giovedì 17 gennaio 2013

twitter o facebook....?

ormai si parla solo di twitter e mi sono incuriosita.

In effetti è piacevole seguirlo soprattutto se si seguono solo le persone che ti interessano, i giornali, le case editrici, i politici (berlusconi no...proprio non riesco a seguirlo anche se mi dicono che è divertente), insomma è una bella finestra sul mondo. Io per esempio, che sono un'appassionata di cinema, seguo (sono una follower per dirla correttamente) le pagine di cinema (riviste, Paola Jacobbi che scrive spesso di cinema, ecc.) e qualche attore.

Insomma, come diceva una volta una pubblicità: twitter....è chic e non impegna.
Daria Bignardi ha poi recentemente suggerito delle regole di comportamento che condivido in pieno: La prima regola in assoluto è non retwittare i complimenti che si ricevono: la tentazione è forte, ma l’effetto è patetico. Tutti siamo vanitosi, la buona educazione però impone di nasconderlo.
La seconda è di essere gentili: non ha senso seguire qualcuno solo per sfotterlo o criticarlo. Piuttosto, «defollowatelo».
La terza è di non essere pedanti: capita a chiunque di fare un refuso e persino un errore di grammatica, twittando al buio, o senza occhiali, o di fretta: persino il senatore Monti (o chi per lui) ha dimenticato un accento su un «sì». Non ha senso stare su Twitter per fare le pulci agli altri, come all’asilo.
La quarta è di scrivere solo se si ha qualcosa da dire: sembra scontato ma non lo è. «Parli perché hai la bocca», dicevano certe antiche maestre. Su Twitter capita spesso.
La quinta sembra ancora più ovvia: ricordati che tutti ti possono leggere, meglio non scrivere quello che vorresti che qualcuno, anche uno solo, non leggesse
.


Su facebook onestamente non ho un'opinione perchè non lo frequento. Non è per snobismo, per carità (anche se come è noto un po' snob lo sono!). Ci sono da sempre perchè un ex collega (gggiovane e appassionato di internet) me lo fece conoscere agli inizi e mi iscrisse. Ricordo anche che fu divertente perchè insieme scegliemmo la foto (che è rimasta quella per secoli..) e poi iniziai a ricevere le richieste di amicizia di persone della mia città che non vedevo da secoli, di ex compagni di scuola, di amici di amici, di colleghi, ecc.
E poi? Le mie amiche (fedeli lettrici del blog) molto spesso non sono su FB; non ritengo che i miei pensieri, sapere quello che sto facendo in quel momento, le mie foto, ecc. siano così interessanti da doverli condividere con tutti quelli che conosco.

Insomma mi fa piacere esserci, ricevere gli auguri per il compleanno dagli "amici" (mi scuso se non li faccio a mia volta ma non andandoci mai non riesco a starci dietro). Mi sono fatta una mia idea personale: Facebook è un'idea geniale.
E' utile, ultilissimo, a chi vuole diffondere o pubblicizzare qualcosa (un libro, un evento, ecc.), è altrettanto utile agli studenti che studiano fuori dalla loro città o all'estero e che hanno amici sparsi worldwide, è utile ai gggiovani perchè la chat sostituisce gli sms o la telefonata. Ma io non riesco ad usarlo o meglio non riesco a scrivere e me ne dimentico.

Però ho deciso che siccome è stato piacevolissimo ritrovare persone lontane, è stato altrettanto piacevole scrivermi con loro qualche volta, e quando ho cinque minuti di tempo è piacevole dare una sbirciatiana, lo terrò e non ne parlerò male. Trovo che le discussioni su FB durante le cene sono ormai diventate sterili quasi come la discussione sul se a Roma da Milano convenga andare con il treno o con l'aereo.

Io amo chiamare le mie amiche, mandare qualche (lunga) email, vederle per un pranzo o per un aperitivo, ma è una mia scelta, probabilmente dettata dall'età (non per niente FB è stato inventato da uno studente universitario).

Se però devo scegliere (ed essere coerente con il titolo del blog)...io dico (come dicono a Milano) twitter tutta la vita!!!

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