domenica 8 marzo 2015

Ringrazio una donna

Oggi avrei voluto scrivere un post sulla giornata internazionale della donna ma andando indietro nel tempo mi sono accorta che lo avevo già scritto qualche anno fa e il mio pensiero non è cambiato.
Vorrei solo aggiungere che sul tema del condizione femminile, della parità di genere e del valore delle donne ci sono oggi più dibattiti, incontri, approfondimenti e studi di quanti non ce ne siano mai stati per debellare la fame nel mondo. 
Il tema è quindi senz'altro molto sentito, però quello che ancora noto, andando probabilmente controcorrente, è che le donne - la maggior parte almeno - non si pongono rispetto al tema in termini positivi ma partono da quello che di sbagliato c'è. 
Ed è tanto. L'essere pagate meno, il non essere prese sul serio, l'essere bistrattate, il doversi sforzare il triplo degli uomini per ottenere un riconoscimento meritato.
Verissimo.
Però partendo da questi presupposti, lo svantaggio è già iniziale e la strada sarà ripidissima.
Forse bisognerebbe fermarsi solo un secondo e pensare. Cosa vorrei veramente? cosa devo fare per ottenerlo? E solo dopo attivarsi in modo positivo. Think positive!!

In diritto, nell'attribuzione della responsabilità civile, esiste la figura del 'concorso del fatto colposo del creditore' che porta ad una diminuzione del risarcimento del danno. Ecco a volte le donne concorrono esse stesse a creare le situazioni di cui poi si lamentano, perché partono pensando che tanto.....
Tanto cosa? Se ci credi metà del risultato è già ottenuto. Di questo sono profondamente convinta.

Le donne nel secolo scorso in Italia non avevano diritto al voto. Di strada ne è stata fatta tantissima e tanta ne sarà fatta ma le prime a crederci devono essere le donne stesse.

Su Twitter da qualche è stato lanciato da la 27ora l'hashtag #ringraziounadonna.

Ringraziamo noi stesse e crediamoci!


Ecco il post di qualche anno fa:

http://liuzza.blogspot.it/2013/03/piuttost-che-nient-le-mei-piuttost.html

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