domenica 16 giugno 2013

Per tutto il resto c'è Mauri....

Succede che dovevo andare a Mosca (vedi post Vai a Mosca? Come mai?) e che avevo deciso di portare una borsa diversa da quella utilizzata il giorno prima della partenza. Inizio a fare il trasloco .... da una borsa all'altra....ma accade qualcosa per cui vengo interrotta e non ci penso più. 

La mattina successiva ho chiuso la valigia, ho preso la borsa e siamo partiti.

Solo in macchina, in realtà quasi in aeroporto, mi accorgo che avevo dimenticato il portafogli....tutto intero con soldi, documenti e carte di credito. Però eravamo in ritardo e i biglietti e il passaporto erano da un'altra parte; per Mosca ci vuole il visto e io avevo fatto i visti per tutti, per cui i passaporti erano tutti insieme già in valigia. 
La sera prima la mia amica Sabrina mi aveva chiamato allarmata per dire che aveva perso il passaporto. Ma no Sabri i passaporti ce li ho io! E così Sabri è partita con il passaporto e io senza soldi, né carte di credito.

In vacanza c'era George (all'anagrafe Maurizio, detto Mauri) e così il tormentone del viaggio è stato....ci sono cose che non puoi comprare, per tutto il resto c'è Mauri.

È ovvio che se fossi stata sola (parto spesso da sola per lavoro) non sarei potuta partire e se fossi stata in compagnia ma non con mio marito, sarebbe stato imbarazzante dover dipendere dagli altri. 
Ma anche con George é stato molto istruttivo.....o meglio mi ha fatto molto riflettere, perché sebbene non abbia rinunciato ad acquistare qualche libro, un regalo per Giada, qualcosa che mi piaceva e che adesso non ricordo (di sicuro ho comprato una Matrioska), non ho comprato tutte le cose che avrei comprato se avessi avuto la mia carta. Perché quando sei in vacanza non ci pensi su due volte, soprattutto se la spesa è contenuta. Pensi sempre che si tratta di qualcosa che poi in Italia non troverai, pensi sempre che è un ricordo, che potresti regalarlo a Natale, ecc. E invece il fatto che dovessi chiamare George, che magari in quel momento non era lì o che era più avanti, mi ha fatto spesso desistere e me ne sono dimenticata in un nano secondo.

Penso che la stessa regola la si potrebbe applicare in città. Se provassimo, ogni tanto, a lasciare a casa le carte di credito potremmo risparmiare ed evitare tanti acquisti compulsivi. 
Se ci serve davvero una cosa andiamo a comprarla. Ma quante cose compriamo anche se non ci servono solo perché passiamo di lì? Per carità sono cose che ci piacciono e che poi usiamo, ma sono indispensabili?
Io per esempio ho sul comodino una pila di libri altissima e mi riprometto sempre di non fare ulteriori acquisti fino a quando non ne avrò smaltiti un po' e invece la pila è sempre lì a guardarmi e non perché io non legga ma perché continuo a comprare libri.

E così accade da Zara o in tutti i milioni di negozi low cost che incontro sulla mia strada tornando dal tribunale o dal pranzo, andando in palestra o in riunione.

Ma dopo l'esperienza di Mosca ho deciso che ci penserò seriamente....ci sono giornate in cui davvero possiamo fare a meno di tutto, anche delle carte di credito: in fondo una bella passeggiata, un caffè o un gelato sono cose per cui non ci vuole né MasterCard né Mauri!! 

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