martedì 25 aprile 2017

La finestra di fronte

Al mattino faccio colazione in piedi. No non è come si potrebbe pensare; non prendo un caffè al volo. Faccio una colazione molto abbondante (frutta, yogurt greco, caffè, fiocchi d'avena è tutto quello che penso possa farmi affrontare una buona giornata). Tendenzialmente mi sveglio riposata e di buon umore e la colazione è un rito che amo moltissimo. Ho preso l'abitudine di fare colazione in piedi quando ho iniziato ad andare in palestra al mattino presto. Colazione abbondante ma tempo a disposizione poco. Sedersi vuol dire leggere il giornale, magari distrarsi. In piedi è più veloce....
Apparecchio la sera prima, preparo anche la caffettiera e resto lí in piedi in cucina davanti alla finestra a consumare la mia colazione (lo so, l'ho detto...è il momento della giornata che preferisco!)
Questa scena si ripete più o meno alla stessa ora da anni. Qualche mattina fa ho avuto la sensazione che qualcuno dal palazzo di fronte mi stesse osservando.
Probabilmente non é così. Magari, anzi sicuramente, é qualcuno che si sveglia alla mia stessa ora (all'alba) e che mi vede tutte le mattine senza pensarci troppo.
Per un attimo però é stato emozionante. Mi sono sentita a metà tra La finestra di fronte e Le vite degli altri ...due film che ho amato moltissimo. Se devo scegliere preferirei essere la protagonista de La finestra di fronte: una Giovanna Mezzogiorno meravigliosa con una vita immaginaria parallela che le consente di affrontare il quotidiano. Una che trova pace solo quando prepara un dolce. I dolci fanno male ai denti, possono essere causa di diabete e fanno ingrassare...ma al mondo non c'è cosa più rilassante di preparare una bella torta!
Nelle mattine successive non ci ho più neanche pensato...non ho alzato la sguardo.
Ma adesso che ci ho pensato per scrivere questo post, mi sono sono ricordata di me bambina che amavo ascoltare i grandi parlare, che amavo stare in macchina sul sedile del passeggero e guardare la sera le luci dentro le case..e fantasticare su le cene, le chiacchiere, le liti e i baci. 
Non stiamo più in silenzio, non osserviamo altro se non lo smartphone e ci perdiamo la primavera, i sorrisi e le facce della gente, e le finestre di fronte dove magari qualcuno sta preparando una torta.

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