domenica 2 giugno 2013

Genitori in trappola

Quando Giada era bambina impazziva per un film di Walt Disney dal titolo 'Genitori in trappola' del 1998. 
Il film, oltre ad avere un'idea di base originale perché la stessa protagonista (Lindsay Lohan alla sua prima apparizione cinematografica) interpreta due gemelle identiche, è un inno all'amore, ai buoni sentimenti e soprattutto alla famiglia (ahimè tutto il contrario di quello che poi è accaduto nella vita alla protagonista).
Ricordo che quando finalmente lo trovai in DVD e glielo feci trovare sotto l'albero di Natale era pazza di felicità. Era la mattina di Natale, io ero sveglia ma ancora a letto e lei corse a darmi la notizia e mi riempì di baci.....immagino sospettasse che dietro Babbo Natale mi nascondevo io.
È la storia di due gemelle, separate alla nascita dai genitori che a loro volta si erano separati (e che avevano deciso di tenerne una ciascuno). Le bambine ormai undicenni si ritrovano in un campus estivo e, scoperta la verità, decidono di fare incontrare di nuovo i loro genitori.
Il finale va da sé!
Mi sono chiesta perché le piacesse così tanto e sono certa che le piacesse il lieto fine, la famiglia riunita grazie alla caparbietà di due bambine.

I bambini amano la stabilità e soprattutto amano sentirsi uguali agli altri.

Spesso quando c'è una separazione quello che ferisce di più i bambini è il sentirsi diversi dagli altri, il sentirsi guardati con sospetto o, peggio, con compatimento. Ma se un bambino guarda un altro con compatimento o fa di tutto per metterlo in imbarazzo, facendo domande sui genitori o sul compagno/a dei genitori, dove ha imparato a farlo? Chi glielo ha insegnato? I bambini sono maestri nel mettere in imbarazzo gli altri bambini, a volte perché appunto sono bambini altre volte perché sono un po' dispettosi o saputelli.

I bambini sono la nostra fotografia, la nostra immagine riflessa in uno specchio. Ci ammirano, poi ci imitano e infine ripetono quello che sentono a casa (poi da adolescenti fanno di tutto per distinguersi da noi ma quella è un'altra storia!).

E allora perché non educare i nostri figli all'apertura verso gli altri sin da piccoli, ad accettare le differenze e a non fare domande inopportune? I bambini sono bravissimi a non vedere le differenze se hanno un compagno che appartiene ad un'altra razza o cultura mentre notano subito se nella famiglia del compagnetto manca la stabilità (!) che loro tanto amano.

I tempi ci insegnano invece che avere i genitori separati è frequente se non addirittura normale.
Domani, in un domani molto prossimo, sarà normale avere genitori dello stesso sesso. 
Ma cosa è normale e cosa non lo è?

Educhiamo i nostri figli senza schemi e preconcetti. Educhiamoli a non giudicare. Ne faremo delle belle persone, aperte alla vita e ai cambiamenti.
 

Nessun commento:

Posta un commento