domenica 9 aprile 2017

Meglio ridere....se il piccione è in agguato

Ci sono giornate no....e sono quelle in cui è assolutamente vietato perdere il sorriso. Si può piangere ma si deve ridere al tempo stesso.
Tutto ebbe inizio una sera. Dovevo andare a Roma per lavoro....sono in treno e ricevo una telefonata da Max proprietario del B&B nel quale vado da 8 anni; si è da poco trasferito e ampliato ma posso solo immaginarlo visto che mi ha chiamato dicendo: ci vediamo in via ...tal dei tali...sei mia ospite.
Mi spiega, una volta arrivata, che a causa di un guasto alla caldaia non può più ospitarmi e che dovrò dormire in un posto dignitoso e pulito di un suo amico (dignitoso e pulito era in effetti l'unico modo in cui si poteva definire perché null'altro lo caratterizzava...anzi direi che la tristezza regnava suprema). Passa la notte e l'indomani vado in università. È andata bene, nel senso che ho visto tanti studenti, raccolto tanti CVs, ecc. ma per contro non mi sono mai potuta allontanare per un caffè, un pasto completo o una pipì. 
L'idea di riprendere il treno per Milano era quindi allettante: finalmente tre ore consecutive seduta a pensare ai fatti miei in totale relax 😎. 
Non avevo fatto i conti con la sfiga che dalla sera prima mi perseguitava. Non ho trovato un taxi per raggiungere la stazione e ho dovuto implorare una persona in coda affinché mi cedesse il suo. Dapprima mi ha detto di no ma poi gli devo aver fatto pena. 
Arrivata in stazione mi piazzo davanti ai cartelloni delle partenze e mentre aspetto che compaia il binario vengo assalita da un piccione che ha deciso di fare i suoi bisogni su - nell'ordine- la mia mano, l'iPhone e il cappotto. Cosa fare?  Piangere non rientrava tra le opzioni perché era più urgente pulirmi. L'ho fatto alla meno peggio e sul treno ho continuato grazie alle salviette umidificate che mi sono state gentilmente elargite in quantità dagli addetti al servizio bevande. By the way, io le tengo sempre in borsa ma dire che le avevo finite quel giorno o il giorno prima appare superfluo. 
Infine vado a prendermi un panino per cena e la birra 🍻 che avevo deciso di bere per dimenticare si versa tutta per terra e sui miei piedi. (siamo sul treno devi porgermela non lasciarla sul bancone del bar!).

Arrivata a Milano è inutile dire che c'era una coda interminabile ai taxi e che sono arrivata a casa esausta. Doccia calda e sorelle in TV (sorelle sì, avete capito bene!) era quello che ci voleva. 

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