martedì 5 novembre 2013

Leggere....

L'altro pomeriggio al cinema, in attesa dell'inizio dello spettacolo, ho notato due persone che leggevano un libro. 
Ora a parte il fatto che erano insieme e che - a mio modesto avviso - avrebbero potuto sfruttare quei 10 min per chiacchierare tra di loro, mi convinco sempre di più che il rapporto con la lettura (e anche con i libri) è davvero qualcosa di molto personale.
C'è chi legge sempre e dovunque: ha sempre un libro con sè e non perde mai la concentrazione. Lo vedi leggere sui mezzi di trasporto, per strada alla fermata del tram, in un bar e al cinema.
C'è chi invece deve leggere in solitudine e per tanto tempo di seguito. Per cui i 10 minuti rubati qua è là non vanno bene; deve leggere per due ore di seguito sdraiato/a sul divano di casa, possibilmente con musica in sottofondo.
C'è poi chi non presta i libri (questa sono io!) e chi non legge libri avuti in prestito da altri (sempre io!) perché vuole una biblioteca tutta per sè. Ogni tanto la guarda, ricorda qualche libro o qualche ricordo piacevole collegato al periodo in cui lo ha letto.
C'è chi tiene i libri come se fossero libri di scuola ai tempi delle elementari: con la copertina!
C'è chi invece, come me, spesso ha i libri sgualciti dall'essere stati troppo tempo in borsa o in valigia o, spesso e volentieri, macchiati di acqua o di caffè.
C'è chi ha il segnalibro figo comprato nel bookshop delle mostre o in libreria, chi invece usa come segnalibro un biglietto del tram (ho un libro sul comodino in cui il segnalibro è la carta d'imbarco dell'aereo perché è lì che l'ho iniziato e devo ancora finirlo!), una foto cara o quello che gli capita sotto mano in quel momento.
C'è chi - e qui si potrebbe aprire un lungo dibattito - non lascerebbe mai un libro a metà e chi invece passa tranquillamente da un libro (anche non finito) ad un altro o legge più libri contemporaneamente.
C'è chi quando inizia un libro lo finisce in giornata e chi ama gustarlo un poco alla volta.
L'elenco potrebbe continuare all'infinito.

Io per esempio leggo sempre...nel senso che è difficile che passi un periodo di tempo durante il quale non sto leggendo nulla ma ci metto del tempo. Leggo a letto la sera, il pomeriggio della domenica e se è un libro leggero e rilassante anche in metropolitana al mattino (la sera al ritorno no. Sono troppo stanca).
Anche il tipo di lettura cambia da persona a persona e per quanto ci si possa sforzare sarà praticamente impossibile avere letto tutto. Cosa vuol dire poi aver letto tutto? Niente!

La mia personale opinione è che bisogna leggere quello che ci piace, quello che ci emoziona, quello che per qualche ora ci porta fuori dalla realtà. 
Ho letto di recente che un libro può definirsi bello quando dopo averlo letto ci pensi ancora per un po', ti soffermi sulla fine e magari la rileggi, lo guardi, lo tieni ancora in mano, rileggi la pagina dei ringraziamenti e poi per tutta la giornata continui a pensarci di tanto in tanto.

Non esiste un lettore più completo di un'altro. Esistono lettori diversi. Io per esempio non ho letto molti classici (cosa che manda in bestia il mio amico Max). Anche in questo caso bisognerebbe capire cosa si intente per classici: è un classico Marquez o Marai? Per le nuove generazioni probabilmente sì. O sono classici solo Checov e Tolstoj?   

C'è chi adora Saramago o, per cambiare completamente genere, Pennac e chi non è mai riuscito a leggerli. 
Chi ama i gialli, chi i romanzi storici, chi si fissa con un autore (tipo me che mi ero fissata con Alain De Botton. L'ho anche conosciuto!) e chi prova a leggere tutte le novità in libreria. Chi (le donne ovviamente!) leggono preferibilmente le altre donne: Serrano, Nemirowsky, Allende, Agnello Honrby, Maraini, Ginzburg, Fallaci, Notomb, per citarne alcune, e adesso anche la Munro (in effetti ne ho appena comprato uno). Tra le donne io amo la Extebarria (Amore, Prozac e altre curiosità e un libro molto divertente) e di recente ho scoperto la Mastretta.

Consiglio tre libri che parlano del piacere della lettura: La lettrice, di Annie François - biografia di una passione. Descrive in modo esilarante le manie del bibliomane; Leggere di Corrado Augias - perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi. Sul piacere insostituibile della lettura; e infine Come un romanzo di Pennac che elenca i diritti imprescrittibili del lettore. Il mio preferito è: il diritto di leggere qualsiasi cosa ....checché ne dica il mio amico Max!


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