domenica 11 maggio 2014

George .....e Mildred

Chi legge questo blog sa che il mio George non è George Clooney (anche se con i capelli brizzolati un po' gli somiglia) né il marito di Mildred. 
Ieri pero' chi lo ha visto in mia compagnia alla stazione garibaldi di Milano deve aver pensato a lui proprio come un indifeso George nelle grinfie di Mildred.

Succede che dovevamo andare a Bologna e che per avere il tempo di girare senza meta, goderci la città e vedere qualche mostra, abbiamo prenotato il treno delle 9.30. 
Sveglia presto come sempre ma con la stanchezza di una settimana pesante alle spalle. Ad un certo punto lo vedo. Pronto e impeccabile come sempre (i 50 anni si avvicinano e il suo look ringiovanisce in modo inversamente proporzionale) che mi guarda con fare minaccioso e terroristico. È tardi. È vero che il tempo c'è ma devi prepararti. Dopo mi ha seguito in bagno per sapere a che punto fossi e finalmente si è dileguato verso la macchina lasciando a me - comune mortale e per giunta in ritardo - il compito di prendere chiavi di casa, biglietti del treno, ecc. 

Mentre ci dirigevamo verso la stazione gli faccio sommessamente notare che il treno era Italo non freccia rossa e che quindi sarebbe stato meglio andare con la metropolitana. Ah Italo? Non non lo sapevo. È inutile dire che ho testimoni che possono confermare che il treno da prendere lo abbiamo deciso insieme al telefono. 
Prendiamo la metro in perfetto orario e quando, finalmente rilassata, gli faccio notare che potevamo stare tranquilli, parte con la sua filippica alla George Bush. Beh tranqulli mica tanto...siamo al pelo!
Vabbe'. 
Arrivati alla stazione garibaldi parte verso il treno (quale?) come se fosse Luca Cordero di Montezemolo quando invece Italo non lo ha mai preso in vita sua. Non sapeva quindi che bisognava scendere al piano di sotto. 
Gli chiedo di seguirmi e lui insiste ma non dobbiamo andare al binario.
A quel punto sono esplosa e ho gridato....fino a farmi sentire alla stazione centrale. Lui imperterrito e annichilito è rimasto senza parole ma non si è arrabbiato. Solo non capiva il perché della mia reazione in fondo era solo dalle sette del mattino che mi dava ultimatum minacciosi alla Geroge Bush.

La giornata a Bologna è stata piacevolissima e abbiamo fatto pace davanti ad una crema di caffè.




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