domenica 17 novembre 2013

Topi di appartamento...

 Sabato mattina siamo partiti presto per andare a Roma a trascorrere il fine settimana. La sera prima in cucina vedo un post-it in cui George aveva scritto: formaggio Carlo! Vedendo poi che in frigorifero c'era una forma di parmigiano sottovuoto, ho immaginato che George volesse regalarla ad un suo amico di Roma con il quale ha un'intesa culinaria basata sulla carbonara (il suddetto Carlo è il pusher ufficiale di George per l'ingrediente fondamentale: il guanciale!).

La mattina successiva, pochi minuti dopo il suono della sveglia vengo ulteriormente svegliata (e non solo io) da un urlo proveniente dalla cucina e precisamente da George che si era accorto che qualcuno a caso, non avendo collegato (o visto) il post-it con la scritta formaggio Carlo! al formaggio custodito in frigo, aveva pensato bene di aprire la confezione sottovuoto e mangiarne un pezzo per poi richiuderla e rimetterla in frigorifero, il tutto aggravato dal fatto che in frigorifero c'erano almeno altri due pezzi di parmigiano non sottovuoto e che la confezione sottovuoto era necessaria per trasportare il formaggio in treno.

Ora poiché non trovo molto educato e rispettoso urlare di mattina all'alba contro chi (nella fattispecie io!) non poteva essere l'autore del furto, ho deciso che avrei affrontato il viaggio in religioso silenzio e così è stato.

In treno, tra una lettura e l'altra mi sono imbattuta in un articolo di Daria Bignardi che commentava l'ultimo libro di Michele Serra (Gli Sdraiati, edito da Feltrinelli e uscito in libreria pochi giorni fa) che è una descrizione molto amorevole e vera (sicuramente scritta con la penna arguta e intelligente di Michele Serra) degli adolescenti, e ho pensato che autore del furto di formaggio era stata la sdraiata di casa nostra perché tutto ma proprio tutto rientra nella tipologia.

Anni 17, perennemente on line (tra whatsApp, Facebook e iMessage, che usa anche per comunicare con me. Non c'è altro modo per ottenere una risposta e quindi mi sono adeguata), perennemente sotto la doccia e con in mano piastra o arricciacapelli (ultimo recente acquisto che ha fatto con la sua paghetta), manicure perfetta e impeccabile 7 giorni su 7 (nella sua stanza bunker si respira un odore di acetone misto a smalto quasi sempre). Ora con tutte queste attività da svolgere, cui si deve aggiungere la scuola e lo studio, come si può pretendere che si occupi di cose terrene come rifare il letto, sistemare i vestiti che si accumulano sera dopo sera sulla sedia della sua camera (a lei la sedia non serve, lei usa il letto perchè appunto sta sdraiata), apparecchiare la tavola (l'altra sera mi ha detto: ma devo farlo sempre io! Per un attimo ho pensato si fosse dimenticata che c'è solo lei posto che non ha fratelli) o sforzarsi di pensare: ma prima di aprire il formaggio chiuso forse conviene che io consumi quello già aperto? No!! Troppo sforzo. Quello chiuso era ad altezza Giada, quindi prenderlo comportava meno sforzo e meno perdita di tempo. Pensare, occuparsi degli altri è troppo faticoso e lei non ha tempo!

Ma io la amo più della mia vita, mi fa ancora tenerezza perché vuole fare la grande ma è ancora una bambina con tutta la vita davanti. E poi quando vuole (e sì perché sono loro che decidono quando possono darti l'onore di avere una conversazione) è simpatica.

Ps perché George che notoriamente non è di Parma ma è nato e vissuto a Milano regali parmigiano e non panettone resta un mistero.
Ps1 quando Giada era piccola (e ancora adesso ogni tanto) era soprannominata topo. Era il minimo che rubasse il formaggio! 

2 commenti:

  1. 1) la carbonara non si fa col parmigiano
    2) tu zitta per un viaggio intero (seppur con freccia) mi sembra veramente un evento rimarchevole
    3) porta pazienza che le pecche cosiddette adolescenziali (si sa che noi mamme siamo sempre le prime a trovare scuse per i nostri angioletti) vanno ben oltre l'adolescenza ed in pratica vengono perpetuate finchè "l'adolescente" non lascia il nido anche se è ultra ventenne, salvo poi diventare più pignolo di tutti quando deve gestire casa propria (Lara docet)
    4) è vero che li amiamo più di tutto, ma è anche vero che quando finalmente ci si può stare a tu per tu col George di turno si sta da dio....

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    1. Sono d'accordo su tutto...soprattutto il punto 4!
      Quanto al 3 non l'ho ancora sperimentato da mamma ma ricordo che quando vivevo da sola a Milano e tornavo a Messina, mia madre mi diceva: quando esci, pensa di essere a casa tua a Milano e spegni le luci!
      Grazie Dilou!

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