mercoledì 9 ottobre 2013

Anni felici

Ieri sera George ed io abbiamo ripreso la bella abitudine del cinema infrasettimanale. Il piccolo cinema vicino casa, il nostro 'cinema paradiso' ha una buona programmazione quasi sempre e il giovedì una rassegna di film d'autore.
Il film che abbiamo visto ieri, Anni Felici, di Daniele Lucchetti è stato descritto come la storia di una famiglia in piena evoluzione, come in piena evoluzione sono gli anni '70 in cui vive.
Le vicende dei protagonisti sono viste e narrate attraverso gli occhi del figlio maggiore: un bambino di circa 8 anni.
Se non fosse per la voce narrante e per il fatto che i due figli piccoli rappresentano per la madre un rifugio e un'ancora di salvezza (noi c'eravamo sempre ma nessuno si accorgeva di noi, dirà giustamente il narratore), il film, più che la storia di una famiglia, potrebbe essere la storia di una coppia, di due persone che pur amandosi, desiderandosi, cercandosi, devono prima trovare se stesse; sono però fagocitate dalla frenesia intellettuale e sessuale di quegli anni per potersi fermare e per trovare il tempo di guardarsi dentro.
È una storia malinconica e non particolarmente originale in sè ma è narrata in modo poetico e coinvolgente. I due protagonisti interpretano perfettamente l'atmosfera del tempo, sono bravissimi e molto compenetrati nel ruolo anche e soprattuto attraverso il trucco, i costumi e l'ambientazione.
Tutto è perfetto, dagli abiti a fiori alla Dyane 6, dai filmini in Super 8 ai capelli lunghi, dalle spiaggie nudiste alle performance artistiche.

Ho letto qualche critica secondo la quale nel film mancherebbe ogni riferimento agli anni di Piombo e mi sono detta: ma perché? È la storia intima di due persone non la storia di un'epoca. Se tutti i film ambientati negli anni '70 dovessero parlare degli accadimenti politici di quegli anni, allora vorrebbe dire che tutti i film ambientati negli anni '80 dovrebbero parlare del boom economico, quelli ambientati negli anni '90 delle stragi di mafia e quelli attuali della crisi.
La vita di noi tutti è senz'altro (a volte di più, a volte di meno, a seconda del ruolo e della sensibilità di ciascuno) influenzata da quanto accade fuori, dai problemi e dagli sconvolgimenti sociali e politici, ma resta il fatto che la vita di tutti i giorni va comunque avanti e spesso non subisce cambiamenti apparenti. 

Io non ho vissuto quegli anni perché ero ancora una bambina ma credo siano stati anni vivi e vivaci e, perché no, felici....sono stati anni di grandi conquiste, di grande fermento, di grandi ed epocali aperture, come la legge sul divorzio. Insomma anni di svolta e di rottura. Nel film c'è un po' tutto visto attraverso gli occhi di un bambino....che poi erano gli stessi occhi con cui io guardavo ammirata intorno a me e avevo un solo desiderio: diventare grande! 

Nessun commento:

Posta un commento