mercoledì 8 maggio 2013

Il pesce piccolo...

A volte mangia il pesce grande!

Stamattina ho letto sul Sole 24ore che Calze Donia acquisterà La Perla. Sulle prima ho pensato (per un riflesso condizionato in base al quale il più famoso è anche il più ricco) che La Perla avrebbe acquistato Calze Donia e mi sono chiesta perché Calze Donia che è un marchio che va bene (fateci caso: sono gli unici negozi sempre pieni!) fosse stato messo in vendita. Poi ho letto meglio. La Perla è in crisi e Calze Donia ha proposto di rilevarla per coprire una fascia di mercato che in effetti le manca, quella alta o del lusso.
E perché La Perla è in crisi? Ovviamente non lo so ma posso immaginare che in periodi di crisi si taglia il superfluo e la biancheria intima firmata lo è di certo più di altro. Anche l'abbigliamento e i beni voluttuari sono in crisi ma la biancheria intima, come le calze, fa parte di quelle cose che sono davvero un di più soprattutto in periodi in cui fioccano i negozi come Intimissimi (sempre del gruppo Calze Donia) che hanno cose carine, di qualità e molto più abbordabili. 
Non dico che ci si debba vestire bene perché il vestito si vede, mentre non si deve stare attenti alla biancheria intima perché quella invece non si vede. A parte il fatto che non è sempre detto che sia così;-) questo potrebbe voler dire che si è sciatti e non curati (tanto appunto non si vede!). 
E invece no, non è così, solo si pensa che tra una mutandina di pizzo e una camicia forse è più gratificante investire nella seconda. Perché una mutandina o un paio di collant sempre quelli sono mentre un capo di abbigliamento può essere unico, può dare valore aggiunto.
Poi credo che La Perla abbia ampliato la sua offerta dirigendosi verso una clientela che non corrisponde più al target iniziale. 
In genere le cose belle e raffinate soprattutto se molto belle, raffinate e non vistose (una mutandina di pizzo non dovrebbe esserlo per definizione) interessano una fascia di mercato alta coperta anche da signore di una certa età e non solo da giovani magrissime e alla moda.
La biancheria intima firmata o comunque pregiata è come la borsa di coccodrillo. Non è importante che si veda il marchio perché è oltre l'apparenza.
Ora questo target non si comprerebbe mai un vestito fasciato bianco, troppo alla moda, troppo stretto, troppo scollato, ecc. 
La Perla invece ha creato, per quel poco che ho visto, una linea di abbigliamento diretta ad un pubblico di giovani modaiole.

E accade così che il marchio di massa, che ha investito in comunicazione, pubblicità, rapporto qualità prezzo si trova a salvare il marchio un po' altezzoso e distante; provate ad entrare in entrambi i negozi e vedrete una differenza abissale anche nelle commesse: semplici, sorridenti e disponibili le prime, altezzose e distaccate le altre.

Volare basso in tempi di crisi è una risorsa da non sprecare.




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