domenica 21 aprile 2013

Il mio lato destro....

ho sempre pensato...e ne ho avuto tristemente conferma negli anni scorsi che il mio lato destro sia più debole del sinistro.
Da bambina (in realtà da neonata) ho subito un intervento al femore che per anni, sino al completamento dello sviluppo, mi ha portato a dovere fare rinunce. Avrei voluto fare danza classica ma non è stato possibile (e forse è per questo che Giada ha fatto danza classica sin da bambina), ho provato a sciare ma una volta dopo una banale caduta sono stata a letto quasi un mese (e così adesso so sciare ma ho troppa paura e ci rinuncio volentieri), avrei voluto correre...insomma è stato un piccolissimo fastidio che mi ha tenuto compagnia fino a quando a diciotto anni compiuti non ho avuto il seguente referto medico proprio qui a Milano al Pini "Nessuna cura".
Però non ho un brutto ricordo di quegli anni. Andavamo a Roma circa una volta l'anno (il mio medico era un ortopedico del Gemelli, Prof. Fineschi che anni dopo è giunto all'onore delle cronache per avere operato il papa) e prima di tornare a Messina c'era sempre un passaggio da "La Cicogna", un negozio per bambini di Via frattina (eh si anche da bambina ero una fashion victim!).
Poi sono cresciuta e ho convissuto con una cicatrice che con il passare degli anni mi sono dimenticata di avere e con qualche piccolo difetto di andatura. In pratica avendo sempre dovuto sforzare poco la gamba destra spesso la trascinavo. E' inutile dire che mi sono sentita dire ogni tanto. Lia ma zoppichi? Una mia collega di Roma poi me lo chiedeva ogni volta che mi vedeva.
Ora, a parte il fatto che non ho mai zoppicato e che le mie gambe sono perfettamente simmetriche, mi sono sempre chiesta - e a questo dedicherò un post - perchè chi si accorge di un difetto altrui invece -  come sarebbe normale e sacrosanto  - di farsi i fatti suoi, parte con la domanda: cosa hai fatto? Per non parlare della domanda: Sei incinta? sistematicamente rivolta a chi non può avere figli o a chi ha partorito da 6 mesi!

Poi da grande ho avuto i calcoli renali sempre al rene destro ca va sans dire.

E infine una brutta malattia di cui ho scritto e che essendo brillantemente passata non è il caso di ricordare di nuovo.

Perchè tutto questo? Forse perchè stasera andrò a vedere un film amatoriale dal titolo "Noi non siamo come James Bond" che racconta di due amici che hanno superato due brutte malattie.

Forse.

O forse perchè in questo periodo in cui si vive alla ricerca della perfezione, riflettevo su una cosa.
Il nostro corpo è bello così com'è e con le piccole imperfezioni ci viviamo bene. Anzi ci rendono unici e particolari. Ho letto poi da qualche parte che le cicatrici le accettiamo perchè ci ricordano un trauma superato: Verissimo!

Io per esempio al cinema o a teatro mi siedo sempre davanti perchè sono convinta di non vedere. In effetti sono miope (a destra ovviamente più che a sinistra:-) ma ho sempre avuto occhiali o lenti a contatto. Solo che lo stare davanti mi fa sentire più sicura.
Oppure c'è chi non prende l'ascensore perchè crede di soffrire di claustrofobia (o ne soffre veramente ma non lo sa più perchè appunto non prende l'ascensore da secoli). Insomma tutto quanto è una nostra piccola caratteristica, diversità o, persino, difetto ci rende unici.

E io ormai mi sono affezionata al mio imperfettissimo lato destro!

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