venerdì 20 luglio 2012

Quanto mi vuoi bene?

Quando G era piccola e le facevo questa domanda lei apriva le braccia e le portava dietro la schiena. Penso volesse dire che me ne voleva tanto!

Che bello sentirsi dire 'ti voglio bene'.
È molto più bello di Ti amo. Ti amo nell'accezione comune si dice nel rapporto di coppia e presuppone sempre un amore romantico e passionale.
Quando invece si dice 'Ti voglio bene' si fa riferimento ad una forma d'amore più pura, disinteressata, che non sempre presuppone una reciprocità o quanto meno una pretesa di reciprocità. Attraverso il volere bene si esprime l'amore per i figli, la famiglia e gli amici. Un amore che, proprio perché incondizionato, spesso è eterno.

Tempo fa ho letto su un blog (non paragonabile a questo!) che dire 'Ti voglio bene' è importante perché contiene il verbo volere.
Io ti voglio bene vuol dire che lo voglio e mi impegno per coltivare quello che questo volere bene comporta.

Se sei un figlio, perché ti proteggo, voglio per te il meglio a costo di sacrifici e rinunce.

Se sei un amico perché ti ho scelto. Tra tanti che nella vita sono passati, tra compagni di scuola, di lavoro, di giochi in cortile, di viaggi itineranti, ci sono rapporti che senza sapere il perché sfociano in qualcosa di più.
Non tutte le persone che conosciamo diventano amici, perché solo con alcune di loro scatta quella chimica che, appunto, trasforma il rapporto e lo arricchisce. Che ci fa cercare l'altro, che ci fa condividere segreti, bugie (dette ad altri) e chiacchiere fino all'alba.

Cosa sarebbe la vita senza gli amici? Penso che il rapporto tra amici sia una cosa bellissima e importante perché presuppone una scelta: io ti scelgo come amico e mi impegno a volerti bene. E se ci si sceglie di solito è per sempre!

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