))

* l'autrice si chiama Chiara Gamberale e il racconto dal titolo Vita è pubblicato sul n.1/2017 di Vanity Fair

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