mercoledì 3 aprile 2013

Second watch!

Ho appreso solo ieri che il marchio Swatch sta per 'second watch' e quindi per indicare un orologio alternativo a quello principale e più importante, solitamente in acciaio o con il cinturino di pelle.
Prima dell'avvento degli Swatch (e poi di tutti i numerosi orologi di plastica, tra cui l'altrettanto famoso Hip Hop) di orologio ne avevamo UNO. Solitamente era un regalo per la comunione al quale poi seguiva il regalo di laurea. Quest'ultimo era come la prima casa di proprietà: poteva durare anche tutta la vita!
Quando arrivarono gli Swatch mio papà decise che li doveva collezionare. All'inizio erano praticamente introvabili, in pochi avevano la concessione e chi non l'aveva li rivendeva a prezzo più alto (delle 50 mila lire che costavano all'epoca).
Mio papà, per giustificare la collezione, sosteneva che lui non potendosi permettere una Ferrari (che, aggiungo io, non gli interessava avere né avrebbe mai saputo mettere in moto) si accontentava di piccole cose: libri, pipe, cravatte e infine Swatch. Con tutto quello che in una vita ha speso per l'acquisto dei suddetti beni avrebbe potuto essere tranquillamente cliente dell'azienda di Maranello! Ma, come direbbe la mia amica Mariafrancesca, una Ferrari qualifica (è una spesa che non puoi nascondere e, se sei sposato, la devi necessariamente denunciare al coniuge), uno Swatch no! E se ne hai 50? Probabilmente Mariafrancesca direbbe che non qualifica comunque a meno che tu non li abbia comprati tutti in una volta.

Forse è per questo che quando ricevetti il mio orologio per la Laurea mio papà quasi si meravigliò per la mia incontenibile gioia (ancora oggi quello è il mio OROLOGIO). Probabilmente si chiedeva perché non avessi preso uno Swatch dalla sua (ma anche nostra) collezione.

L'orologio è uno status symbol (come e forse più della macchina!). Alzi la mano chi non si è lasciato tentare dai falsi che si trovano durante i viaggi in oriente o nei paesi asiatici.
Però lo Swatch lo ha sdoganato con sole 50 mila lire.
È un fenomeno di costume interessante e vecchio come il mondo.

Devo avere un orologio bello e importante, se è un ricordo di famiglia meglio ancora e lo esibisco (magari non sul polsino!) perché mi dà un ruolo, poi però non ci penso un attimo ad indossare lo Swatch, anche se costa meno di una qualunque sottomarca o delle imitazioni comprate all'estero, perché è una moda.
Certo che siamo strani!

Ps il mio Swatch preferito della collezione di papà ce l'ho ancora. Si chiama One hundred million ed è stato realizzato per celebrare il traguardo della produzione. Eccolo qui:

2 commenti:

  1. Bel post...anche se devo alzare la mano, anzi due, pure i piedi: i falsi naaaaa.... o ce l'hai vero di marca, o proprio meglio lo swatch...io questo natale ho ricevuto in regalo da mia mamma il bellissimo orologio ricevuto da lei stessa da mio padre il giorno in cui sono nata io ! è un pò ballerino a segnare il tempo ora per ora ma invece è stato il regalo perfetto a segnare (anche se con qualche mese di anticipo) i 50 anni passati da allora...

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  2. Nell'orologio c'è la vita delle persone. Tienilo anche se è ballerino. L'ora esatta la potrai sempre guardare sul cellulare! bacio e vediamoci presto a colazione

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