venerdì 1 giugno 2012

Kinder bueno....





Tutte le mattine fino a qualche settimana fa, alla radio - tra il telegiornale e l'oroscopo -  ascoltavo la pubblicità del Kinder bueno.
La scena si svolgeva in una latteria: la ragazza entra per prima e chiede l'ultimo Kinder bueno ma Lucia (proprietaria del locale e prototipo dell'italiano medio) accortasi che in latteria è appena antrato anche Andrew Howe (famoso e quindi da privilegiare per definizione) fa orecchie da mercante e nonostante la ragazza dica espressamente "vorrei l'ultimo kinder bueno" la indirizza  - in tacito accorto con Andrew - su croccantissime sfogliatine e buonissimi bignè alla crema. E' vero nella vita ci sono problemi più importanti, ma ascoltare Lucia mi fa venire in mente tutti i favoritismi che in Italia si fanno a "favore" appunto dei famosi e famosetti e a discapito della gente normale. Penso alle code in banca, alla posta o al ristorante, alle liste d'attesa e al semplice "doppio" occhio di riguardo che i suddetti ricevono dappertutto (al corso di fiesta latina il maestro ballava sempre con la velina per farci vedere la coreografia...ma chi ti dice che non l'avrei saputa fare anch'io?...vabbè questo forse è esagerato).
Mi chiedo. Ma non dovrebbe esserci, se sto dall'altra parte (ovvero gestico un locale o un pubblico esercizio), un occhio di riguardo per tutti gli avventori siano o non siano famosi? Il bello è che il più delle volte al proprietario o al gestore o all'impiegato di turno non ne viene niente in cambio solo si bea di conoscere il famosetto (che ca va sans dire se lo incontra fuori dal contesto nemmeno lo saluta).


Purtroppo non ho trovato una parodia del kinder bueno in cui Lucia fa una brutta fine, ma anche la ragazza che continua  a mangiare kinder bueno senza ingrassare non è poi tanto simpatica...

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