giovedì 29 giugno 2017

Le donne svelate

Sono in Iran. In viaggio con la società geografica. Siamo ancora a metà ma la prima parte del viaggio é stata proprio dedicata alla gente, alla cultura, alla vita. Da oggi inizia la parte un po' più turistica. 
Da questi viaggi torno sempre stanca morta e con la consapevolezza di essere profondamente ignorante ma di avere almeno aggiunto tante emozioni al mio bagaglio di esperienze. 
In pullman come sempre, si discetta di tutto: Islam prima di tutto e poi storia, geologia (ieri abbiamo attraversato il deserto), cultura e tanto altro. Ascoltare é un piacere...per la mente e per l'anima.
Io nel mio piccolo osservo e in questi primi giorni ho imparato alcune piccole cose forse poco importanti ma che rendono l'idea della vita in questo paese: in Iran la carta igienica non si butta nel water ma in un secchio a parte e tutti i bagni, anche i peggiori in pieno deserto, sono dotati di un doccino per sopperire alla impossibilità di usare la carta igienica; in Iran si fa un uso smodato di kleenex (anche a tavola al posto dei tovaglioli); in Iran i bagni (tranne che negli hotel) sono quasi sempre alla Turca; in Iran non si vendono alcolici e la bevanda più diffusa é uno yogurt salato aromatizzato alla menta (dough); in Iran si mangia riso a più non posso ma anche tanti legumi, pollo, carne di agnello e verdure. É una cucina sana. 
In Iran si producono i pistacchi (il centro più famoso é un paese in mezzo al deserto: Damghan) e tappeti persiani. 
In Iran le donne sorridono sempre (almeno quelle che ho conosciuto io). 
In Iran le donne portano il velo.
Sono ormai quarant'anni che il velo é obbligatorio. Lo diventa compiuti i 9 anni. Ho pensato che se fossi nata qui avrei portato il velo tutta la vita.
Si vedono molti veli neri ma anche tanti veli colorati soprattutto tra le più giovani, pochi burqua e parecchi chador anche tra le bambine.

Dopo qualche giorno del velo non ne puoi più perché fa caldo soprattutto al collo. Alcune di noi lo mettono a turbante (la legge vorrebbe coperti viso e spalle e quindi anche collo), la maggior parte lo abbina e tutte hanno detto, almeno una volta, non vedo l'ora di salire in aereo perché non ne posso più di questa cosa in testa. Io, che vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, ho notato che i capelli si sporcano di meno.
Per noi è persino divertente. Siamo in vacanza, apparteniamo ad un'altra cultura e continuiamo a fare foto con le persone del posto.

Ma loro...le donne e le ragazze iraniane come vivono il fatto di essere costrette a portare il velo?
Credo che le donne iraniane siano molto intelligenti...la maggior parte almeno. 
Hanno imparato a convivere con una realtà che non va bene per niente, che le mortifica e le opprime, provando a prendere in giro il sistema.
La nostra Guida Turistica si chiama Diana. É una donna alta, bruna e con due occhi grandi e sorridenti. Il velo le scivola in continuazione ma lei non se ne cura...ogni tanto porta indietro la mano e lo tira sù. 
A Teheran e a Isfahan, che sono grandi città, le ragazze portano veli coloratissimi che coprono solo una parte del capo, sorridono e stanno insieme ai ragazzi.
Ho conosciuto una ragazzina di nome Zoha che parla perfettamente in Inglese e progetta di andare all'università. Il suo velo era verde e i suoi occhi brillavano. Non era affatto infelice.

A cosa serve avere il velo? A nulla. Non di certo a svilire le donne che lavorano, si truccano e lo considerano un male necessario. É una legge crudele e ingiusta che può portare solo, come sempre accade con le leggi ingiuste, a trasgressioni e violazioni. Meno male🤔

Le donne iraniane la pensano esattamente come noi. Il velo é inutile, fastidioso e caldo! 

ps causa assenza di connessione ho completato e pubblicato questo post alla fine del viaggio.


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