mercoledì 16 ottobre 2013

Post-it

Ho sempre amato fare le liste. Lista di invitati alle mie feste, lista di cose fare, lista del contenuto di un bagaglio, lista degli argomenti da studiare entro la fine della giornata (questa lista la facevo ai tempi dell'università :-). Si trattava però di un piacere fine a se stesso che aumentava all'ennesima potenza quando potevo SPUNTARE le cose fatte!
Adesso invece la lista da semplice piacere è divenuta una reale necessità.
Se non mi segno le cose non me le ricordo.
E così faccio liste dappertutto e su tutto. Ho le liste 'elettroniche' che faccio nelle task di outlook (adoro quando posso cliccare su 'segna come completata'), le liste nelle note dell'iPad e del BlackBerry, le cose da fare nel calendario di outlook, le liste scritte a penna sui blocchetti e blocchettini che possiedo di tutte le forme e misure (i miei preferiti sono i quadernetti colorati di Moleskine o i blocchetti che si comprano nei bookshop delle mostre). 

George sostiene che io non mi ricordo le cose (o meglio che le devo segnare!) perché ne faccio troppe. È vero sono multitasking ma quale donna non lo è. Sono gli uomini che possono e sanno fare una cosa alla volta, magari anche complicatissima, ma DEVE essere una! 
La moglie di Maurizio Crozza, attrice brava e simpatica come lui, una volta raccontò di aver chiesto al marito (che, per inciso, lei chiama come io chiamo il mio): Mauri, puoi guardare i bambini mentre faccio la doccia? E lui: tutti e due? 

Tornando alla memoria a mio avviso il problema è duplice. Sicuramente siamo diversamente giovani e la memoria non è più quella di una volta, e forse non è più esercitata come una volta, ma la vera causa è che oggi siamo costretti a memorizzare tante, troppe informazioni.
I codici di accesso per esempio. Una volta c'erano a malapena bancomat e pin del cellulare. Adesso ci sono più carte (anche le carte di credito hanno il pin) e - spesso - più cellulari. Un'infinità di password: dalla banca on line ad amazon, dal conto arancio a Facebook, e così via. 
Inoltre, le ragioni di sicurezza dei computer impongono di cambiare la password ogni 6 mesi e di non utilizzarne una uguale alle precedenti 5 usate. È evidente quindi come il posto per memorizzare il resto scarseggi. 
Anche gli impegni e le attività di cui ci si occupa, fuori e dentro il lavoro, sono sempre di più e il tempo è sempre lo stesso.
Insomma ci vuole sempre qualcosa (e non basta il nodo al fazzoletto) che ci ricordi che dobbiamo farne un'altra....questo qualcosa per me è quasi sempre il piccolo suono del calendario di outlook senza il quale 'zomperei' (come dice un mio collega) più di metà delle cose che faccio.

George no. Lui non ha un'agenda. Si appunta le cose su post-it volanti oppure mette le carte o le cose che gli servono in posti visibili in modo non si possa non ricordare una cosa che deve fare. Ovviamente con questo metodo se ne dimentica più della metà ma non si arrabbia....l'ho dimenticato....e allora? È la sua frase tipica.
Che non abbia ragione lui?





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