lunedì 9 dicembre 2013

Il Natale quando arriva...arriva

Ieri sera tornando a casa dal cinema, George mi ha fatto notare che il nostro giardino quest'anno non è illuminato. Non ci sono lucine e non ci sono addobbi natalizi. É vero. 
Quest'anno è stato un anno particolarmente impegnativo e il Natale in arrivo per me è solo il segno che finalmente é finito. Troppo pesante, troppo lungo. Tanta stanchezza e altrettanta tristezza.
Se torno indietro con i pensieri ricordo tutte le cose belle che abbiamo fatto: il viaggio a Londra con Giada, Mosca, Istanbul e Cuba. Tanti altri fine settimana piacevoli. Tante meravigliose giornate a Parma per fare visita ad una altrettanto meravigliosa amica (noi andavamo a trovare lei ma vederla faceva un gran bene anche a noi). Tantissime cose interessanti al lavoro. Qualche bella serata a casa con cari amici e tante altre cose piacevoli. Quindi nessun rimpianto e men che mai pentimento (non sono neanche pentita di avere votato ieri per lo sconfittissimonCuperlo!). Però, resta un però. Ho una sensazione di fondo di poco entusiasmo, di malinconia e di tristezza. Forse è solo serenità. Forse è solo che dopo un periodo lungo e intenso mi sto finalmente rilassando. È possibile e ben venga un periodo di sana riflessione e di relax purché non sia apatia. 
Se il mio stato d'animo è questo, altrettanto non può dirsi del resto della popolazione. Ho notato infatti che, negozi a parte (che si sa iniziano a fare Natale già da metà novembre), anche nelle case quest'anno il Natale è arrivato prima. Tantissime persone che conosco hanno addobbato l'alberello già da qualche settimana. 

L'altra mattina il mio maestro di tennis, convinto che anch'io come George sia un'appassionata di auto d'epoca, mi ha raccontato che il mercato dell'auto d'epoca non è in crisi. E lo stesso potrebbe dirsi per i prodotti biologici, per la coltivazione diretta e per le torte fatte in casa.

Sicuramente è a causa della crisi. E credo che se questo è uno degli effetti è un effetto che mi piace. Dal boom degli anni '80 ad oggi, abbiamo vissuto tutti, i giovanissimi più di noi, un periodo (troppo lungo) di benessere in parte non conquistato, di disinteresse a quanto accadeva fuori dal nostro circoscritto territorio, di accumulo e di spreco.

Se la crisi quindi porta anche a questo. Se la crisi porta ad una maggiore consapevolezza, ad avere maggiore attenzione per quello che abbiamo, a riciclare e a riutilizzare, a dare valore alle cose e a goderci l'albero di Natale e le serate in casa, ben venga.

Qualche idea?
Cucinare, fare le torte in casa e invitare gli amici invece di andare al ristorante: è più divertente e aggrega molto di più. Mi piacciono moltissimo nei film le scene in cui gli attori sono seduti a tavola, cenano, bevono e chiacchierano amabilmente. Penso sempre che mi piacerebbe essere invitata a quelle cene! 
Non comprare vestiti e accessori ma provare a riutilizzare quel vecchio cappotto (che poi è solo vecchio perché lo abbiamo da tanti anni ma non perché è rovinato) magari aggiungendo una nuova sciarpa o una cintura.
Consumare tutto quello che c'è in dispensa prima di riempirla nuovamente: non è prevista una guerra a breve e le scorte a volte sono talmente tante che non ci accorgiamo dei prodotti che scadono.
Passare al car-sharing e al bike-sharing: a Milano adesso ci sono anche le Smart a noleggio per entrare in centro. Si consuma poco e si prende l'auto solo quando serve davvero.
Provare a svuotare la cantina: ci saranno migliaia di cose che ci siamo dimenticati di avere e che eviteremo di riacquistare, altre che possiamo regalare o vendere, altre che non solo non sapevamo di avere ma che non sappiamo neanche a cosa servono!

Ps comunque l'alberello di Natale l'ho fatto anch'io e non ho comprato nessun nuovo addobbo!!

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